micheleforchini
Utente Registrato
Condivido quasi tutto.Wowo andiamo piano. Sicuramente abbiamo superato la fase per la quale non si pensava potessero arrivare al panettone.
Dietro hanno degli investitori e i soldi ci sono, ormai sembra abbastanza palese. E fin qui ci siamo.
Il discorso è che non sembrano avere una strategia chiara: non si è capito se vogliono essere una low cost, una compagnia tradizionale, una charter o una mid cost. Inizialmente ne avevano sparare tante (e grosse, come l'annuncio di futuri lungo raggio ad inizio 2023) mentre adesso sembrano andare a tentoni e provarle tutte: passiamo da aeroporti minori con sovvenzioni (FRL, TPS) ad aeroporti maggiori (LHR) e feudi low budget (BGY).
E' tutto ancora troppo improvvisato. Stanno pianificando i voli di Dicembre ad Ottobre. E non dimentichiamo la vicenda dei due loghi differenti ad inizio avventura.
Inoltre parlano di clientela business sulla Roma-Bergamo (aeroporto low cost per antonomasia) e di connessioni intercontinentali senza però aver ancora accordi (per quanto non capisco dove possa convenirgli fare spoke per hub non loro).
Francamente a me piace l'idea di avere una quarta compagnia in Italia dopo anni in cui son fallite una dopo l'altra (AirItaly/Meridiana, Blue Panorama, Ernest...). Però per ora Aeroitalia è ancora un grande punto interrogativo da seguire come si sviluppa.
Su Bergamo però non vorrei che si facesse il solito errore di ritenerlo un aeroporto "low cost". E' un aeroporto su cui si può lavorare, che pesca in tutto il Nord Italia ( non è raro vedere liguri, friulani, piemontesi e toscani prendere un volo da Bergamo) e per il Roma può comunque contare su un'area scoperta dai voli che raccoglie quasi 3 mln di persone. C'è il treno, è vero, ma da Bergamo non è sempre economico e impiega molto tempo.
Sulla sostenibilità dei 3 voli giornalieri con 737-800 condivido le perplessità, per questo mi sarei aspettato quantomeno un codeshare con le compagnie di un'alleanza. Penso banalmente a Star Alliance che su Roma fa volare quasi tutti i suoi partner principali tra cui United/Asiana/AirCanada e che potrebbe giovarsi del mettere i bastoni tra le ruote a Ita rosicchiandogli passeggeri in casa. Dopotutto United dalla prossima Summer volerà da Roma verso San Francisco (una delle rotte più richieste dall'area di Milano), Newark, Chicago e Washington. Ma c'è anche OneWorld che su FCO ha discreti interessi tra cui American e Qantas.
Boh, sono pensieri miei, ma vedendo come si muove Aeroitalia non mi stupirei se cercassero di costruire un network accettabile per poi vendere la compagnia a qualcuno di più grosso, interessato ad impossessarsi di quote di mercato in Italia. Tanto ITA sappiamo tutti che fine farà...resterà sempre un carrozzone mezzo pubblico con debiti.