fatevi 2 risate
Palazzo Vecchio contro Marson
Il sindaco Renzi: «Trovo incredibile che l'assessore proponga di approfondire di più»
«La Regione può fare quello che crede. Il presidente Enrico Rossi mi è sembrato molto serio quando ha detto 'si fa così, ci ho messo la faccia e non si torna indietro. Trovo incredibile che l'assessore regionale proponga di approfondire di più, studiare di più, di fare magari un tavolo di lavoro». Lo ha detto il sindaco Matteo Renzi, in merito alla futura pista dell'aeroporto di Firenze, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento alla lettera che l'assessore all'urbanistica Anna Marson ha inviato al Corriere Fiorentino, nella quale chiede «discussione e condivisione» sulla nuova pista.
«Sono 30 anni che stiamo approfondendo - ha proseguito Renzi -: se il presidente della Regione decide di mettere la parola fine avrà il nostro appoggio. Io preferisco la pista parallela, ma se deve essere 'parallela convergentè la prendiamo lo stesso, l'importante è che ci sia certezza dei tempi perchè i cittadini di Quaracchi, Brozzi e Peretola hanno diritto a delle risposte». «Se - ha continuato - mettiamo la pista "parallela convergente", come dicono in Regione con un'espressione che ricorda le vecchie tradizioni politiche, smettiamo di disturbare gli abitanti di Quaracchi, di Brozzi e di Peretola». Per Renzi, inoltre, «in un momento di crisi occupazionale, la nuova pista porta 2 mila posti di lavoro. È inutile piangere sulle crisi se poi non si fa nulla per risolverle. Sotto questo profilo - ha osservato - io sono totalmente d'accordo con Rossi; si chiuda la discussione e si parta. Se qualche assessore regionale - ha concluso - vuole ulteriormente rinviare la palla e buttarla in tribuna, credo che sia arrivato il momento di dire 'bastà, decidiamo una volta per tutte».
Il presidente della Provincia Andrea Barducci si dice invece «molto deluso» dallo studio presentato dall'Enac: «Si tratta di uno studio monco, parziale e chiaramente orientato verso una soluzione, dove emergono delle contraddizioni evidenti». Secondo Barducci «i dubbi che emergono sono molti in particolare quelli che riguardano la monodirezionalità della nuova pista» e «l'analisi sull'impatto acustico è molto dettagliata per la parte che guarda verso Prato, ma è carente per la zona di Firenze. Tutto ciò - aggiunge - perchè si assume come presupposto dello studio Enac una monodirezionalità della pista 12/30 - la cosiddetta parallela convergente all'autostrada - che nei fatti non esiste e che nessuno può garantire in modo assoluto». Inoltre, aggiunge Barducci, lo studio dell'Enav allegato al volume di Enac ritiene opportuno evidenziare la vicinanza della nuova pista parallela alla città, che verrebbe inevitabilmente sorvolata dagli aeromobili nella fase di avvicinamento se provenienti dalla direzione Firenze. Secondo Barducci in altre parole «il centro storico verrebbe sorvolato a bassa quota in caso di atterraggio con avvicinamento da Firenze».
arco e aeroporto
Sì, ma conta la qualità di vita
L'assessore regionale all'Urbanistica Anna Marson: Un ragionevole equilibrio fra vantaggi e svantaggi delle popolazioni interessate
Caro direttore, dai numerosi e variopinti commenti che stigmatizzano le mie scarne dichiarazioni in merito alla presentazione dl documento Enac sull'aeroporto di Firenze, peraltro legittimate dal coinvolgimento diretto delle mie competenze ai fini di quanto deve decidere la giunta regionale, emerge una questione fondamentale. Una questione drammatica, relativa a una rappresentazione dei processi di costruzione delle decisioni pubbliche assai arretrata. Siamo in una situazione di crisi post (?) democratica, d’accordo, ma i procedimenti che dovrebbero portare le istituzioni pubbliche ad assumere decisioni in nome dei cittadini, così come sanciti dalle leggi, contengono ancora al loro interno alcune regole a garanzia dei diversi e solitamente contraddittori interessi in gioco.
Il decisionismo che si esplica attraverso annunci alla stampa produce ovviamente effetti, ahimé non sempre positivi, rispetto ai quali la stampa stessa ha una forte responsabilità, ma è altro rispetto alle regole basilari del funzionamento delle istituzioni pubbliche, che imporrebbero la discussione e condivisione delle decisioni in sede di giunta e di Consiglio. Nel campo più specifico delle politiche pubbliche di governo del territorio, ovvero delle decisioni che legittimano la possibilità di produrre trasformazioni difficilmente reversibili ai luoghi di vita quotidiana, le procedure a garanzia che gli interessi legittimi e divergenti in gioco siano considerati e soppesati in un percorso istituzionale chiaro e aperto sono particolarmente importanti. La loro trasparenza, sia formale che sostanziale, segna la differenza fra contesti civilmente sviluppati e non. In questi ultimi la composizione degli interessi, privati e collettivi, è marginalizzata se non schiacciata dall’interesse dei più forti, legittimo o meno che sia.
Dai paesi più avanzati la «civile» Toscana ha tratto a suo tempo esempio nel prevedere forme di partecipazione e dibattito pubblico, quest’ultimo peraltro mai attuato a ben cinque anni dall’approvazione della legge, per trasformazioni del territorio rilevanti come quella ipotizzata con una nuova pista per l'aeroporto di Firenze. Forse la legge va perfezionata, ma ciò non significa buttare via le garanzie di rappresentanza delle istituzioni elette e dei cittadini, che mai come in questo caso hanno necessità di sostenersi a vicenda. La legge regionale sul governo del territorio, legge 1/2005, presenta a sua volta diversi aspetti qualificanti in tal senso, prevedendo l’obbligo di una corretta comunicazione ai cittadini oltre a forme di partecipazione degli stessi al procedimento. Piaccia o no questa legge, cui il procedimento di integrazione al PIT per il parco della piana e la qualificazione dell’aeroporto fa riferimento, considera i comuni, le provincie e la Regione soggetti che hanno pari dignità nel concorrere alla formazione degli strumenti di pianificazione.
Il processo di revisione della legge 1 che ho a suo tempo avviato, e che mi auguro arrivi presto a un’approvazione di giunta, prevede un perfezionamento dell'architettura della legge in essere, non certo uno scardinamento dell’impianto generale e delle disposizioni che la qualificano. Da questo punto di vista chi si è spinto ad ipotizzare un presunto scambio fra approvazione delle modifiche proposte alla legge 1 e progetto per la nuova pista aeroportuale forse non ha sufficiente cognizione di causa, perché altrimenti avrebbe avuto chiaro come il perfezionamento della legge richiede in primo luogo il rispetto delle procedure in essa previste. Sono dunque a mio avviso componenti essenziali per il perfezionamento dell’atto a suo tempo avviato, e che la giunta si appresta ad aggiornare, la trasparenza del processo di decisione, il coinvolgimento degli enti e dei cittadini interessati, la valutazione pubblica dei pro e dei contro, le necessarie compensazioni che devono accompagnare le diverse scelte. Va infatti garantita sia la convivenza fra parco e aeroporto, ma anche la qualità della vita e un ragionevole equilibrio fra vantaggi e svantaggi di tutte le popolazioni interessate dal potenziamento dell’aeroporto. La lealtà che mi lega a Enrico Rossi non può essermi contestata da persone poco informate dei fatti o che perseguono interessi particolari. In gioco non c’è la cieca «fedeltà al capo», ma la lealtà al Presidente eletto (che mi ha scelto con una valutazione di merito rispetto alle deleghe affidatemi) e a tutti i cittadini da lui rappresentati. Una lealtà fondata sul contributo che le mie conoscenze ed esperienze possono dare all’effettivo carattere pubblico dei processi decisionali.
Anna Marson
Assessore regionale all’Urbanistica