Re: 10 dicembre 2013: Alitalia presenta ai sindacati il piano industriale. EY più vic
Trasporto aereo. Ieri l'incontro con il management e le banche a Palazzo Chigi
Vertice Alitalia-Governo sui passaggi dell'aumento
A giorni il consiglio di Poste per l'ingresso nel capitale
Gianni Dragoni
ROMA
Nuovo incontro a Palazzo Chigi sul piano di salvataggio dell'Alitalia. Ieri pomeriggio Fabrizio Pagani, consigliere economico del premier Enrico Letta, ha ricevuto i vertici dell'Alitalia, Roberto Colaninno e Gabriele Del Torchio, il direttore generale di Intesa Sanpaolo Gaetano Micciché e l'amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni.
L'incontro è servito soprattutto a chiarire lo stato di esecuzione della ricapitalizzazione di 300 milioni deliberata dall'assemblea dei soci il 15 ottobre, prima dell'intervento finale delle Poste, secondo l'impegno annunciato dal premier, con un'iniezione di 75 milioni. Presupposto dell'intervento finanziario della società pubblica, indicato nelle condizioni messe per iscritto per volontà del ministero dell'Economia, è che i soci e le banche abbiano prima versato almeno 225 milioni.
Le condizioni si sono realizzate e nei primi giorni della prossima settimana, secondo quanto riferito da fonti autorevoli, il consiglio di amministrazione di Poste presieduto da Giovanni Ialongo darà l'autorizzazione all'intervento azionario della società pubblica. Poste diventerà azionista di Alitalia con il 18% del capitale: sarà il secondo socio dietro Intesa Sanpaolo, che a fine ricapitalizzazione avrà il 22%, rispetto al 10% attuale. Unicredit sarà il terzo azionista, con l'11%, seguita da Atlantia (Benetton) che dovrebbe avere il 10 per cento.
La raccolta dei 225 milioni è stata difficoltosa a causa della mancata partecipazione all'aumento di Air France-Klm, che adesso è azionista con il 25% e si diluirà al 6% circa. Negli ultimi giorni – secondo quanto confermato ieri a Palazzo Chigi dal presidente di Alitalia Colaninno e dall'amministratore delegato Del Torchio – la somma è stata raggiunta: 125 milioni li hanno messi una parte degli azionisti italiani e il nuovo socio Antonio Percassi, presidente dell'Atalanta, intervenuto con 15 milioni, una provvista sostanzialmente messa a disposizione da banca Intesa. Altri 100 milioni di capitale li hanno forniti le due banche garanti dell'inoptato, Intesa e Unicredit, 50 milioni ciascuna.
Con l'intervento di Poste, che deve essere perfezionato entro la fine dell'anno, la compagnia avrà in cassa 300 milioni e potrà volare nei prossimi mesi, benché la traversata invernale sia il momento più difficile e i conti di Alitalia rimangano fragili. Intanto Alitalia, che ha perso 287 milioni nei primi nove mesi, sta affrontando con i sindacati il piano di ristrutturazione che prevede 1.900 esuberi, secondo quanto finora ufficializzato.
All'incontro di ieri non c'era, per impegni, l'ad di Poste Massimo Sarmi. Si è affrontato anche il tema del partner industriale, un problema emerso dopo la decisione di Air France-Klm di non partecipare alla ricapitalizzazione. I francesi mantengono l'alleanza industriale sulle rotte verso Parigi e Amsterdam e sul NordAtlantico, ma Alitalia ha bisogno di più e anche di maggiori capitali rispetto ai 300 milioni incassati, che copriranno le esigenze di cassa al massimo per 10-12 mesi e non consentono di comprare aerei.
Secondo uno dei partecipanti all'incontro, il buon esito della ricapitalizzazione ha sorpreso anche le compagnie con le quali ci sono contatti per la ricerca di partner, anche Air France-Klm darebbe segni di maggior attenzione. Tra le altre ipotesi, si parla di Etihad e altri vettori non europei. Secondo fonti autorevoli, la verifica finale con gli eventuali partner potrebbe avvenire a fine gennaio.
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