Nuova pista FLR: ENAC si è espressa (così pare)


AmerigoVespucci

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25 Febbraio 2011
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Firenze
Stamani un "personaggio" alla radio affermava: ".... e quindi se Firenze Lo Vuole, i comuni del circondario devono piegare la testa..." riferendosi alla pista, come se ai loro cittadini ne fosse impedito l'utilizzo!
Io ribalto il concetto: ma allora Firenze - dico Fi-ren-ze - se il circondario Non Vuole deve sempre chinare la testa? Qua il mondo gira alla rovescia e la minoranza si impone alla maggioranza (dei cittadini).
Ma certa gente vive (o crede di vivere) entro le mura del proprio castello? E' l'ora di finirla! Che qualcuno dica loro che siamo nel 2012 e non a Frittole nel 1400, quasi 1500!
 

DANYFI80

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9 Novembre 2005
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Firenze, Toscana.
Aeroporto Vespucci, Rossi: “Il verdetto Enac è chiaro. E’ ora di decidere”


FIRENZE – “Questa non è la pista del Rossi, ma dell’Enac, una proposta tecnica che scaturisce da un vaglio politico”. Così si è espresso il presidente Enrico Rossi al termine della conferenza stampa nel corso della quale ha presentato, insieme all’ingegner Alessandro Cardi, direttore centrale Infrastrutture Aeroporti di Enac, all’ingnegner Franco Conti, direttore di Operatività dell’Enac e al direttore dell’Arpat Giovanni Barca, gli esiti della valutazione compiuta dall’Enac sulle due ipotesi di orientamento della nuova pista di Peretola, quella cosiddetta obliqua e quella cosiddetta parallela convergente. “Mi sono rivolto agli organi competenti – ha proseguito – e ho mantenuto gli impegni con i sindaci della Piana, che mi avevano chiesto una valutazione della pista obliqua. Ho tenuto il punto, mi sono battuto per questo. Ora l’Enac afferma che la pista parallela convergente è “l’unica adottabile”. La valutazione è stata equa, il verdetto è chiaro. Tutti possono ragionare, valutare e assumere le necessarie determinazioni formali”.
“Prima si fa – ha detto Rossi – meglio è. Mi aspetto reazioni non strumentali e che tutti guardino le carte. Non sono attratto né dalle piccole né dalle grandi opere. Ma considerando che abbiamo 20.000 lavoratori licenziati in edilizia non sarà male rimettere in moto interventi pubblici e privati. L’aeroporto c’è già, fattura 50 milioni ed ha un valore strategico per Firenze e per la Toscana. Ma rischia di essere declassato (e sarebbe un delitto) o di diventare uno scalo solo al servizio dei jet privati. Far restare le cose come sono significa solo tornare indietro. Abbiamo bisogno di far partire grandi investimenti per modernizzare la Toscana e prepararla a una eventuale ripresa. E’ la modernizzazione che propongo, perchè sarebbe inaccettabile che la Toscana rimanesse ferma mentre tutto il resto d’Italia si muove.”
“Questa è una ipotesi di fattibilità”, ha proseguito il presidente. “Bisognerà passare al preliminare, che prevederà anche proposte di mitigazione, bisognerà discutere sul parco della piana, per recuperarne una dimensione adeguata. E occorrerà una variante che assuma al suo interno la pista individuata da Enac. Quanto all’integrazione con Pisa la Regione intanto ha acquistato quote di AdF e invitato le due aziende a presentare un documento per l’integrazione. La legislatura dura cinque anni…”
“Difficilmente si trovano soluzioni che rispettano tutti i parametri”, ha ammesso nel corso del suo intervento illustrativo l’ingegner Cardi, riferendosi alla parellela convergente. I parametri a cui ha fatto riferimento sono quelli di sicurezza, capacità, operatività dell’infrastruttura areroportuale e del suo impatto sul territorio (inquinamento acustico e dell’aria). Secondo l’Enac l’ipotesi della pista obliqua (che tra l’altro comporterebbe la realizzazione di un rilevato di 4-5 metri, per uno movimento terra di 2 milioni e mezzo di metri cubi) peggiorerebbe addirittura la situazione attuale sotto il profilo del rischio e dell’inquinamento, mentre il prolungamento ipotizzato in passato sarebbe “una spesa inutile”. Secondo gli orientamenti del Ministero l’aeroporto di Firenze dovrebbe passare da 2 a 4 milioni di passeggeri, rimanendo così comunque uno scalo di piccole-medie dimensioni, continentale e dedicato al business (“altre ipotesi non sono all’ordine del giorno”), a copertura del segmento mancante del traffico aereo gestito da Pisa, scalo internazionale e intercontinentale.
Gli esperti Enac hanno ribadito che la pista convergente parallela sarà monodirezionale, che garantirà procedure di volo lineari e snelle, tali da abbattere il consumo di combustibili e quindi l’inquinamento ambientale. Sarà più sicura e consentirà il 98% di operatività, contro il 92% della pista attuale. Il suo orientamento allontanerà le traiettorie di volo dall’abitato di Prato, mentre garanzie vengono anche sul piano dell’abbattimento dell’inquinamento acustico. L’esposizione a una livello tra i 60 e i 65 decibel infatti coinvolgerebbe circa 70 persone. Infine gli esperti Enac hanno calcolato che se la decisione fosse presa subito ci vorrebbero 4 anni per realizzare e rendere operativa la nuova pista.

http://toscana-notizie.it/blog/2012...-il-verdetto-enac-e-chiaro-e-ora-di-decidere/

 

Pegaso

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16 Novembre 2005
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Sesto Fiorentino, Toscana.
Oggi ho assistito alla conferenza stampa congiunta Regione Toscana, ENAC e ARPAT e, lasciatevelo dire da uno che segue la questione aeroporto di Firenze da quando era bambino (e cioè 40 anni fa… sigh!) ho letteralmente goduto!

ENAC ha prima inquadrato la questione fiorentina nel panorama nazionale, spiegando che stanno definendo il Piano Nazionale degli Aeroporti e che per la Toscana la storia è molto semplice: al 2025-2030 in Toscana si prevedono 12-14 milioni di passeggeri e Pisa da sola non può farcela per le sue limitazioni. Per funzionare il sistema toscano ha bisogno anche di Firenze e questo per funzionare deve avere la nuova pista. Punto e a capo.

ENAC ha poi semplicemente spiegato, arricchendo con dati e informazioni, che l’unica soluzione fattibile e l’unica che l’ente autorizzerà è la 12/30 “parallela convergente” e che la obliqua proposta dai sindaci della piana e posta all’attenzione dell’ENAC dalla Regione (per accontentare le legittime posizioni del territorio, ha detto Rossi) non è fattibile, sarebbe addirittura peggiorativa sotto tutti i punti di vista ed ha un sacco di problemi e controindicazioni che ci vorrebbe un libro per elencarli.

ARPAT dal canto suo ha confermato la bontà del progetto dal punto di vista ambientale, dimostrando che è la soluzione meno impattante, che migliora la situazione esistente con la 05/23 e che l’obliqua sarebbe uno scempio.

Le conclusioni di Rossi sono state che a questo punto sappiamo qual è la soluzione indicata dall’ENAC e che quindi adesso la scelta è tra la 12/30 o far morire piano piano l’aeroporto. Il tutto andrà in votazione in giunta regionale.

Io sono stato da sempre un grande critico della Regione Toscana (responsabile del disastro aeroportuale di Firenze) e dell’ultimo presidente Rossi (col sospetto che facesse il doppio gioco o tirasse a perder tempo) ma oggi è stato talmente chiaro e inequivocabile nel sostenere la necessità di potenziare l’aeroporto e che l’unica soluzione è la 12/30… che non credevo alle mie orecchie…. A momenti si è anche accalorato e si è levato diversi sassolini dalle scarpe verso i contrari all’aeroporto e al suo potenziamento: roba da non credere dopo aver visto una Regione Toscana che per decenni ha sistematicamente affossato l’aeroporto di Firenze!

Poi... sono d’accordo con molti di voi che finche non ci sarà il primo aereo in finale sulla nuova pista non ci si crede, ma quella di oggi direi che è stata una svolta decisiva.

Un caro saluto a Gianassi e a quell'altro, come si chiama?... Chini mi pare...
 

AngeloneFirenze

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2 Febbraio 2011
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Firenze
Ecco il buon Gianassi, che non risponde, ma rosica. Da La Nazione Firenze:

N PARLA il sindaco Gianni Gianassi. Dopo avere espresso, in tutte le sedi e in tutti i modi (compreso un tour con vista sulla Piana dalla sommità della poco amena discarica di Case Passerini) il suo assoluto no alla pista parallela alla autostrada ieri il primo cittadino di Sesto non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali.
L’unico suo ‘intervento’, se così si può chiamare, è stato, ieri mattina, sulla sua pagina personale di Facebook dove ha caricato una sorta di sondaggio per il sì o il no allo sviluppo dell’aeroporto con l’obiettivo di conoscere l’opinione degli ‘amici’ salvo poi rimuoverlo a metà pomeriggio.

MOTIVAZIONE fornita per il dietrofront in rete il fatto di non poter garantire la regolarità del ‘poll’ ma soprattutto che “dopo poche risposte il sondaggio era già diventato oggetto morboso della stampa locale”. A seguire la perentoria conclusione “quindi niente giochi sulle cose serie”.

In attesa di reazioni ufficiali da parte del sindaco Gianassi e dei colleghi della Piana, che in più occasioni hanno annunciato battaglia contro la pista parallela e per il Parco della Piana, intanto si provano a ipotizzare i primi scenari nel caso la pista parallela convergente ‘sdoganata’ da Enac dovesse essere realizzata: se da una parte infatti i residenti del quartiere di Quinto vedrebbero azzerare in pratica voli e rumore qualche problema nascerebbe invece per i residenti nei due lotti del Pl1-Pl13 area di via Pasolini, 700 appartamenti totali previsti alcuni dei quali in costruzione e con difficoltà già emerse per la vendita, che pur non essendo vicinissimi alla nuova pista vedrebbero sicuramente peggiorare la situazione rispetto ad oggi.
UN IMPATTO decisamente maggiore potrebbe subire l’area del polo scientifico universitario e tecnologico di Sesto e le preoccupazioni di studenti, docenti e dipendenti delle strutture sono ipotizzabili: “La Regione- spiega però Lucia Banci direttore del Cerm- ci aveva già chiesto un parere tecnico sull’ipotesi pista parallela alcuni anni fa e gli studi effettuati avevano dimostrato che, anche con questo orientamento della pista, non ci sarebbe stato alcun effetto sulle strumentazioni dei nostri laboratori e istituti. Per questo avevamo dato l’okay”.
 

Pegaso

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16 Novembre 2005
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Sesto Fiorentino, Toscana.
Ecco il buon Gianassi, che non risponde, ma rosica. Da La Nazione Firenze:

...qualche problema nascerebbe invece per i residenti nei due lotti del Pl1-Pl13 area di via Pasolini, 700 appartamenti totali previsti alcuni dei quali in costruzione e con difficoltà già emerse per la vendita, che pur non essendo vicinissimi alla nuova pista vedrebbero sicuramente peggiorare la situazione rispetto ad oggi.
mentono sapendo di mentire

Ecco il buon Gianassi, che non risponde, ma rosica. Da La Nazione Firenze:
UN IMPATTO decisamente maggiore potrebbe subire l’area del polo scientifico universitario e tecnologico di Sesto e le preoccupazioni di studenti, docenti e dipendenti delle strutture sono ipotizzabili: “La Regione- spiega però Lucia Banci direttore del Cerm- ci aveva già chiesto un parere tecnico sull’ipotesi pista parallela alcuni anni fa e gli studi effettuati avevano dimostrato che, anche con questo orientamento della pista, non ci sarebbe stato alcun effetto sulle strumentazioni dei nostri laboratori e istituti. Per questo avevamo dato l’okay”.
Nello stesso pezzo scrivono una gigantesca cavolata e poi riportano le parole del direttore del CERM che la smentisce in toto.
 

AngeloneFirenze

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2 Febbraio 2011
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Firenze
Nello stesso pezzo scrivono una gigantesca cavolata e poi riportano le parole del direttore del CERM che la smentisce in toto.
No, ha fatto semplicemente un'ipotesi che è servita a rafforzare la risposta seguente, ovvero avvalorava un dubbio che può venire alle persone comuni o agli studenti, riportando comunque uno studio fatto dall'Università stessa ;)
 

AmerigoVespucci

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25 Febbraio 2011
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Insomma, la pista 12/30 porta SOLO vantaggi operativi, economici e sana il terribile disagio a cui è per ora esposto un buon numero di cittadini; oltretutto atterrando verso l'aerostazione e decollando verso il casello A-11 si evitano milioni di chilometri di inutile rullaggio = meno inquinamento; permette pure di avere il parco della piana ininterrotto tra Firenze e Prato, con la sponda "destra" lato Sesto Fiorentino.
QUINDI CHI SI OPPONE O E' MALE INFORMATO O E' TENDENZIOSO (possiamo supporre interessi reconditi?).
P.S.: mi scuso per il maiuscolo, ma il giudizio è talmente netto da volerlo "urlare" mediaticamente.
 

AngeloneFirenze

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2 Febbraio 2011
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Firenze
Insomma, la pista 12/30 porta SOLO vantaggi operativi, economici e sana il terribile disagio a cui è per ora esposto un buon numero di cittadini; oltretutto atterrando verso l'aerostazione e decollando verso il casello A-11 si evitano milioni di chilometri di inutile rullaggio = meno inquinamento; permette pure di avere il parco della piana ininterrotto tra Firenze e Prato, con la sponda "destra" lato Sesto Fiorentino.
QUINDI CHI SI OPPONE O E' MALE INFORMATO O E' TENDENZIOSO (possiamo supporre interessi reconditi?).
P.S.: mi scuso per il maiuscolo, ma il giudizio è talmente netto da volerlo "urlare" mediaticamente.
Sono interessi puramente tendenziosi, il cd "Parco della Piana" è mira di tante società edilizie...
 

Michele

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Come detto svariate volte, il "parco della piana" è solo una scusa bella e buona. Sai quanti appartamenti, capannoni, insediamenti industriali puoi costruirci in 700 ettari? Quando hanno costruito la Coop di Sesto, I Gigli, il polo scientifico e universitario non hanno sottratto terreno al tanto famoso parco ecologico della piana? Suvvia.. Tanto Gianassi prima o poi sparirà. Speriamo almeno che il successore sia migliore.
 

BrunoFLR

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Come detto svariate volte, il "parco della piana" è solo una scusa bella e buona. Sai quanti appartamenti, capannoni, insediamenti industriali puoi costruirci in 700 ettari? Quando hanno costruito la Coop di Sesto, I Gigli, il polo scientifico e universitario non hanno sottratto terreno al tanto famoso parco ecologico della piana? Suvvia.. Tanto Gianassi prima o poi sparirà. Speriamo almeno che il successore sia migliore.
Parole da scolpire nel marmo all'ingresso dell'aeroporto.
 

simof75

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Aeroporto, pista parallela ''l'unica adottabile''. Rossi: ''Prima si fa meglio è''
Ivo Gagliardi Giovedì 28 Giugno 2012 08:32

L'aeroporto di Firenze corre verso la pista parallela. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha presentato, insieme all’ingegner Alessandro Cardi, direttore centrale Infrastrutture Aeroporti di Enac, all’ingnegner Franco Conti, direttore di Operatività dell’Enac, e al direttore dell’Arpat Giovanni Barca, gli esiti della valutazione compiuta dall’Enac sulle due ipotesi di orientamento della nuova pista di Peretola, quella cosiddetta obliqua e quella cosiddetta parallela convergente. “Mi sono rivolto agli organi competenti – ha proseguito – e ho mantenuto gli impegni con i sindaci della Piana, che mi avevano chiesto una valutazione della pista obliqua. Ho tenuto il punto, mi sono battuto per questo. Ora l’Enac afferma che la pista parallela convergente è 'l’unica adottabile'. La valutazione è stata equa, il verdetto è chiaro. Tutti possono ragionare, valutare e assumere le necessarie determinazioni formali”. Insomma, ha commentato Rossi, “questa non è la pista del Rossi, ma dell’Enac, una proposta tecnica che scaturisce da un vaglio politico”.

LAVORO. “Prima si fa – ha detto Rossi – meglio è. Mi aspetto reazioni non strumentali e che tutti guardino le carte. Non sono attratto né dalle piccole né dalle grandi opere. Ma considerando che abbiamo 20.000 lavoratori licenziati in edilizia non sarà male rimettere in moto interventi pubblici e privati. L’aeroporto c’è già, fattura 50 milioni ed ha un valore strategico per Firenze e per la Toscana. Ma rischia di essere declassato (e sarebbe un delitto) o di diventare uno scalo solo al servizio dei jet privati. Far restare le cose come sono significa solo tornare indietro. Abbiamo bisogno di far partire grandi investimenti per modernizzare la Toscana e prepararla a una eventuale ripresa. E’ la modernizzazione che propongo, perchè sarebbe inaccettabile che la Toscana rimanesse ferma mentre tutto il resto d’Italia si muove”.

IPOTESI E PROPOSTE. “Questa è una ipotesi di fattibilità - ha proseguito il presidente della Regione - bisognerà passare al preliminare, che prevederà anche proposte di mitigazione, bisognerà discutere sul parco della piana, per recuperarne una dimensione adeguata. E occorrerà una variante che assuma al suo interno la pista individuata da Enac. Quanto all’integrazione con Pisa la Regione intanto ha acquistato quote di AdF e invitato le due aziende a presentare un documento per l’integrazione. La legislatura dura cinque anni…”.

PISTA OBLIQUA. “Difficilmente si trovano soluzioni che rispettano tutti i parametri”, ha ammesso nel corso del suo intervento illustrativo l’ingegner Cardi, riferendosi alla parellela convergente. I parametri a cui ha fatto riferimento sono quelli di sicurezza, capacità, operatività dell’infrastruttura areroportuale e del suo impatto sul territorio (inquinamento acustico e dell’aria). Secondo l’Enac l’ipotesi della pista obliqua (che tra l’altro comporterebbe la realizzazione di un rilevato di 4-5 metri, per uno movimento terra di 2 milioni e mezzo di metri cubi) peggiorerebbe addirittura la situazione attuale sotto il profilo del rischio e dell’inquinamento, mentre il prolungamento ipotizzato in passato sarebbe “una spesa inutile”. Secondo gli orientamenti del Ministero l’aeroporto di Firenze dovrebbe passare da 2 a 4 milioni di passeggeri, rimanendo così comunque uno scalo di piccole-medie dimensioni, continentale e dedicato al business (“altre ipotesi non sono all’ordine del giorno”), a copertura del segmento mancante del traffico aereo gestito da Pisa, scalo internazionale e intercontinentale.

LA NUOVA PISTA. Gli esperti Enac hanno ribadito che la pista convergente parallela sarà monodirezionale, che garantirà procedure di volo lineari e snelle, tali da abbattere il consumo di combustibili e quindi l’inquinamento ambientale. Sarà più sicura e consentirà il 98% di operatività, contro il 92% della pista attuale. Il suo orientamento allontanerà le traiettorie di volo dall’abitato di Prato, mentre garanzie vengono anche sul piano dell’abbattimento dell’inquinamento acustico. L’esposizione a una livello tra i 60 e i 65 decibel infatti coinvolgerebbe circa 70 persone. Infine gli esperti Enac hanno calcolato che se la decisione fosse presa subito ci vorrebbero 4 anni per realizzare e rendere operativa la nuova pista.
 

simof75

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fatevi 2 risate

Palazzo Vecchio contro Marson
Il sindaco Renzi: «Trovo incredibile che l'assessore proponga di approfondire di più»

«La Regione può fare quello che crede. Il presidente Enrico Rossi mi è sembrato molto serio quando ha detto 'si fa così, ci ho messo la faccia e non si torna indietro. Trovo incredibile che l'assessore regionale proponga di approfondire di più, studiare di più, di fare magari un tavolo di lavoro». Lo ha detto il sindaco Matteo Renzi, in merito alla futura pista dell'aeroporto di Firenze, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento alla lettera che l'assessore all'urbanistica Anna Marson ha inviato al Corriere Fiorentino, nella quale chiede «discussione e condivisione» sulla nuova pista.

«Sono 30 anni che stiamo approfondendo - ha proseguito Renzi -: se il presidente della Regione decide di mettere la parola fine avrà il nostro appoggio. Io preferisco la pista parallela, ma se deve essere 'parallela convergentè la prendiamo lo stesso, l'importante è che ci sia certezza dei tempi perchè i cittadini di Quaracchi, Brozzi e Peretola hanno diritto a delle risposte». «Se - ha continuato - mettiamo la pista "parallela convergente", come dicono in Regione con un'espressione che ricorda le vecchie tradizioni politiche, smettiamo di disturbare gli abitanti di Quaracchi, di Brozzi e di Peretola». Per Renzi, inoltre, «in un momento di crisi occupazionale, la nuova pista porta 2 mila posti di lavoro. È inutile piangere sulle crisi se poi non si fa nulla per risolverle. Sotto questo profilo - ha osservato - io sono totalmente d'accordo con Rossi; si chiuda la discussione e si parta. Se qualche assessore regionale - ha concluso - vuole ulteriormente rinviare la palla e buttarla in tribuna, credo che sia arrivato il momento di dire 'bastà, decidiamo una volta per tutte».

Il presidente della Provincia Andrea Barducci si dice invece «molto deluso» dallo studio presentato dall'Enac: «Si tratta di uno studio monco, parziale e chiaramente orientato verso una soluzione, dove emergono delle contraddizioni evidenti». Secondo Barducci «i dubbi che emergono sono molti in particolare quelli che riguardano la monodirezionalità della nuova pista» e «l'analisi sull'impatto acustico è molto dettagliata per la parte che guarda verso Prato, ma è carente per la zona di Firenze. Tutto ciò - aggiunge - perchè si assume come presupposto dello studio Enac una monodirezionalità della pista 12/30 - la cosiddetta parallela convergente all'autostrada - che nei fatti non esiste e che nessuno può garantire in modo assoluto». Inoltre, aggiunge Barducci, lo studio dell'Enav allegato al volume di Enac ritiene opportuno evidenziare la vicinanza della nuova pista parallela alla città, che verrebbe inevitabilmente sorvolata dagli aeromobili nella fase di avvicinamento se provenienti dalla direzione Firenze. Secondo Barducci in altre parole «il centro storico verrebbe sorvolato a bassa quota in caso di atterraggio con avvicinamento da Firenze».




arco e aeroporto
Sì, ma conta la qualità di vita
L'assessore regionale all'Urbanistica Anna Marson: Un ragionevole equilibrio fra vantaggi e svantaggi delle popolazioni interessate

Caro direttore, dai numerosi e variopinti commenti che stigmatizzano le mie scarne dichiarazioni in merito alla presentazione dl documento Enac sull'aeroporto di Firenze, peraltro legittimate dal coinvolgimento diretto delle mie competenze ai fini di quanto deve decidere la giunta regionale, emerge una questione fondamentale. Una questione drammatica, relativa a una rappresentazione dei processi di costruzione delle decisioni pubbliche assai arretrata. Siamo in una situazione di crisi post (?) democratica, d’accordo, ma i procedimenti che dovrebbero portare le istituzioni pubbliche ad assumere decisioni in nome dei cittadini, così come sanciti dalle leggi, contengono ancora al loro interno alcune regole a garanzia dei diversi e solitamente contraddittori interessi in gioco.

Il decisionismo che si esplica attraverso annunci alla stampa produce ovviamente effetti, ahimé non sempre positivi, rispetto ai quali la stampa stessa ha una forte responsabilità, ma è altro rispetto alle regole basilari del funzionamento delle istituzioni pubbliche, che imporrebbero la discussione e condivisione delle decisioni in sede di giunta e di Consiglio. Nel campo più specifico delle politiche pubbliche di governo del territorio, ovvero delle decisioni che legittimano la possibilità di produrre trasformazioni difficilmente reversibili ai luoghi di vita quotidiana, le procedure a garanzia che gli interessi legittimi e divergenti in gioco siano considerati e soppesati in un percorso istituzionale chiaro e aperto sono particolarmente importanti. La loro trasparenza, sia formale che sostanziale, segna la differenza fra contesti civilmente sviluppati e non. In questi ultimi la composizione degli interessi, privati e collettivi, è marginalizzata se non schiacciata dall’interesse dei più forti, legittimo o meno che sia.

Dai paesi più avanzati la «civile» Toscana ha tratto a suo tempo esempio nel prevedere forme di partecipazione e dibattito pubblico, quest’ultimo peraltro mai attuato a ben cinque anni dall’approvazione della legge, per trasformazioni del territorio rilevanti come quella ipotizzata con una nuova pista per l'aeroporto di Firenze. Forse la legge va perfezionata, ma ciò non significa buttare via le garanzie di rappresentanza delle istituzioni elette e dei cittadini, che mai come in questo caso hanno necessità di sostenersi a vicenda. La legge regionale sul governo del territorio, legge 1/2005, presenta a sua volta diversi aspetti qualificanti in tal senso, prevedendo l’obbligo di una corretta comunicazione ai cittadini oltre a forme di partecipazione degli stessi al procedimento. Piaccia o no questa legge, cui il procedimento di integrazione al PIT per il parco della piana e la qualificazione dell’aeroporto fa riferimento, considera i comuni, le provincie e la Regione soggetti che hanno pari dignità nel concorrere alla formazione degli strumenti di pianificazione.

Il processo di revisione della legge 1 che ho a suo tempo avviato, e che mi auguro arrivi presto a un’approvazione di giunta, prevede un perfezionamento dell'architettura della legge in essere, non certo uno scardinamento dell’impianto generale e delle disposizioni che la qualificano. Da questo punto di vista chi si è spinto ad ipotizzare un presunto scambio fra approvazione delle modifiche proposte alla legge 1 e progetto per la nuova pista aeroportuale forse non ha sufficiente cognizione di causa, perché altrimenti avrebbe avuto chiaro come il perfezionamento della legge richiede in primo luogo il rispetto delle procedure in essa previste. Sono dunque a mio avviso componenti essenziali per il perfezionamento dell’atto a suo tempo avviato, e che la giunta si appresta ad aggiornare, la trasparenza del processo di decisione, il coinvolgimento degli enti e dei cittadini interessati, la valutazione pubblica dei pro e dei contro, le necessarie compensazioni che devono accompagnare le diverse scelte. Va infatti garantita sia la convivenza fra parco e aeroporto, ma anche la qualità della vita e un ragionevole equilibrio fra vantaggi e svantaggi di tutte le popolazioni interessate dal potenziamento dell’aeroporto. La lealtà che mi lega a Enrico Rossi non può essermi contestata da persone poco informate dei fatti o che perseguono interessi particolari. In gioco non c’è la cieca «fedeltà al capo», ma la lealtà al Presidente eletto (che mi ha scelto con una valutazione di merito rispetto alle deleghe affidatemi) e a tutti i cittadini da lui rappresentati. Una lealtà fondata sul contributo che le mie conoscenze ed esperienze possono dare all’effettivo carattere pubblico dei processi decisionali.

Anna Marson
Assessore regionale all’Urbanistica
 

belumosi

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«i dubbi che emergono sono molti in particolare quelli che riguardano la monodirezionalità della nuova pista» e «l'analisi sull'impatto acustico è molto dettagliata per la parte che guarda verso Prato, ma è carente per la zona di Firenze. Tutto ciò - aggiunge - perchè si assume come presupposto dello studio Enac una monodirezionalità della pista 12/30 - la cosiddetta parallela convergente all'autostrada - che nei fatti non esiste e che nessuno può garantire in modo assoluto». Inoltre, aggiunge Barducci, lo studio dell'Enav allegato al volume di Enac ritiene opportuno evidenziare la vicinanza della nuova pista parallela alla città, che verrebbe inevitabilmente sorvolata dagli aeromobili nella fase di avvicinamento se provenienti dalla direzione Firenze. Secondo Barducci in altre parole «il centro storico verrebbe sorvolato a bassa quota in caso di atterraggio con avvicinamento da Firenze»
Facendo la tara al discorso politico, anche a me qualche dubbio sulla monodirezionalità è venuto. A BLQ abbiamo a est della pista un quartiere residenziale e per quanto si cerchi di evitarlo, mi pare che circa un terzo dei decolli/atterraggi avvenga da/verso est a causa del vento.
Com'è la situazione dei venti a FLR? E' davvero pensabile di usare la pista convergente in modo monodirezionale nella stragrande quantità dei decolli e atterraggi?
 

AmerigoVespucci

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Facendo la tara al discorso politico, anche a me qualche dubbio sulla monodirezionalità è venuto. A BLQ abbiamo a est della pista un quartiere residenziale e per quanto si cerchi di evitarlo, mi pare che circa un terzo dei decolli/atterraggi avvenga da/verso est a causa del vento.
Com'è la situazione dei venti a FLR? E' davvero pensabile di usare la pista convergente in modo monodirezionale nella stragrande quantità dei decolli e atterraggi?
Vedi, adesso la stragrande maggioranza dei decolli avviene verso S-O e degli atterraggi verso N-E.
La nuova pista avrebbe una maggiore efficienza, considerando lunghezza ed orientamento rispetto ai venti predominanti.
In sostanza: i sorvoli Città sarebbero una eccezione statisticamente irrilevante.
Fidati, è SOLO TERRORISMO MEDIATICO TENDENZIOSO!