AirFleet
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- 16 Giugno 2009
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Ryanair deve restare ma niente ricatti
La tensione nel trasporto aereo fa il tira-e-molla e ora la nuova minaccia di Ryanair, che nei giorni scorsi ha annunciato la sospensione dei voli su dieci scali nazionali, riporta gli aeroporti di Cagliari e Alghero nel caos. Dure le reazioni del mondo politico: da una parte l’auspicio di una soluzione tempestiva dall’altra il fermo rigetto del ricatto
SASSARI. L’isola sempre sul filo. La tensione sul piano dei trasporti fa il tira-e-molla e ora la nuova minaccia di Ryanair, che nei giorni scorsi ha annunciato la sospensione dei voli su dieci scali nazionali, riporta gli aeroporti sardi nel panico.
A pagare il prezzo maggiore sarebbe Cagliari, che ha dato il via alle rotte della società irlandese low cost da circa un anno e ha già registrato numeri da record fino a diventare il secondo scalo in Italia per volumi di traffico.
Il presidente della Regione Ugo Cappellacci non si sbilancia: «Ci auguriamo che il contenzioso tra Ryanair e Enac trovi una ricomposizione che tenga conto soprattutto del rispetto dovuto ai cittadini-passeggeri - afferma - che non possono, specie in questi tempi dominati dall’incertezza, diventare semplici ‘pedine’ in una vicenda di princìpi entrambi sacrosanti: quello del vettore che difende il diritto di organizzazione del proprio servizio, quello dell’ente di vigilanza dell’aviazione civile di tutela delle regole generali.
L’auspicio è che prevalgano il buon senso e la responsabilità, doti non estranee ai vertici di Enac e Ryanair, e si trovi una soluzione che consenta la prosecuzione della normale attività del low cost irlandese». Il governatore assicura che la Regione si muoverà con tempestività. «Ho già preso contatto con l’assessore dei Trasporti Liliana Lorettu - aggiunge - perché predisponga una lettera che invieremo nei prossimi giorni alla compagnia aerea e all’Enac perché tengano conto delle ricadute sul territorio delle loro decisioni».
Al Capo di sopra Alghero sta un po’ alla finestra, con volumi consolidati ma a questo punto praticamente appesi al destino del capoluogo di Regione, che con il suo ben più ampio bacino di utenza è ora lo snodo di riferimento di Ryanair. Decise le reazioni del territorio di fronte a quello che in generale viene definito un «ricatto» da parte della compagnia irlandese, con politici e addetti ai lavori comunque convinti che le ragioni del vettore non siano limitate al contenzioso con l’Ente nazionale per l’aviazione civile in relazione alle procedure di identificazione dei passeggeri, ma che dietro ci sia un tentativo di aprire ancora una battaglia sulle tariffe aeroportuali applicate a livello nazionale.
Non ha dubbi la presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici, che è anche membro del consiglio di amministrazione della Sogeaal, la società di gestione dell’aeroporto della Riviera del Corallo, «partecipata» dell’amministrazione provinciale: «Questa minaccia Ryanair l’ha fatta già un mese fa con una mail inviata al cda Sogeaal - spiega -. Allora non tirava in ballo questioni con l’E nac ma apriva la propria battaglia, nazionale, sulle tasse aeroportuali, che la compagnia ritiene troppo onerose. Francamente il contenzioso aperto con l’Enac mi sembra soltanto un pretesto».
Alessandra Giudici sferra l’affondo nei confronti del vettore ma anche della Regione. «Non sto dichiarando guerra a Ryanair - dice - ma questo è lo scotto da pagare quando si abbassa troppo la testa e si lascia il campo alla politica del più forte. Ogni tanto bisogna anche avere il coraggio di ribellarsi». Una questione che comunque non può essere risolta affrontando a macchia di leopardo le situazioni contingenti. Il forte richiamo politico fa riferimento alla programmazione, alla realizzazione di un sistema aeroportuale unico regionale, «in cui - sottolinea ancora Giudici - gli scali della regione non si cannibalizzino a vicenda».
Dello stesso avviso il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau: «Il rapporto con la realtà sarda deve essere centralizzato - afferma - per evitare che Ryanair giochi al rialzo. Insieme a questo occorre studiare soluzioni alternative che consentano di superare questa situazione di monopolio». Monopolio che si traduce in maniera sempre più dirompente in precarietà, secondo Giorgio Macciocu, presidente di Federalberghi Nord Sardegna, di Confturismo e del Comitato nazionale alberghi stagionali. Che difende Ryanair e il grande impulso che l’attività del vettore low cost ha dato allo sviluppo del turismo e all’economia dell’isola.
fonte:LaNuovaSardegna
La tensione nel trasporto aereo fa il tira-e-molla e ora la nuova minaccia di Ryanair, che nei giorni scorsi ha annunciato la sospensione dei voli su dieci scali nazionali, riporta gli aeroporti di Cagliari e Alghero nel caos. Dure le reazioni del mondo politico: da una parte l’auspicio di una soluzione tempestiva dall’altra il fermo rigetto del ricatto
SASSARI. L’isola sempre sul filo. La tensione sul piano dei trasporti fa il tira-e-molla e ora la nuova minaccia di Ryanair, che nei giorni scorsi ha annunciato la sospensione dei voli su dieci scali nazionali, riporta gli aeroporti sardi nel panico.
A pagare il prezzo maggiore sarebbe Cagliari, che ha dato il via alle rotte della società irlandese low cost da circa un anno e ha già registrato numeri da record fino a diventare il secondo scalo in Italia per volumi di traffico.
Il presidente della Regione Ugo Cappellacci non si sbilancia: «Ci auguriamo che il contenzioso tra Ryanair e Enac trovi una ricomposizione che tenga conto soprattutto del rispetto dovuto ai cittadini-passeggeri - afferma - che non possono, specie in questi tempi dominati dall’incertezza, diventare semplici ‘pedine’ in una vicenda di princìpi entrambi sacrosanti: quello del vettore che difende il diritto di organizzazione del proprio servizio, quello dell’ente di vigilanza dell’aviazione civile di tutela delle regole generali.
L’auspicio è che prevalgano il buon senso e la responsabilità, doti non estranee ai vertici di Enac e Ryanair, e si trovi una soluzione che consenta la prosecuzione della normale attività del low cost irlandese». Il governatore assicura che la Regione si muoverà con tempestività. «Ho già preso contatto con l’assessore dei Trasporti Liliana Lorettu - aggiunge - perché predisponga una lettera che invieremo nei prossimi giorni alla compagnia aerea e all’Enac perché tengano conto delle ricadute sul territorio delle loro decisioni».
Al Capo di sopra Alghero sta un po’ alla finestra, con volumi consolidati ma a questo punto praticamente appesi al destino del capoluogo di Regione, che con il suo ben più ampio bacino di utenza è ora lo snodo di riferimento di Ryanair. Decise le reazioni del territorio di fronte a quello che in generale viene definito un «ricatto» da parte della compagnia irlandese, con politici e addetti ai lavori comunque convinti che le ragioni del vettore non siano limitate al contenzioso con l’Ente nazionale per l’aviazione civile in relazione alle procedure di identificazione dei passeggeri, ma che dietro ci sia un tentativo di aprire ancora una battaglia sulle tariffe aeroportuali applicate a livello nazionale.
Non ha dubbi la presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici, che è anche membro del consiglio di amministrazione della Sogeaal, la società di gestione dell’aeroporto della Riviera del Corallo, «partecipata» dell’amministrazione provinciale: «Questa minaccia Ryanair l’ha fatta già un mese fa con una mail inviata al cda Sogeaal - spiega -. Allora non tirava in ballo questioni con l’E nac ma apriva la propria battaglia, nazionale, sulle tasse aeroportuali, che la compagnia ritiene troppo onerose. Francamente il contenzioso aperto con l’Enac mi sembra soltanto un pretesto».
Alessandra Giudici sferra l’affondo nei confronti del vettore ma anche della Regione. «Non sto dichiarando guerra a Ryanair - dice - ma questo è lo scotto da pagare quando si abbassa troppo la testa e si lascia il campo alla politica del più forte. Ogni tanto bisogna anche avere il coraggio di ribellarsi». Una questione che comunque non può essere risolta affrontando a macchia di leopardo le situazioni contingenti. Il forte richiamo politico fa riferimento alla programmazione, alla realizzazione di un sistema aeroportuale unico regionale, «in cui - sottolinea ancora Giudici - gli scali della regione non si cannibalizzino a vicenda».
Dello stesso avviso il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau: «Il rapporto con la realtà sarda deve essere centralizzato - afferma - per evitare che Ryanair giochi al rialzo. Insieme a questo occorre studiare soluzioni alternative che consentano di superare questa situazione di monopolio». Monopolio che si traduce in maniera sempre più dirompente in precarietà, secondo Giorgio Macciocu, presidente di Federalberghi Nord Sardegna, di Confturismo e del Comitato nazionale alberghi stagionali. Che difende Ryanair e il grande impulso che l’attività del vettore low cost ha dato allo sviluppo del turismo e all’economia dell’isola.
fonte:LaNuovaSardegna