Thread Alitalia dal 1° ottobre 2013


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belumosi

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10 Dicembre 2007
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Questo non è in contrasto con quanto aveva pianificato a suo tempo DT. Quei numeri sul trend dei mercati, costanti nel tempo fra l'altro, danno bene chiara la linea da perseguire che era quella del piano DT, meno nazionale con tagli su LIN-FCO e cross country e AP ripensata o più probabilmente tagliata, aumento del MR verso destinazioni non ancora aggredite dalle low cost e del LR.
Sarebbe stato interessante leggere cosa prevedevano le slide si presentate da DT e che fanno affermare al giornalista che DT si è allineato al piano AF, piuttosto dei pettegolezzi sui litigi che ci interessano il giusto.
Novità invece il fatto che AF sonderebbe i piccoli azionisti per liquidarli, ma questa mossa a che pro quando potrebbero salire molto di più acquistando l'inoptato a costi inferiori? Se come si dice i piccoli azionisti non ricapitalizzano e che non ci sono pretendenti fuori dalla porta non ha senso per AF acquistare le loro quote per fare pressioni sul piano industriale. Diverso se sapessero che c'è qualcuno fuori dalla porta interessato e ora che è scaduto il Lock-up sia pronto ad intervenire in extremis e sottrarre il ratto a saldo ad AF.
Farfallina, il piano DT non esiste, perchè non può esistere un piano industriale slegato da una disponibilità economica ragionevolmente certa per implementarlo. Ora più che mai è chiaro che i 355 M€ che DT auspicava arrivassero, serviranno si e no per passare l'inverno, senza alcuna possibilità di fare quegli investimenti che pure andrebbero nella giusta direzione. Tant'è che stando all'articolo, serviranno altri 450 M€ a primavera per andare avanti, cosa che è assai verosimile. E purtroppo stiamo scoprendo ogni giorno qualche magagna nuova: come la vogliamo chiamare l'abitudine di fare carburante "aggratis" indebitandosi con ENI per 150 M€? Proviamo io e te a fare benzina a credito di 150 € (non milioni) e sentiamo cosa ci dice il benzinaio...
Per quanto riguarda il CDA immagino che DT abbia messo in campo in una certa misura i tagli proposti anche da AF, che con ogni probabilità sarebbero politicamente, socialmente e sindacalmente tutt'altro che indolori e che Colaninno, assai legato all'establishment di cui sopra, abbia espresso disaccordo. Anche perchè essendo a sua volta imprenditore, non può certo pensare di inimicarsi tutta quella casta a costo zero.
Dalla trimestrale si dedurrebbe che le rogne stiano nel mercato nazionale e tagliare pesantemente voli in quel contesto, significa farsi nemici in ogni regione che dovesse venire lasciata più o meno "scoperta", con i vari parlamentari di zona a gridare il diritto alla mobilità dei propri concittadini. E' evidente che se dovessero venir tagliati voli in misura rilevante, di pari passo andrebbero ridotti flotta e personale, altro tasto politicamente assai sensibile. Il problema è che più passa il tempo, più è chiaro che non ci sono alternative ad una dolorosa cura da cavallo. Anzi, forse se si fosse trovato il coraggio di farla un paio d'anni fa, ora non saremmo con le pezze al cuxo in questo modo e probabilmente AZ avrebbe un minimo di appeal come azienda per suscitare davvero l'interesse di qualche partner industriale. Ma purtroppo AZ gli appuntamenti con la storia li ha sempre mancati tutti senza eccezioni, perchè qualche interesse particolare ha sempre avuto il sopravvento. Questo è l'ultimo giro: per come la vedo io possiamo scegliere tra un'AZ un po' più piccola, con meno voli e personale (10-20%) nelle mani di AF, oppure il fallimento. Vediamo se almeno l'obiettivo minimo riusciamo a portarlo a casa o se riusciremo a "suicidare" fino in fondo quella che in altri paesi sarebbe potuta diventare una compagnia di livello mondiale.
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Ma liquidarli con o senza versamento dell'aumento?
Questo è quello che scrive Il Messaggero:
In mattinata da Parigi avevano dettato le condizioni per proseguire la rotta comune: alcuni soci, però, specie quelli medio-piccoli, riferiscono che, attraverso Intesa Sanpaolo, Air France ha in animo di sondarli per rilevare le loro partecipazioni. Se andranno avanti in questo proposito, salendo nel capitale, avranno più titolo per alzare la voce e imporre il loro giro di vite.

Da come è scritto pare prima, indi per cui la valutazione espressa sopra.
 
F

flyboy

Guest
il piano DT non esiste, perchè non può esistere un piano industriale slegato da una disponibilità economica ragionevolmente certa per implementarlo.
A mio avviso questo è il punto fondamentale di tutta la faccenda. AZ è indebitata in modo eccessivo, e chi subentrasse dovrebbe:
a) farsi carico dei debiti;
b) investire molti soldi in flotta;
c) affrontare lo spinoso tema del leasing, che è una palla al piede per la compagnia, come rivediamo di nuovo nell'ultima trimestrale, dove su 851mio € di debito 575 mio € sono ascrivibili alla flotta. Se Colaninno non accetta di rinegoziare (cosa molto probabile), AZ non perverrà mai alla profittabilità.

Chi è il pazzo che farebbe una mossa del genere?
In questi istanti in homepage del Corriere la news di apertura annuncia dell'ennesima missione a Mosca del vertice AZ per proporre l'affare del secolo ad Aeroflot.
Ma pensiamo davvero che ci sia qualcuno realmente interessato oltre ad AF?
 
F

flyboy

Guest
Sbaglia Air France ad aspettare il cadavere sulla riva, perchè un altro che aspetta è Moretti...
Moretti aspetta? Beato te che ci credi....
E per farci cosa poi?

In ogni caso, chiedo a tutti voi che vedete Amministratori Delegati di società afferenti al trasporto aereo che smaniano per entrare in AZ: 'ndo stanno???? Il lock up è scaduto, perché non bussano alla porta? Perché l'unica che ha chiesto una due diligence è stata finora AF?
Avanti il prossimo sì, ma dov'è????
 

belumosi

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10 Dicembre 2007
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Dio solo sa quali compensazioni i nostri politici staranno promettendo a mezzo mondo purchè vengano in aiuto al salvataggio di AZ...
 

indaco1

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30 Settembre 2007
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.
Il lock up è scaduto, perché non bussano alla porta? Perché l'unica che ha chiesto una due diligence è stata finora AF?
Avanti il prossimo sì, ma dov'è????
Perche' l'AZ attuale ha 1 miliardo di debiti e perche' con questo assetto brucia 1.5 milioni al giorno, per questo adesso non la vogliono.

Rimuovi i debiti e le insensatezze e le cose potrebbero cambiare.

Scusate l'ovvieta'.
 

skymax

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25 Marzo 2009
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(AGI) - Mosca, 1 nov. - Una delegazione di Alitalia volera' a Mosca, la prossima settimana, per colloqui esplorativi con Aeroflot, a caccia di un "partner internazionale forte" dopo che Air France-Klm appare sempre meno intenzionata a partecipare all'aumento di capitale. Lo ha appreso l'Agi da fonti vicine alla compagnia di bandiera russa. Il vettore russo ha studiato e conosce bene il dossier italiano: insieme a Lufthansa, Hainan ed Etihad, Aeroflot in questi giorni e' stata tirata di nuovo in ballo dai media come possibile alternativa ai soci franco-olandesi. Pur avendo escluso l'esistenza di trattative per un acquisto di quote azionarie, Aeroflot non ha smentito il suo possibile interesse a una partnership industriale con Alitalia. Interesse che - a quanto ha appreso l'Agi a Mosca - rischia di scemare a causa della contrarieta' dei vertici dell'ex compagnia di bandiera ad accettare le dure condizioni poste dal gruppo franco-olandese.
Ieri, Air France-Klm, che detiene il 25% di Alitalia, ha svalutato completamente il valore della sua quota. E l'ad e direttore generale De Juniac ha chiarito, senza mezzi termini, che "serve un piano di ristrutturazione molto forte", una riduzione del medio raggio e una stabilizzazione del lungo raggio. Inoltre, Air France-Klm chiede una revisione dell'applicazione degli ammortizzatori sociali e un rafforzamento della solvibilita'. "O le nostre condizioni vengono rispettate e ci sara' un rafforzamento della partnership con Alitalia - ha sottolineato il manager - altrimenti la risposta di Air France sara' negativa". "Se Air France dovesse decidere di non sottoscrivere l'aumento di capitale in Alitalia - ha commentato il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi - e' evidente che un partner internazionale forte va trovato". La decisione definitiva del gruppo franco-olandese- che rimane, comunque, il partner industriale piu' plausibile al momento per il salvataggio di Alitalia - non dovrebbe arrivare prima di meta' novembre, quando scadra' il periodo di 30 giorni previsto per la sottoscrizione dell'aumento di capitale anche se rimarra' poi un ulteriore periodo per sottoscrivere la quota di capitale inoptato. (AGI) .
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Moretti aspetta? Beato te che ci credi....
E per farci cosa poi?

In ogni caso, chiedo a tutti voi che vedete Amministratori Delegati di società afferenti al trasporto aereo che smaniano per entrare in AZ: 'ndo stanno???? Il lock up è scaduto, perché non bussano alla porta? Perché l'unica che ha chiesto una due diligence è stata finora AF?
Avanti il prossimo sì, ma dov'è????
L'idea di Moretti per un intervento di FS era il passaggio attraverso una procedura di fallimento pilotato per ripulire i debiti e mano libera per la gestione.
Per il resto si sta valutando quello che ha scritto il messaggero riguardo al fatto che AF sia intenzionata a sondare i soci minori per acquistare le loro quote.
 

matteoc

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14 Febbraio 2012
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0
...
Per il resto si sta valutando quello che ha scritto il messaggero riguardo al fatto che AF sia intenzionata a sondare i soci minori per acquistare le loro quote.
Come si fa sostenere una cosa del genere?
AF ha detto di non voler partecipare alla ricapitalizzazione ed ora invece comprerebbe quote che lei stessa ha vautato zero. Nonsense ...

PS: Farfallina, non ce l'ho con te, ma semmai con il Messaggero. Se mettessimo in fila tutto quello che ha scritto ora
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Ok grazie.

Una domanda: ma se avanzassero dei soldi dalla procedura Lai, che fine faranno? Non conosco le cifre di ammissioni al passivo e attivo disponibile. Qualcuno le sa?

Grazie
Se rimanessero soldi in cassa una volta conclusa la procedura in teoria rimangono a disposizione della società e quindi dei soci.
 

ilcavalieredeltempo

Utente Registrato
20 Luglio 2007
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ROMA.
(AGI) - Mosca, 1 nov. - Una delegazione di Alitalia volera' a Mosca, la prossima settimana, per colloqui esplorativi con Aeroflot, a caccia di un "partner internazionale forte" dopo che Air France-Klm appare sempre meno intenzionata a partecipare all'aumento di capitale. Lo ha appreso l'Agi da fonti vicine alla compagnia di bandiera russa. Il vettore russo ha studiato e conosce bene il dossier italiano: insieme a Lufthansa, Hainan ed Etihad, Aeroflot in questi giorni e' stata tirata di nuovo in ballo dai media come possibile alternativa ai soci franco-olandesi. Pur avendo escluso l'esistenza di trattative per un acquisto di quote azionarie, Aeroflot non ha smentito il suo possibile interesse a una partnership industriale con Alitalia. Interesse che - a quanto ha appreso l'Agi a Mosca - rischia di scemare a causa della contrarieta' dei vertici dell'ex compagnia di bandiera ad accettare le dure condizioni poste dal gruppo franco-olandese.
Ieri, Air France-Klm, che detiene il 25% di Alitalia, ha svalutato completamente il valore della sua quota. E l'ad e direttore generale De Juniac ha chiarito, senza mezzi termini, che "serve un piano di ristrutturazione molto forte", una riduzione del medio raggio e una stabilizzazione del lungo raggio. Inoltre, Air France-Klm chiede una revisione dell'applicazione degli ammortizzatori sociali e un rafforzamento della solvibilita'. "O le nostre condizioni vengono rispettate e ci sara' un rafforzamento della partnership con Alitalia - ha sottolineato il manager - altrimenti la risposta di Air France sara' negativa". "Se Air France dovesse decidere di non sottoscrivere l'aumento di capitale in Alitalia - ha commentato il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi - e' evidente che un partner internazionale forte va trovato". La decisione definitiva del gruppo franco-olandese- che rimane, comunque, il partner industriale piu' plausibile al momento per il salvataggio di Alitalia - non dovrebbe arrivare prima di meta' novembre, quando scadra' il periodo di 30 giorni previsto per la sottoscrizione dell'aumento di capitale anche se rimarra' poi un ulteriore periodo per sottoscrivere la quota di capitale inoptato. (AGI) .
E speriamo che questo ennesimo viaggio della speranza sia più proficuo di quello ferragostano
 

belumosi

Socio AIAC 2025
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10 Dicembre 2007
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Come si fa sostenere una cosa del genere?
AF ha detto di non voler partecipare alla ricapitalizzazione ed ora invece comprerebbe quote che lei stessa ha vautato zero. Nonsense ...
AF ha detto che non ricapitalizzerà se non verrà attuato il risanamento dell'azienda, quindi è tutt'altro che fuori dalla partita. Tieni poi presente che anche gli articoli dei giornali sono forme di pressione verso la controparte.
 

belumosi

Socio AIAC 2025
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10 Dicembre 2007
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E speriamo che questo ennesimo viaggio della speranza sia più proficuo di quello ferragostano
Già che sono di strada, potrebbero allungarsi fino a Pechino per sondare anche i cinesi.
Così sarebbe rispettato lo standard che vuole le aziende italiane più disastrate nella lista dei desideri di arabi, russi e appunto cinesi.
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Come si fa sostenere una cosa del genere?
AF ha detto di non voler partecipare alla ricapitalizzazione ed ora invece comprerebbe quote che lei stessa ha vautato zero. Nonsense ...

PS: Farfallina, non ce l'ho con te, ma semmai con il Messaggero. Se mettessimo in fila tutto quello che ha scritto ora
Se quanto scrivono è vero si può fare una valutazione sul fatto che AF abbia il sentore che ci sia qualcuno pronto a cercare di soffiargli l'osso una volta spremute al massimo le condizioni a suo favore attraverso il giochino di diluirsi per poi cercare di strappare condizioni ancora più umilianti e pesanti ai tempi supplementari.
 

berioz

Bannato
27 Settembre 2013
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AF ha detto che non ricapitalizzerà se non verrà attuato il risanamento dell'azienda, quindi è tutt'altro che fuori dalla partita. Tieni poi presente che anche gli articoli dei giornali sono forme di pressione verso la controparte.

Già Belumosi è proprio così.
Nello specifico Air france chiede ai principali credtori di az di convertire in equity i loro crediti.

Forse non a caso in un articolo di oggi viene citata anche ENI. E se ci pensiamo bene, tra tutti i soggetti coinvolti nella parita (soci e creditori) la ns compagnia petrolifera, dopo adr, è proprio quella che ha il maggior interesse economico a sviluppare il traffico da fco.
 

MalboroLi

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
19 Novembre 2009
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Già Belumosi è proprio così.
Nello specifico Air france chiede ai principali credtori di az di convertire in equity i loro crediti.
in base a quale principio economico, dato che proprio loro hanno svalutato a 0€ la loro partecipazione?
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
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Come si fa sostenere una cosa del genere?
AF ha detto di non voler partecipare alla ricapitalizzazione ed ora invece comprerebbe quote che lei stessa ha vautato zero. Nonsense ...

PS: Farfallina, non ce l'ho con te, ma semmai con il Messaggero. Se mettessimo in fila tutto quello che ha scritto ora
Ma evidentemente, poi non parteciperebbero comunque. E in ogni caso, bisogna vedere quanto offrirebbero.

Invece, il dubbio che mi sorge è un altro: non ricordo bene IV Direttiva e principi contabili, ma si pensi all'apparente controsenso di svalutare una partecipazione a stato patrimoniale iscrivendo invece in uscita un valore diverso per l'acquisto.
Contabilmente mi pare però legittimo.
 

berioz

Bannato
27 Settembre 2013
1,630
0
in base a quale principio economico, dato che proprio loro hanno svalutato a 0€ la loro partecipazione?

Se a una cosa che vale zero aggiungi 100 di attivo oppure sottrai 100 di passivo avrai un risultato finale di 100.
Comunque nell'assemblea di ottobre tutta la società è stata valutata 30 mln.
Il 25% vale quindi 7,5 mln. Tra scrivere zero oppure 7,5 cambia nulla, è solo tattica.
 
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