Potreste avere "ragione" entrambi.
Da un lato abbiamo le compagnie che sono costrette a tenere prezzi popolari per stare sul mercato ma contemporaneamente devono far quadrare i conti, e per farlo magari devono "rischiare" con operativi al limite, dall'altro utenti che cercano di spendere il meno possibile pretendendo però il rispetto assoluto del contratto (biglietto).
Possibile che, alla luce di queste tendenze, certe "variabili" (ritardi, cambi di operativi, ecc.) possano essere in qualche modo inserite nel "contratto", e sottoscritte quindi dai viaggiatori che, a fronte di prezzi più bassi, possano quindi accettare eventuali disguidi dati proprio dalla necessità, da parte delle compagnie, di ridurre i costi?
Sempre ovviamente escludendo risparmi in termini di sicurezza.