Ryanair: ufficiale, bloccate tutte le rotte interne italiane!


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AirFleet

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Ryanair deve restare ma niente ricatti



La tensione nel trasporto aereo fa il tira-e-molla e ora la nuova minaccia di Ryanair, che nei giorni scorsi ha annunciato la sospensione dei voli su dieci scali nazionali, riporta gli aeroporti di Cagliari e Alghero nel caos. Dure le reazioni del mondo politico: da una parte l’auspicio di una soluzione tempestiva dall’altra il fermo rigetto del ricatto



SASSARI. L’isola sempre sul filo. La tensione sul piano dei trasporti fa il tira-e-molla e ora la nuova minaccia di Ryanair, che nei giorni scorsi ha annunciato la sospensione dei voli su dieci scali nazionali, riporta gli aeroporti sardi nel panico.
A pagare il prezzo maggiore sarebbe Cagliari, che ha dato il via alle rotte della società irlandese low cost da circa un anno e ha già registrato numeri da record fino a diventare il secondo scalo in Italia per volumi di traffico.

Il presidente della Regione Ugo Cappellacci non si sbilancia: «Ci auguriamo che il contenzioso tra Ryanair e Enac trovi una ricomposizione che tenga conto soprattutto del rispetto dovuto ai cittadini-passeggeri - afferma - che non possono, specie in questi tempi dominati dall’incertezza, diventare semplici ‘pedine’ in una vicenda di princìpi entrambi sacrosanti: quello del vettore che difende il diritto di organizzazione del proprio servizio, quello dell’ente di vigilanza dell’aviazione civile di tutela delle regole generali.

L’auspicio è che prevalgano il buon senso e la responsabilità, doti non estranee ai vertici di Enac e Ryanair, e si trovi una soluzione che consenta la prosecuzione della normale attività del low cost irlandese». Il governatore assicura che la Regione si muoverà con tempestività. «Ho già preso contatto con l’assessore dei Trasporti Liliana Lorettu - aggiunge - perché predisponga una lettera che invieremo nei prossimi giorni alla compagnia aerea e all’Enac perché tengano conto delle ricadute sul territorio delle loro decisioni».

Al Capo di sopra Alghero sta un po’ alla finestra, con volumi consolidati ma a questo punto praticamente appesi al destino del capoluogo di Regione, che con il suo ben più ampio bacino di utenza è ora lo snodo di riferimento di Ryanair. Decise le reazioni del territorio di fronte a quello che in generale viene definito un «ricatto» da parte della compagnia irlandese, con politici e addetti ai lavori comunque convinti che le ragioni del vettore non siano limitate al contenzioso con l’Ente nazionale per l’aviazione civile in relazione alle procedure di identificazione dei passeggeri, ma che dietro ci sia un tentativo di aprire ancora una battaglia sulle tariffe aeroportuali applicate a livello nazionale.

Non ha dubbi la presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici, che è anche membro del consiglio di amministrazione della Sogeaal, la società di gestione dell’aeroporto della Riviera del Corallo, «partecipata» dell’amministrazione provinciale: «Questa minaccia Ryanair l’ha fatta già un mese fa con una mail inviata al cda Sogeaal - spiega -. Allora non tirava in ballo questioni con l’E nac ma apriva la propria battaglia, nazionale, sulle tasse aeroportuali, che la compagnia ritiene troppo onerose. Francamente il contenzioso aperto con l’Enac mi sembra soltanto un pretesto».

Alessandra Giudici sferra l’affondo nei confronti del vettore ma anche della Regione. «Non sto dichiarando guerra a Ryanair - dice - ma questo è lo scotto da pagare quando si abbassa troppo la testa e si lascia il campo alla politica del più forte. Ogni tanto bisogna anche avere il coraggio di ribellarsi». Una questione che comunque non può essere risolta affrontando a macchia di leopardo le situazioni contingenti. Il forte richiamo politico fa riferimento alla programmazione, alla realizzazione di un sistema aeroportuale unico regionale, «in cui - sottolinea ancora Giudici - gli scali della regione non si cannibalizzino a vicenda».

Dello stesso avviso il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau: «Il rapporto con la realtà sarda deve essere centralizzato - afferma - per evitare che Ryanair giochi al rialzo. Insieme a questo occorre studiare soluzioni alternative che consentano di superare questa situazione di monopolio». Monopolio che si traduce in maniera sempre più dirompente in precarietà, secondo Giorgio Macciocu, presidente di Federalberghi Nord Sardegna, di Confturismo e del Comitato nazionale alberghi stagionali. Che difende Ryanair e il grande impulso che l’attività del vettore low cost ha dato allo sviluppo del turismo e all’economia dell’isola.





fonte:LaNuovaSardegna
 

AirFleet

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what a load of crap
this is the truth ...

Il conflitto tra Enac e il vettore irlandese sull’identificazione del viaggiatore è di lunga data ed è solo l’ultimo in ordine di tempo.
L’Enac negli ultimi anni non si è proprio comportato come regolatore indipendente. Il presidente dell’Ente ha più volte agito per cercare di limitare la concorrenza delle compagnie low... cost per favorire il vettore nazionale, Alitalia.

La domanda da porsi è questa: ma non è forse meglio favorire la concorrenza per il benessere di tutti i viaggiatori che favorire una sola compagnia con regolamenti, leggi e piani poco intelligenti?

Ma quale è il significato di questa ultima mossa dell’Enac e perché è tanto importante per Alitalia?
 

fontanarossa

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Non vedo perchè tirare in ballo CAI: la decisione, legittima o meno, di sospendere i voli è di Ryanair. Non è una prescrizione medica ma una presa di posizione a mio parere anche inopportuna. Poi è ovvio che qualcuno potrebbe avvantaggiarsi dello stop: ma possiamo dare ad altri una colpa tutta irlandese?
 

airblue

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Lombardia.
A mio parere tra brevissimo questa polemica tra FR e ENAC si esaurirà dal momento che a causa del tentativo di attentato sul volo Delta AMS-DETROIT, i controlli in aeroporto si faranno sempre si attenti e su qualsiasi tratta naz o int verranno chiesti o Carta di Identità o Passaporto, state tranquilli che anche in Italia tutti gli altri documenti non verranno accettati. Ritengo che i voli saranno nuovamente disponibili nel giro di pochi giorni! by
le nuove norme di sicurezza alla fine saranno solo verso gli USA, nel breve non cambia nulla a livello Europeo. Certo è che i controlli di sicurezza Europei forse non sono poi così affidabili come si vuole far credere.
 

Doctorstein

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A, A
Appena uscita in rete. Il pensiero di Andrea Giuricin (Istituto Bruno Leoni):
http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/Focus/IBL_Focus_153_Giuricin.pdf

E' un comunicato stampa di FR?

le nuove norme di sicurezza alla fine saranno solo verso gli USA, nel breve non cambia nulla a livello Europeo. Certo è che i controlli di sicurezza Europei forse non sono poi così affidabili come si vuole far credere.
Se dovessi far saltare un aereo, per non creare sospetti andrei con il passaporto all'imbarco :D non con la licenza di pesca :)
 

cia-bgy

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27 Dicembre 2009
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la mia esperienza e la democrazia

Cari membri del forum,
sono nuova e mi sono iscritta per condividere con voi la mia esperienza. Tutte le settimane devo andare per lavoro da Roma a Bergamo e viceversa. Prendo sempre i voli Ryanair e ho dunque una lunga esperienza. A volte, per l'estero e per l'Italia, ho preso Alitalia. Guadagno 1500 euro al mese.
Vorrei dire alcune cose semplici.
Se i voli Ciampino-Bergamo vengono tolti, ne traggono vantaggio i monopolisti su quella rotta, cioè Alitalia; o Trenitalia, altri monopolisti. E' dunque quantomeno sospetto che un ente governativo, dello stesso governo che ha messo 300 miliardi dei nostri soldi su CAI e che ha magnificato ai quattro venti la nuova Frecciarossa faccia il muso duro per rendere MENO sicuri i voli della concorrenza.
Poi, altra osservazione: la lite è stata generata da "segnalazioni di passeggeri" che evidentemente si sono visti rifiutare la patente o altro all'imbarco. Sono stata testimone di due casi: in uno i dipendenti, prendendosi la responsabilità, hanno lasciato passare il passeggero, che era disperato; nell'altro no, perché non aveva neanche la patente. Ciò che dice l'ENAC sul passaggio contro pagamento è semplicemente falso e non può che essere falso, perché quando il passeggero arriva col documento ciò avviene al gate e non c'è assolutamente il tempo di tornare ai banchi check-in o all'ufficio prenotazioni per pagare alcunché, o non vorranno dirci che gli operatori del gate si sono intascati loro la mancia! Per questo, chi perde la carta d'imbarco tra controllo bagagli e gate è fottuto e non parte (anche questo l'ho visto succedere); mentre chi si accorge di non averla all'ingresso del controllo bagagli, come è accaduto a me perché avevo stampato due volte la carta del ritorno, va tranquillamente al banco check-in (ossia quello dove si deposita il bagaglio) e gliela ristampano in un attimo, gratis.
Mi chiedo chi siano questi passeggeri che, dopo aver sottoscritto un contratto, e aver pagato pochi euro un volo, si sono sentiti in diritto di difendere la propria sbadataggine per essersi "dimenticati" un documento.
La faccenda della legge italiana, giuridicamente parlando, è un abuso di Enac. Infatti, Ryanair ti obbliga anche a molte altre cose in sé non necessarie: per esempio, se tu non hai la carta d'imbarco stampata ma ce l'hai in pdf sul computer, ti lasciano a terra. In treno per esempio non avviene, basta un sms. Ed è francamente stupido lasciare a terra una persona che ha pagato e che ha regolarmente fatto il check-in: ma se ciò avviene al gate, con l'aereo in partenza, ti lasciano a terra. E' legale? non so. So però che siccome prendere un aereo non è come mangiucchiare una caramella, come minimo ti devi ricordare di portarti quanto ti è richiesto, cioè carta d'imbarco e documento. Quel documento lì, proprio quello: perché per i loro standard di sicurezza quello è più affidabile. Perché quello, e non la licenza di pesca, viene ritirato dallo stato quando la persona non è affidabile e non può né espatriare né muoversi di casa (questo per rispondere a uno degli ultimi post).
Mi sorprende, poi, quello che ho sentito dire contro le condizioni di viaggio su Ryan. Io ho preso innumerevoli voli e ho fatto ritardi 2 (due) volte: una c'era la neve a BGY e abbiamo aspettato 4 ore l'autorizzazione; una c'era traffico (di ospiti illustri...) a Ciampino e siamo partiti in ritardo da BGY. In nessuno dei casi è mai dipeso da Ryan. A bordo sono un po' buffi con i loro gratta e vinci e annunci mirabolanti sui panini caldi, ma il personale è gentile. Il problema, cari miei, è l'italiano. L'italiano, tendenzialmente, non rispetta le regole. E con chi non rispetta le regole, giustamente, s'incazzano. Intendo che se tu vuoi farli fessi portando tre bagagli a mano, loro ti fanno notare che tu hai sottoscritto un contratto in cui c'è scritto un solo bagaglio massimo 10 chili. Se vuoi portarne un altro, devi pagare. E' una regola elementare. Ma l'italiano è impermeabile alle regole, mentre gli irlandesi no (e nemmeno gli svizzeri, gli inglesi, ecc.). E quindi preferisce pagare 120 euro andata e ritorno per avere la soddisfazione di portarsi 3 bagagli a mano e presentare al gate il suo tesserino ministeriale. Però scusate, mica noi gli togliamo questa libertà, all'italiano che non rispetta le regole. Gliela lasciamo, e continui pure a viaggiare con le compagnie che gli elargiscono quelle possibilità, e un pasto gratis che fa abbastanza schifo. Ma perché, dico, deve rompere le palle a chi non è d'accordo, e accetta di rispettare alcune regole per averne un vantaggio?
La parola che non è mai venuta fuori è democrazia: badate, democrazia, non concorrenza. Se domani vado a Londra, che è città carissima, so che spendendo dieci sterline a notte finirò in un tugurio senza bagno, dove saranno stronzi e mi faranno pagare in anticipo, coi muri scrostati e la moquette fetida: ma io ho solo dieci sterline e per me c'è quello o ancora quello. Se non voglio la moquette fetida o racimolo più soldi o non ci vado. Se per legge si impone agli alberghi a una stella e due stelle che comunque vogliono segnarsi nome e cognome dei clienti di prendersi i delinquenti o le prostitute, e loro decidono di chiudere, a me poveretta resteranno solo gli alberghi a tre stelle. Avrò un pasto gratis, la tv, tre bagagli a mano, ma non ci potrò andare perché non posso spendere così tanto. Vi ricordo che attualmente l'unico modo per andare in treno da Roma a Milano è la Frecciarossa, 96 euro in seconda classe, solo andata. Vi sembra giusto?
Ecco, direi che il problema dell'Italia è la democrazia. La democrazia di Ryan ha fatto sì che molta gente che prima non viaggiava adesso viaggi, anche se poi finisce in un aeroportino minuscolo tipo Charleroi, ma il trenino per Bruxelles se lo può permettere e lo paga volentieri, pur di non rinunciare al viaggio. Se aggiungete che questo sbraco, che tanti di voi censurano, paragonando addirittura i passeggeri a bestiame, dicevo, se questo sbraco, poi, funziona addirittura economicamente, e il corollario è che l'albergo a una stella fa i soldi e continua a investire, mentre l'albergo a tre stelle perde 300 milioni l'anno, ecco, allora l'italiano s'incazza, non ci può credere, e grida vade retro straniero. E' stato come per l'IKEA: ne hanno dette di tutti i colori sulla deforestazione, e poi è finita che il loro legno è più ecologico, costa poco e hanno fior di designer: e i loro mobili sono più solidi di quelli orrendi della nonna. E così aprono nuove IKEA dappertutto, e i mobilifici in stile chiudono.
Spero per me, perché altrimenti la mia vita sarebbe distrutta, e non solo economicamente (date un'occhiata agli orari che Alitalia si permette di fare su BGY-FCO, e già a dover andare a FCO conviene comunque il treno...), che la cosa rientri. Prego che Ryan comprenda l'inferiorità intrinseca dell'italico popolo e ci perdoni, trovando un compromesso.
Ma come si fa a non dare ragione a persone più intelligenti economicamente e più rispettose delle regole?

PS: il BGY-CIA e ritorno è sempre pieno, a qualsiasi ora e in qualsiasi giorno della settimana: non credo proprio che la decisione di Ryan sia fatta per spassarsela un paio di settimane, anche perché nelle mail nessuno parla di cancellazione temporanea ma di cessazione definitiva. La proposta più ragionevole, per tutti gli uomini rispettosi delle regole compreso il sindaco di Ciampino, sarebbe quella di guardare all'utilità per la popolazione, quegli italiani di cui si riempiono la bocca solo quando si tratta di compagnia di bandiera.
Per esempio, uno di norma a Londra o a BIllund non ci va in giornata, dunque può impiegare quelle due ore per raggiungere FCO, e dunque potrebbero spostare a FCO l'estero, mantenendo a CIA i voli interni. Ma sarebbe un compromesso troppo intelligente.
 

janmnastami

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9 Febbraio 2008
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Mi scuso per la franchezza, ma a me questo post sembra un miscuglio di mele con pere. Non prenderla sul personale.

sospetto che un ente governativo ... faccia il muso duro per rendere MENO sicuri i voli della concorrenza.
Eh? Esiste un DPR del 2000 e TUTTI i vettori sono tenuti a rispettarlo. Punto. Si può discutere se quelle norme abbiano senso, ma finché sono in vigore vanno rispettate.

Come puoi sostenere che obbligare FR ad applicare una norma già rispettata da tutti gli altri vettori renda meno sicuri i voli FR? Scusami, ma è una fesseria colossale.

La faccenda della legge italiana, giuridicamente parlando, è un abuso di Enac.
Pardon, ma è un'altra boiata: esiste un DPR che recita "Sono equipollenti alla carta di identita' il passaporto, la patente di guida, la patente nautica, il libretto di pensione, il patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, il porto d'armi, le tessere di riconoscimento, purche' munite di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente, rilasciate da un'amministrazione dello Stato."

Quel DPR ti può piacere o no, ma parlare di "abuso" significare ignorare la realtà.

Infatti, Ryanair ti obbliga anche a molte altre cose in sé non necessarie: per esempio, se tu non hai la carta d'imbarco stampata ma ce l'hai in pdf sul computer, ti lasciano a terra. In treno per esempio non avviene, basta un sms.
Confondi norme che sono regolate dal contratto tra vettore e passeggero con una legge dello Stato.

L'italiano, tendenzialmente, non rispetta le regole.
Ad esempio FR. Te lo riscrivo, nel caso ti fosse sfuggito:

"Sono equipollenti alla carta di identita' il passaporto, la patente di guida, la patente nautica, il libretto di pensione, il patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, il porto d'armi, le tessere di riconoscimento, purche' munite di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente, rilasciate da un'amministrazione dello Stato."

Spero per me, perché altrimenti la mia vita sarebbe distrutta, e non solo economicamente (date un'occhiata agli orari che Alitalia si permette di fare su BGY-FCO, e già a dover andare a FCO conviene comunque il treno...), che la cosa rientri.
E' FR ad aver sospeso quei voli, non ENAC ad averlo imposto (sempre nel caso ti fosse sfuggito).

Prego che Ryan comprenda l'inferiorità intrinseca dell'italico popolo e ci perdoni, trovando un compromesso.
L'inferiorità di chi se ne frega delle leggi dello Stato (Ryanair e tu) e al tempo stesso sostiene che sono gli altri a non rispettarle!
 
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airblue

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6 Novembre 2005
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Lombardia.
Ciò che dice l'ENAC sul passaggio contro pagamento è semplicemente falso e non può che essere falso,
Per favore, cerchiamo di rispettare i fatti.
Giusto che tieni a rispettare i fatti sappi che quello che tu dici essere falso è in realtà accaduto decine di volte in decine di scali Italiani. Le lettere di segnalazione alle DCA aeroportuali sono numeri importanti. La mia fonte è il direttore di un aeroporto Italiano che ha personalmente ricevuto queste lamentele e le ha pure verificate.

dimenticavo: ma dove lo mettiamo il FATTO che 4 anni fa l'ENAC ha accettato il protocollo di FR in merito ai documenti da presentare? chi ha dato una "deroga" alla "legge" e poi l'ha ritirata di punto in bianco?
FR accettava infatti altri documenti (leggi patente) fino al 01 ottobre 2009.
 
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jbcolory

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27 Gennaio 2008
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.
1. FR dovrà vedersela con le autorità competenti.
2. FR dovrà rispondere ai suoi clienti e a quelli che hanno prenotato per quel periodo.
3. Prima di questo però regolamentare le disposizioni di legge in materia di identificazione per eliminare questa benedetta tessera del pescatore e quella del cacciatore, visto che mi hanno sempre chiesto il documento di identità e quando lo avevo dimenticato nessun ufficio, banca, notaio, avvocato, poliziotto o carabiniere mi ha chiesto un documento equipollente, non si può sentire questa parola, carda di identità o passaporto, basta.
 

chielloduebis

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Pisa, Toscana.
ATTENZIONE !!

Le regole di cui al post n. 1 di questa speciale discussione sono ancora valide!!

Vi informo che i posts eliminati da questa discussione sono al momento oltre 420 (quattrocentoventi).

Sarebbe rispettoso nei confronti dello staff di amministrazione del forum che si alleggerisse il compito di 'spazzini della domenica' con un comportamento rispettoso del regolamento generale del forum e di quanto riportato al post n. 1 di questa discussione.

Le cancellazioni e le azioni sanzionatorie (come da regolamento) verso gli utenti in questo 3ad non prevedono preavviso!

Per diffamazioni, offese, e post dal nullo valore aggiunto la concorrenza in rete dove potersi divertire a scrivere a ruota libera NON MANCA !

Chielloduebis
per l'amministrazione
 

AirFleet

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16 Giugno 2009
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Poste e Ryanair: le nuove frontiere del protezionismo



Un pò di tempo fa, nel vecchio blog “liberalizzazioni” dell’IBL, avevo definito le liberalizzazioni (all’italiana) come i processi attraverso i quali i vincoli normativi che impediscono il libero accesso delle imprese a un mercato sono sostituiti da ostacoli di differente natura ed equivalente efficace. Allora non mi aspettavo, tuttavia, che la fantasia del protezionista pubblico (il quale preferisce da sempre inefficienti monopoli di bandiera, finanziati a forza da contribuenti insoddisfatti, rispetto a efficienti imprese in concorrenza, volontariamente finanziate dai consumatori) giungesse sino agli esempi che abbiamo sotto gli occhi in questi giorni.
Poste. Come riportato da Milano Finanza lo scorso 15 dicembre, molti comuni italiani (tra cui Vicenza, Bologna, Firenze, Parma, Reggio Emilia, Teramo, Rimini e sembrerebbe anche Milano) permettono il libero accesso nelle zone a traffico limitato dei centri storici, senza limitazioni e oneri economici, solo ai furgoni di Poste Italiane (inquinanti e non) mentre quelli degli operatori concorrenti, in particolare i corrieri espresso, sono assoggettati a limitazioni d’orario e al pagamento di oneri e, in taluni casi, persino a divieti assoluti di accesso. E’ evidente come questa microregolazione di tanti decisori municipali abbia l’effetto di generare un ingiustificato vantaggio concorrenziale per Poste (e un corrispondente ingiustificato svantaggio per i suoi competitori) in segmenti di mercato ‘legalmente’ aperti. Del tema si era già occupato nello scorso mese di febbraio l’Antitrust con una segnalazione all’Anci e ai Comuni interessati che sembra essere rimasta tuttavia lettera morta, tanto che l’Aicai, Associazione italiana corrieri aerei internazionali, si è ora rivolta all’Unione Europea.
Ryanair, Enac e i tesserini dei pescatori. Ben più nota è la controversia sorta tra l’Enac e Ryanair circa la tipologia di documenti che abilitano al riconoscimento per l’imbarco dei passeggeri sulle rotte nazionali. Ne hanno parlato Carlo Lottieri e Andrea Giuricin in precedenti post (Andrea Giuricin anche in un Focus IBL al quale rimando). La questione in sintesi è la seguente: Ryanair richiede per l’imbarco su voli nazionali la stessa tipologia di documenti che l’U.E. prevede per quelli internazionali (carta d’identità o passaporto) mentre l’Enac, applicando una norma nazionale che fu approvata con ben altri intenti (semplificare i rapporti tra cittadino e P.A.), pretende che tutti i vettori accettino anche altre tipologie, quali ad esempio le patenti di guida e … le licenza di pesca. Ryanair si rifiuta, adducendo ragioni di sicurezza, e, non volendo arrendersi, ha sospeso tutti i suoi voli nazionali dal prossimo 23 gennaio. Chi ha ragione? Da un punto di vista puramente legale probabilmente l’Enac (dato che se c’è una legge in tal senso va rispettata), tuttavia ci si aspetterebbe che se una legge ha contenuti non più attuali, magari divenuti nel tempo persino controproducenti o assurdi, un ente tecnico di regolazione dovrebbe farlo notare al legislatore, chiedendo a quest’ultimo di adeguare al più presto le norme, anzichè ostinarsi a farle applicare e correre il rischio che generino effetti non previsti e non desiderati dallo stesso legislatore che le aveva emanate. Nel caso specifico è lecito dubitare che il legislatore, elevando le licenze di pesca al rango di documenti abilitati all’identificazione personale, avesse in mente di favorire gli imbarchi aerei di passeggeri italiani dopo l’11.09.2001. Che siano documenti poco affidabili non ci piove, e quindi sulla sostanza ha sicuramente ragione Ryanair. La stessa patente di guida è un documento che non permette il riconoscimento certo delle persone, dato che viene rinnovata ogni decennio tramite l’applicazione di un bollino e conserva la foto applicata al momento dell’emissione. La mia risale a circa sei lustri fa, pochi mesi prima che sostenessi la maturità… Ci si aspetterebbe quindi che l’Enac, istituzionalmente interessato a garantire la massima sicurezza dei voli, chiedesse al legislatore di rimuovere tali documenti da quelli utilizzabili per l’imbarco, non che si ostinasse a chiedere ai vettori di accettarli. Perchè lo fa? I miei studenti, che grazie ai vettori low cost si possono permettere l’Erasmus e fanno parte della prima generazione di cittadini europei, sospettano che sia l’ennesimo aiutino in favore di una compagnia nazionale, già di bandiera. Che abbiano ragione?



fonte: ChicagoBlog
 

PerGiove

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27 Dicembre 2009
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Buogiorno, saluti a tutti.
mi sono iscritto per segnalare che Ryan air come vettore straniero deve sottostare alla convenzione del'Aja che dovrebbe rispettare anche Enac.
Alla luce di questo Ryanair ha ragione in pieno.
Sopratutto anche alla luce del fatto che su molte tratte nazionali gli alternati sono internazionali.




Questo il messaggio di un altro forum:

In precedenza ho voluto far notare che avere a bordo dei pax sprovvisti di documenti con valenza transnazionale provoca non pochi problemi ,sia ai pax che alla compagnia, nell'eventualita' di atterraggio/transito in paesi terzi come nel caso di dirottamenti. I riferimenti che ho quotato sono gli accordi IATA.

Ma concediamo al legislatore italiano il beneficio del fatto che secondo lui un volo nazionale non dovrebbe avere implicazioni internazionali (concetto di per se' operativamente errato come gia' detto sopra) e che quindi vi si applichi solo ed esclusivamente la legislazione italiana che prevede che un passeggero possa essere identificato ed imbarcarsi chesso' con il proprio tesserino di raccolta funghi rilasciato dagli uffici della Provincia.
Nel caso di Ryanair parliamo di una compagnia aerea che effettua anche tratte nazionali ma trattasi comunque di un opertore non italiano con AOC irlandese e sede legale a Dublino.
Perche' sottolineo questo?Beh perche' a questo punto entrano in gioco anche altre leggi ed in particolare gli Accordi dell'Aia del 1961 che prevedono specifiche procedure burocratiche come l'apposizione di una "Apostille" per ufficializzare documenti prodotti in uno stato firmatario anche negli altri paesi firmatari (Italia ed Irlanda naturalmente hanno sottoscritto tali accordi) a meno che tali documenti non abbiano una intrinseca validita' internazionale, ed il suddetto permesso di raccolta funghi non ce l'ha.
Vi lascio un paio di articoli di tale LEGGE giusto per chiarire il concetto:

Quote:
Articolo 1
La presente Convenzione si applica agli atti pubblici che sono stati redatti sul
territorio di uno Stato contraente e che devono essere prodotti in un altro
Stato contraente.
Sono considerati atti pubblici ai fini della presente Convenzione:
a) i documenti che rilascia una autorità o un funzionario dipendente da una
amministrazione dello Stato, compresi quelli formulati dal pubblico ministero,
da un cancelliere, da un ufficiale giudiziario;
b) i documenti amministrativi;
c) gli atti notarili;
d) le dichiarazioni ufficiali indicanti o una registrazione, un visto di data certa,
una autenticazione di firma apposti su un atto privato.
Tuttavia la presente Convenzione non si applica:
a) ai documenti redatti da un agente diplomatico o consolare;
b) ai documenti amministrativi che si riferiscono ad una operazione
commerciale o doganale.


Quote:
Articolo 3
La sola formula che può essere richiesta per attestare l'autenticità della firma,
la qualità dei firmatari e, all'occorrenza, l'autenticità del timbro o del sigillo
apposto sull'atto, è l'apposizione della postilla indicata nell'art. 4, rilasciata
dall'autorità competente dello Stato dove è emesso il documento.
Tuttavia la formalità menzionata nel comma precedente non può essere
richiesta quando sia le leggi, i regolamenti, gli usi in vigore nello Stato ove
l'atto è prodotto, sia un accordo tra due Stati o più Stati firmatari non la
richiedono o dispensano l'atto da legalizzazione.
Quote:
Articolo 5
La postilla è rilasciata a richiesta del firmatario o di qualunque possessore
dell'atto.
Debitamente compilata, attesta l'autenticità della firma, la qualità di chi ha
firmato e, all'occorrenza, l'autenticità del sigillo o del timbro apposto sull'atto.
La firma, il sigillo o il timbro apposti sulla postilla sono esenti da altra
attestazione.
Quote:
Articolo 8
Quando esiste tra i due o più Stati firmatari, un trattato, una convenzione o
un accordo contenenti disposizioni che stabiliscono per l'autenticazione della
firma, del sigillo o del timbro determinate formalità, la presente Convenzione
non vi deroga salvo che dette formalità siano più severe di quelle previste agli
artt. 3 e 4.
Per farla breve: se l'identita' di un passeggero puo' essere stabilita ad un check-in italiano da una tessera di raccolta funghi e' anche vero che a bordo di un aeromobile Irlandese tale tessera debba essere provvista di apposita Apostilla che ne appura l'autenticita' anche per le autorita' Irlandesi come da sopracitata Convenzione dell'Aja.

Quindi benvengano tessere di raccolta funghi, quelle di pesca o i patentini di conduzione di impianti termici ai check-in italiani ma che siano provvisti di specifica Apostilla nel caso in cui debbano essere presentati ad autorita' di altri paesi firmatari degli accordi dell'Aja come nel caso di Ryanair, compagnia con AOC e sede Irlandesi.
 

tracanna

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19 Dicembre 2009
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" Ryanair richiede per l’imbarco su voli nazionali la stessa tipologia di documenti che l’U.E. prevede per quelli internazionali."

E, secondo me, questo è l'errore: se operi sul nazionale devi stare alle regole nazionali.
Con quale diritto si pretende di essere autorizzati a violare una legge dello Stato in cui si opera (e si realizzano ricavi)? Se sono leggi dello Stato, esse devono avere valenza per tutti (secondo la nostra Costituzione, se ancora esiste ....:(
 

PerGiove

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27 Dicembre 2009
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E, secondo me, questo è l'errore: se operi sul nazionale devi stare alle regole nazionali.
Con quale diritto si pretende di essere autorizzati a violare una legge dello Stato in cui si opera (e si realizzano ricavi)? Se sono leggi dello Stato, esse devono avere valenza per tutti (secondo la nostra Costituzione, se ancora esiste ....
No le convenzioni internazionali in campo aeronautico sono prioritarie. gli stati contraenti sono obbligati a rispettarle. con l'avvento dell'easa enac ha perso il potere di legiferare e assunto quello di organo di controllo. le leggi aeronautiche sono internazionali.
 

Nibbio

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Francia/Ginevra
...Sopratutto anche alla luce del fatto che su molte tratte nazionali gli alternati sono internazionali...
Ciao e Ben venuto! Scusa la domanda ma mi chiariresti questo punto? quali sarebbero questi alternati esteri? Non per fare il presuntoso ma non credo sia una cosa molto intelligente mettere un alternato all'estero a meno che tu non sia costretto. Gia' di per se il dirottamento per un passeggero è un trauma figuriamoci finire all'estero!

comunque per me come ha gia detto qualcun altro Ryan sbaglia in pieno. Anche se ha un AOC estero ryan vola in italia è l'italia è sovrana nel suo territorio. Secondo me Ryan lo sa benissimo e sta facendo la furbata per rimediare a un periodo morto e per dire "qui comando io!"
 

PerGiove

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Ciao e Ben venuto! Scusa la domanda ma mi chiariresti questo punto? quali sarebbero questi alternati esteri? Non per fare il presuntoso ma non credo sia una cosa molto intelgente mettere un alternato all'estero a meno che tu non sia costretto. Gia' di per se il dirottamento per un passeggero è un trauma figuriamoci finire all'estero!

comunque per me come ha gia detto qualcun altro Ryan sbaglia in pieno. Anche se ha un AOC estero ryan vola in italia è l'italia è sovrana nel suo territorio. Secondo me Ryan lo sa benissimo e sta facendo la furbata per rimediare a un periodo morto e per dire "qui comando io!"
Grazie . alternato estero significa ad esempio andare ad Olbia ed avere la possibilità di atterrare a Figari in caso di necessità.

Riguardo alle leggi siccome l'Italia opera in un sistema internazionale deve rispettare prima quelle leggi per essere riconosciuta dall'Icao.
 

PerGiove

Utente Registrato
27 Dicembre 2009
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La prevalenza di una norma/convenzione internazionale sul diritto interno non è mai così automatica. Ci sono state fior di sentenze della Consulta riguardo all'applicazione delle fonti comunitarie, per esempio...
a fronte di una convenzione firmata dallo stato contraente DEVE necessariamente essere automatico il riconoscimento altrimenti addio Icao.
 

mahagonny

Utente Registrato
7 Settembre 2007
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modugno
www.planespottesrbari.it
No le convenzioni internazionali in campo aeronautico sono prioritarie. gli stati contraenti sono obbligati a rispettarle. con l'avvento dell'easa enac ha perso il potere di legiferare e assunto quello di organo di controllo. le leggi aeronautiche sono internazionali.
Le confonde il potere legislativo con quello applicativo.
ENAC non legifera ne mai lo ha fatto(per fortuna), applica, questo si(spesso male)ma solo questo.
 
Stato
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