"Se si applicassero le leggi che valgono per i comuni mortali ITA non dovrebbe esistere come non doveva esistere CAI, le bancarotte fraudolente a ripetizione, con creditori e contribuenti non risarciti ma asset e diritti preservati, oltre allo scambio di piaceri con imprenditori nazionali (ti favorisco qui a danno degli utenti se cacci qualche milione nel tritacarne li) sarebbero scaturite in azioni penali e civili. Sicuramente ci sono altri motivi, ma anche l'avere gia' dato piu' e piu' volte (o meglio dire, preso) forse ha inciso sulla decisione".
Non contesto le tue parole. Ma se permetti vorrei replicare:
"L'Italia ha dimostrato che esiste una chiara discontinuità tra Alitalia e la nuova compagnia aerea ITA e che il suo investimento in ITA è conforme alle condizioni che un investitore privato avrebbe accettato".
Ed ancora:
"Nel quadro della presente decisione, la Commissione ha inoltre valutato se i conferimenti di capitale per un importo di 1,35 miliardi di € che lo Stato italiano destinerà a ITA nei prossimi tre anni (di cui 700 milioni di € quest'anno) saranno effettuati a condizioni di mercato, senza configurarsi pertanto come aiuti di Stato.
Ai sensi delle norme dell'UE in materia di aiuti di Stato, gli interventi pubblici a favore delle imprese possono essere considerati esenti da aiuti di Stato se quest'ultimo non agisce in quanto pubblica autorità ma sulla base di termini che un investitore privato accetterebbe in normali condizioni di mercato (principio dell'operatore in un'economia di mercato o "MEOP").
La Commissione ha concluso che, sulla base del piano dell'Italia relativo alla nuova compagnia e delle condizioni alle quali determinate attività saranno trasferite da Alitalia a ITA, vi è una discontinuità economica tra Alitalia e ITA. Di conseguenza, ITA non sarà responsabile dei 900 milioni di €, maggiorati degli interessi, che Alitalia dovrà rimborsare all'Italia ai sensi dell'odierna decisione distinta della Commissione.
La Commissione ha constatato che l'investimento in ITA garantirà allo Stato italiano un rendimento che anche un investitore privato avrebbe accettato.
Su tale base, la Commissione ha constatato che il tasso interno di rendimento (IRR) atteso dell'investimento in ITA risulta superiore al costo del capitale proprio. Tale valutazione è stata inoltre confermata da tre relazioni di esperti indipendenti, che hanno analizzato in dettaglio vari aspetti dell'operazione proposta.
Di conseguenza, la Commissione ha concluso che i conferimenti di capitale dell'Italia in ITA saranno effettuati a condizioni di mercato in linea con il MEOP e che, pertanto, essi non costituiscono aiuti di Stato ai sensi delle norme dell'UE in materia di aiuti di Stato."
Margrethe Vestager. 12 Settembre 2021.
Condizionare le scelte su Ita basandosi su quanto fatto e deciso per AZ e' quindi un controsenso giuridico. Nelle scelte dalla DG Competition il trascorso di Alitalia non puo' e non deve entrare poiche' e' la stessa Europa che ha tagliato in due, in modo netto e perentorio, la vita delle due societa'.
La scelta della entita' della capitalizzazione, del numero di aerei, del numero di dipendenti, del non incorporare al suo interno il Programma dei frequent flyers, la Divisione Manutenzione, la Divisione handling di Milano e Fiumicino non e' stata presa a Roma, ma a Bruxelles.
Se, come ha giustamente ricordato qualcuno su queste pagine, l'intento dell'Europa e' appunto quello di far si che creditori, fornitori e quant'altro non rimangano di nuovo col cerino in mano di una ennesima bancarotta, che la collettivita' italiana come SEMPRE accaduto non si debba accollare oneri di debiti, ristrutturazioni e casse integrazione e che finalmente si ponga fine ai teatrini visti negli ultimi 30 anni..... beh allora l'ULTIMA COSA DA FARE E' DIRE NO A QUESTA OPERAZIONE CHE DI ANTICONCORRENZIALE NON HA UNA BEATA CEPPA DI C...O.
Bruxelles ieri non ha detto no a Ita, a LH o al MEF.
Lo ha detto a se' stessa.