La UE dà l'OK all'acquisizione di ITA da parte di LH


herry92

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3 Aprile 2016
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Ma quindi il problema era il costo del catering a Fiumicino?!

Le contestazioni dei tedeschi
Secondo fonti che seguono il dossier, le contestazioni dei tedeschi sarebbero nell’ordine di 60-70 milioni tra il minor valore di Ita Airways al momento dell’ingresso nel capitale (31 dicembre 2024) e gli investimenti considerati al rialzo rispetto alle stime del piano industriale (nel mirino il costo del catering di Fiumicino): entrando con il 41% la richiesta di sconto si attesterebbe sui 25-29 milioni (ma secondo il Mef la cifra potrebbe diventare più alta). Dopo che questa richiesta è stata seccamente respinta dal Mef, è iniziato il negoziato per cercare di trovare un accordo senza vanificare l’intera operazione.


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belumosi

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Secondo me stavolta sono stati i tedeschi, che hanno provato a fare "gli italiani".
Probabilmente hanno cercato di interpretare in maniera molto estensiva una clausola contrattuale che prevedeva una variazione del prezzo nel caso di una variazione del valore della compagnia.
Siccome escluderei che Spohr abbia deciso di donare agli italiani un certo numero di milioni ai quali LH avrebbe avuto palesemente diritto, credo si possa dire che ci hanno provato. In fondo non avevano nulla da perdere.
Bravo Giorgetti a tenere il punto e a far comprendere a Spohr che quello che chiedeva sarebbe stato politicamente assai problematico da ottenere e che rischiava davvero di far saltare tutto.
 

belumosi

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Il comunicato ufficiale del MEF.

Ita: Mef invia correttivi a Bruxelles. Nessuna variazione delle condizioni economiche già concordate

11/11/2024
Comunicato Stampa N° 129 del 11/11/2024

Il Mef comunica che sono stati inviati alla Direzione Generale della Concorrenza della Commissione Europea gli accordi rientranti tra le misure correttive presentate con riferimento all’operazione di concentrazione che prevede l’ingresso di Deutsche Lufthansa nel capitale di ITA Airways, come previsto nella decisione della Commissione Europea del 3 luglio 2024.
Si attende con fiducia l’approvazione definitiva della Commissione Europea per procedere al closing dell’operazione. Le condizioni economiche previste non hanno subito variazioni rispetto all’accordo già siglato.

Roma 11/11/2024

 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Secondo me stavolta sono stati i tedeschi, che hanno provato a fare "gli italiani".
Probabilmente hanno cercato di interpretare in maniera molto estensiva una clausola contrattuale che prevedeva una variazione del prezzo nel caso di una variazione del valore della compagnia.
Siccome escluderei che Spohr abbia deciso di donare agli italiani un certo numero di milioni ai quali LH avrebbe avuto palesemente diritto, credo si possa dire che ci hanno provato. In fondo non avevano nulla da perdere.
Bravo Giorgetti a tenere il punto e a far comprendere a Spohr che quello che chiedeva sarebbe stato politicamente assai problematico da ottenere e che rischiava davvero di far saltare tutto.
Radio24 descrive diversamente la cosa: “si è agito e dunque trovato l’accordo su saldi di cassa per un importo di circa 110 milioni, ora Lufthansa potrà procedere al versamento dei primi 325 milioni cui seguirà la seconda tranche di pari valore”.
Ergo LHG avrebbe comunque imposto la sua.
Bravo Giorgetti? Si, se pur di sbolognare AZ ha accettato aggiustamenti di cassa.
 

13900

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Radio24 descrive diversamente la cosa: “si è agito e dunque trovato l’accordo su saldi di cassa per un importo di circa 110 milioni, ora Lufthansa potrà procedere al versamento dei primi 325 milioni cui seguirà la seconda tranche di pari valore”.
Ergo LHG avrebbe comunque imposto la sua.
Bravo Giorgetti? Si, se pur di sbolognare AZ ha accettato aggiustamenti di cassa.
Alla fine quanto han pagato lo scopriremo tra anni. Nel frattempo la stampa di sinistra gliela darà a Giorgetti, la stampa sovranista pure, la stampa leghista lo sosterrà. Da parte mia un plauso a Giorgetti per aver rifilato il gioiello a LH. Anche se avesse dovuto pagarli, a lungo termine sarà un affare. Ora che vadano al 100% del capitale subito e divieto di investire denaro pubblico nel comparto messo in Costituzione.
 

Cesare.Caldi

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Ita-Lufthansa, c’è l’accordo: il prezzo non cambia e i rimedi per le nozze sono stati inviati alla Ue
di Leonard Berberi
Dopo la lite sul prezzo e il colloquio Giorgetti-Spohr le parti hanno trovato l’intesa sui punti delicati. Dopo il via libera (definitivo) della Ue, Roma e Francoforte dovranno siglare il closing

Il ministero dell’Economia e Lufthansa ritrovano la sintonia sul futuro di Ita Airways e confermano le nozze. E senza sconti sul valore dell’investimento. Una settimana dopo le forti frizioni sul prezzo, Roma e Francoforte hanno aggiornato l’accordo siglato nel 2023 e inviato nei tempi previsti all’Antitrust Ue il pacchetto di «rimedi» per avere il via libera finale all’unione tra le aviolinee. In tarda serata è arrivata la conferma del dicastero. Che aggiunge: «Si attende con fiducia l’approvazione definitiva della Commissione europea per procedere al closing dell’operazione».

La conferma
Il colosso europeo verserà nelle casse del vettore tricolore 325 milioni di euro, rilevando così il 41%. Le trattative di questi giorni sono servite a superare i disaccordi sulla seconda tranche — sempre da 325 milioni, per un altro 49% — e su come ricalcolare il valore degli asset dell’azienda un anno e mezzo dopo la firma dell’accordo. Dopo la lite della serata di lunedì, 4 novembre, il Mef non ha messo la sua firma sui contratti commerciali da inviare all’Antitrust Ue e siglati con i vettori rivali che dovranno tutelare la concorrenza sulle rotte problematiche (10 di breve raggio, 3 intercontinentali) e a Milano Linate dopo la celebrazione delle nozze italo-tedesche.

L’investimento
Dopo l’irritazione, il riavvicinamento è stato possibile soltanto in seguito a un incontro — «politico» e riservato — che si è tenuto mercoledì al Mef tra il ministro Giancarlo Giorgetti e il ceo di Lufthansa Carsten Spohr, spiegano due fonti al Corriere. Un faccia a faccia che è servito a confermare l’intenzione di salvare l’operazione avviata nel gennaio 2023. A riannodare i fili ci ha pensato Marcello Sala, direttore generale del Dipartimento dell’Economia al ministero e capo delle partecipate.

I negoziati
In via XX Settembre fanno sapere che «le condizioni economiche previste non hanno subito variazioni rispetto all’accordo già siglato». Per raggiungere la nuova intesa sul prezzo — per i tedeschi l’esborso della seconda tranche andava ridotto rispetto a quanto pattuito — si è deciso di aggiornare l’investment agreement intervenendo sulle clausole relative al «saldo di cassa», proseguono le fonti.

Le modifiche
Le parti hanno allora concordato — firmando il «Second amendment agreement» verso l’ora di cena — che gli ultimi aerei presi da Ita saranno calcolati nel cash balance, rafforzandone la cassa. Sulla somma c’è il massimo riserbo. Due fonti parlano di «tre cifre», mentre una terza indica il valore in «circa 110 milioni». Sono stati rivisti anche altri punti dell’accordo alla luce dell’andamento dell’azienda italiana nel cosiddetto «interim period», la finestra temporale tra il signing (nel 2023) e il closing.

Le misure salva-concorrenza
Poi poco dopo le 23 Mef e Lufthansa hanno spedito il pacchetto di «rimedi» a Bruxelles per avere l’ok definitivo all’investimento. Due fonti Ue a conoscenza delle trattative confermano al Corriere che sui voli di breve raggio e Linate l’intesa è con easyJet (con la cessione a titolo definitivo di 30 slot giornalieri). Sul lungo raggio gli accordi commerciali sono stati siglati con Air France-Klm e Iag (holding di British Airways, Iberia): questi gruppi dovranno aiutare a migliorare la connettività indiretta tra Roma Fiumicino e San Francisco, Washington, Toronto, una delle condizioni stabilite dall’Antitrust. Entrambi hanno chiesto di avere nel complesso 14 slot a Linate.

 
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maxdan2008

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26 Luglio 2015
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dal SOLE 24 ORE

Ita Lufthansa, c’è l’intesa sui rimedi antitrust

Giorgio Pogliotti

È stato raggiunto l’accordo tra i team del Mef, Ita Airways e Lufthansa sul dossier da inviare a Bruxelles. Era dallo scorso weekend che era in corso il negoziato per inviare i cosiddetti remedies, i contratti con tre compagnie competitor alle quali affidare 13 rotte contro il rischio di posizioni di monopolio.

Si è lavorato per l’intera giornata, per il Mef il direttore del Dipartimento economia Marcello Sala, insieme al Ceo e il chief strategy officer di Lufthansa, rispettivamente Carsten Spohr e Joerg Eberhart e al presidente di Ita Airways Antonino Turicchi per rispettare la scadenza per l’invio dei remedies a Bruxelles che era fissata alle 23:59 di ieri, anche se dalla Commissione europea è trapelata la disponibilità a concedere più tem,po. Il problema è che ogni giorno in più di ritardo nell’invio dei contratti finisce per allungare i tempi del closing, visto che occorrerà adesso attendere il verdetto della Commissione europea; è questa la condizione posta da Bruxelles per concedere il via libera all’ingresso di Lufthansa con il 41% in Ita Airways.

La firma ai contratti è stata apposta da Ita e Lufthansa alla scadenza del 4 novembre, mentre il Mef ha firmato solo ieri sera; aveva deciso di non firmare in attesa di un chiarimento con i tedeschi sul valore dell’investimento e sull’interpretazione delle clausole contrattuali: si era ipotizzato anche il ricorso ad un arbitrato. Secondo fonti che seguono il dossier, i tedeschi avevano espresso contestazioni nell’ordine di 60-70 milioni tra il minor valore di Ita Airways al momento dell’ingresso nel capitale e gli investimenti considerati al rialzo rispetto alle stime del piano industriale. Dopo che questa richiesta è stata seccamente respinta dal Mef - il ministro delll’Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva detto di non essere disponibile a «svendere la compagnia»-, è iniziato il negoziato per cercare di trovare un accordo senza vanificare l’intera operazione.

Quanto ai contratti, le parti si sono impegnate con la Commissione europea a rilasciare ad un competitor 15 coppie di slot giornalieri a Linate e all’ingresso di un vettore concorrente su una decina di rotte intraeuropee che le due compagnie coprono direttamente: la scelta è andata su EasyJet. Quanto poi alla richiesta della Commissione Ue sulle rotte tra Fiumicino e Washington, San Francisco e Toronto, i contratti firmati agevolano i collegamenti indiretti da altri hub europei per Air France e British Airways.

Sullo sfondo resta la vicenda della comunicazione ai sindacati dell’avvio delle procedure di licenziamento per 2.059 dipendenti della ex Alitalia in amministrazione straordinaria: la cassa integrazione straordinaria è stata prorogata al 31 dicembre (con il tetto del 60% della retribuzione e il limite di 2.500 euro di importo). Dopo questa data i dipendenti avranno da 12 a 24 mesi di Naspi (grazie all’integrazione del Fondo volo non saranno previsti i limiti di importo introdotti per la Cigs). I sindacati chiedono l’avvio di un confronto e premono per ottenere altri due anni di proroga della Cigs.
 
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belumosi

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Radio24 descrive diversamente la cosa: “si è agito e dunque trovato l’accordo su saldi di cassa per un importo di circa 110 milioni, ora Lufthansa potrà procedere al versamento dei primi 325 milioni cui seguirà la seconda tranche di pari valore”.
Ergo LHG avrebbe comunque imposto la sua.
Bravo Giorgetti? Si, se pur di sbolognare AZ ha accettato aggiustamenti di cassa.
Sarebbe interessante capire meglio la variazione del saldo di cassa e come influenzerebbe il rapporto con LH.
 

leerit

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3 Settembre 2019
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La maratona notturna di lunedì 11 novembre ha visto prevalere la linea del Tesoro, spianando le divergenze sul prezzo. Per mantenere quello pattuito, è stato utilizzato lo stesso metodo che ha portato alla rivalutazione degli asset della compagnia italiana nel 2023. I rimedi salva-concorrenza aprono alcune rotte di corto e lungo raggio a Easyjet, Air France e Iag. L’ingresso dei tedeschi avverrà a inizio 2025


L’accordo per l’ingresso di Lufthansa in Ita è fatto. A ridosso della scadenza della mezzanotte, lunedì 11 novembre sono stati inviati i documenti finali all’Antitrust Europeo, in accordo con l’azionista italiano, il Ministero dell’Economia.
Premiata la linea del Mef che ha ricucito lo strappo del 4 novembre ma ha mantenuto il punto, dopo la richiesta da parte della compagnia aerea tedesca di rivedere al ribasso il prezzo d’acquisto della seconda tranche di azioni. Quella cioè che porterà Lufthansa dal 41 al 90% di Ita nel 2027, esercitando le opzioni call. Il restante 10% potrà essere acquisito entro il 2033


La nota del Tesoro

La nota che sancisce il ritrovato accordo è stata diffusa poco dopo le 23. «Il Mef comunica che sono stati inviati alla Direzione Generale della Concorrenza della Commissione Europea gli accordi rientranti tra le misure correttive presentate con riferimento all’operazione di concentrazione che prevede l’ingresso di Deutsche Lufthansa nel capitale di Ita Airways, come previsto nella decisione della Commissione Europea del 3 luglio 2024. Si attende con fiducia l’approvazione definitiva della Commissione Europea per procedere al closing dell’operazione». C’è anche un riferimento alla parte calda del dossier. «Le condizioni economiche previste non hanno subito variazioni rispetto all’accordo già siglato».

Dallo sgambetto al lieto fine

La revisione del prezzo, al di là della sostanza, a Via XX Settembre era stata considerata uno sgarbo per la tempistica, visto che l’acquirente l’ha buttata sul tavolo del ministro Giancarlo Giorgetti proprio al rush finale. Poi i riavvicinamenti progressivi e infine, dopo una maratona che ha tenuto al lavoro le parti tutto il weekend e fino alla tarda serata dell’11 novembre, la schiarita, che ha visto come principale artefice Marcello Sala, direttore generale del Dipartimento dell’Economia del Mef, che ha in pancia anche le partecipate pubbliche.
Immutati i cosiddetti rimedi a garanzia della concorrenza in forza degli accordi triennali con Easyjet, Air France e Iag (la holding cui fanno capo British Airways e Iberia) su slot e rotte di corto e lungo considerati ridondanti da Bruxelles, le parti hanno trovato l’intesa sulla questione economica sollevata da Lufthansa rispetto alle performance attese di Ita, che come sottolineato dal Mef si sono rivelate migliori di quelle a budget e quindi tali da non giustificare ribassi dell’ultimo minuto.

Il mini-sconto e l’ipotesi arbitro

Stando alle indiscrezioni, la differenza di prezzo per il cosiddetto sconto chiesto dai tedeschi sarebbe dapprima scesa al di sotto dei 10 milioni di euro, già considerata «esigua per mettere a rischio l’accordo», oltre al fatto che sarebbe svanita la richiesta di dilazionare i pagamenti. Ma poi si è imposta la linea del Mef e Lufthansa avrebbe rinunciato del tutto alla clausola di aggiustamento. Per mantenere il prezzo pattuito (altri 325 milioni di euro per il 49%, ma da versare al Tesoro) sarebbe stato utilizzato il metodo dell’Udc (Unlevered Discounted Cash Flow), che include anche gli aerei di proprietà. Il metodo è quello che nel bilancio 2023 ha portato alla rivalutazione degli asset di Ita, dopo l’impairment test da 85,6 milioni di euro del 2022. Per evitare sospetti di malafede si è esplorata persino la possibilità di far intervenire una sorta di arbitro, un valutatore terzo e indipendente.
Ora sul via libera dell’Ue, atteso a cavallo tra novembre e dicembre 2024, non dovrebbero esserci sorprese. L’ingresso dei tedeschi avverrà quindi a inizio 2025.

Gli effetti del primo aumento di capitale

Mai stato in discussione, invece, l’importo dell’aumento di capitale riservato per l’ingresso di Lufthansa al 41%: 325 milioni di euro da versare nelle casse della compagnia italiana.
Su quella cifra, come è in grado di ricostruire MF-Milano Finanza, Ita Airways ha basato anche la stima del valore recuperabile del capitale investito al 31 dicembre 2023, affidandosi a un consulente esterno che ha provveduto a confrontare valore di mercato, al netto dei costi di vendita, e valore d'uso degli asset. L’analisi, grazie al metodo Udc, ha portato ad azzerare le svalutazioni effettuate da Ita nel 2022, grazie a una rivalutazione di 73,1 milioni di euro. Il fair value corrisponde ai 325 milioni di euro a carico di Lufthansa, in quanto «ammontare ottenibile dalla vendita in libera transazione tra parti consapevoli e disponibili». Il valore d'uso, invece, è stato stimato sui flussi di cassa al 2028. (riproduzione riservata)

 

Seaking

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1 Febbraio 2012
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Ottima analisi, che condivido totalmente.

Al punto di scommettere che la cosa andrà comunque in porto, seppur dopo scazzi vari originariamente non previsti.
Questa volta sono stato profeta di “ventura”!

Contento di averci visto giusto, ora avanti con il resto e tutti in attesa dell’ingresso al 41% nel capitale!
 

Cesare.Caldi

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14 Novembre 2005
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La cosa che non è ancora chiara sono gli slot che vanno a IAG e AF/KLM se si tratta di prestito gratuito o affitto a pagamento e se la durata è temporanea per 3 anni.
 

vc-25b

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6 Agosto 2024
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Facciamo che arrivare al 2030, dai.
Ma più o meno si sa di che lavoratori si sta parlando? Piloti o a/v? O di personale di terra? Perché sono figure specializzate mi pare strano che non abbiano trovato nessun impiego dopo tutto questo tempo. E al limite l'opzione di riqualificarli per permetterle loro di fare altro?
 

leerit

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3 Settembre 2019
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Ma più o meno si sa di che lavoratori si sta parlando? Piloti o a/v? O di personale di terra? Perché sono figure specializzate mi pare strano che non abbiano trovato nessun impiego dopo tutto questo tempo. E al limite l'opzione di riqualificarli per permetterle loro di fare altro?
1170 AA/VV (917 a Fco – 169 a Lin – 84 a Mxp),
399 Ground
(329 a Fco – 44 negli scali del sud e 26 negli scali del nord),
100 Manutenzioni
(97 a Fco – 2 Lin – 1 Vce),
82 Piloti
(58 a Fco – 15 Lin – 8 Mxp – 1 Vce),
308 Staff
(287 a Fco – 17 scali del Nord e 4 scali del sud)
AZ CITYLINER: 8 Piloti (7 Fco e 1 Lin) e 31 AA/VV (20 a Fco e 11 a Lin).

2059 lavoratori su un totale di 2133.

Restano in servizio solo 74 lavoratori, fino alla fine del commissariamento di Alitalia.
 

m.ridoni

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4 Marzo 2021
303
234
Da parte mia un plauso a Giorgetti per aver rifilato il gioiello a LH. Anche se avesse dovuto pagarli, a lungo termine sarà un affare. Ora che vadano al 100% del capitale subito e divieto di investire denaro pubblico nel comparto messo in Costituzione.
Con tutto quello che è costata Alitalia nei secoli dei secoli, oltre ai 110 milioni conveniva dargli anche un'altra azienda a loro scelta e un vassoio di pizzette.
 

vc-25b

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6 Agosto 2024
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1170 AA/VV (917 a Fco – 169 a Lin – 84 a Mxp),
399 Ground
(329 a Fco – 44 negli scali del sud e 26 negli scali del nord),
100 Manutenzioni
(97 a Fco – 2 Lin – 1 Vce),
82 Piloti
(58 a Fco – 15 Lin – 8 Mxp – 1 Vce),
308 Staff
(287 a Fco – 17 scali del Nord e 4 scali del sud)
AZ CITYLINER: 8 Piloti (7 Fco e 1 Lin) e 31 AA/VV (20 a Fco e 11 a Lin).

2059 lavoratori su un totale di 2133.

Restano in servizio solo 74 lavoratori, fino alla fine del commissariamento di Alitalia.
I Piloti non dovrebbero volare un tot ogni anno per rinnovare la licenza? Possibile che facendo una richiesta di lavoro a tutte le compagnie aeree, charter, cargo e aviazione generale nel mondo non abbiano trovato nulla? O aspettano semplicemente che vengano assunti da ITA? (Stesso discorso vale per tutti, hanno esperienza dovrebbero essere utili a chiunque cerchi personale)
Ora non so come abbiano deciso chi assumere in ITA, forse i più giovani a cui hanno chiesto di accettare una retribuzione minore.