Thread Alitalia - Novembre 2016


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EdoC

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7 Giugno 2015
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La base VY di FCO ha un indice di puntualità e regolarità che fa rimpiangere i giorni peggiori di AZ LAI
Esattamente per questo motivo è perché ho avuto una pessima esperienza con VY anni fa (volo cancellato, volevano riproteggermi dopo 2 giorni con scalo a BCN, non mi hanno rimborsato il biglietto, ho dovuto comprare 3 biglietti per il giorno stesso con altra compagnia per non perdere 3 giorni di hotel a Ibiza e buttare una parte della vacanza) e mi sono ripromesso di non viaggiare più con loro. Essendo viaggi business a volte anche in giornata non posso permettermi ritardi e in questa tratta Az è sempre piuttosto puntuale.
In generale non viaggio quasi mai con le low cost anche per altri motivi (scelta del posto, bagagli, lounge etc etc..).
 

rommel

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31 Luglio 2008
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Chia
Salve a tutti,

Ma sono giorni che si parla solo di sito e App, ma qualche anticipazione del piano industriale?
Sti 20 aa/mm li mettono a terra oppure già hanno cambiato idea?

Un caro saluto
Se dai un occhiata al nuovo giornale di Aviazione Civile ti da' qualche notizia in più......
 

Phormula

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27 Maggio 2010
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Io non so cosa dire. :(
E' la seconda volta che tento di fare il check in online e non ci riesco perché mi viene presentata la schermata di assegnazione del posto da cui risulta che sull'aeromobile non ci sono posti disponibili.
Ergo, non posso procedere e il sistema mi invita a presentarmi ai banchi in aeroporto.
In entrambi i casi, chiamata l'agenzia viaggi che mi ha venduto il biglietto, a loro risulta tutto OK e con biglietti ancora disponibili per quel volo.
 

Betha23

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22 Settembre 2015
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Non siamo a quei livelli ma i ritardi/cancellazioni sono ancora ben presenti.
Ma soprattutto è nulla l' assistenza in questi casi.
Io dopo un ritardo di 3,5 ore ho scritto all'Enac..... dopo 18 mesi Vueling mi ha dato il rimborso di 250 euro!

Meglio che niente.
 

Cesare.Caldi

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14 Novembre 2005
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1,439
N/D
Non siamo a quei livelli ma i ritardi/cancellazioni sono ancora ben presenti.
Ma soprattutto è nulla l' assistenza in questi casi.
Io dopo un ritardo di 3,5 ore ho scritto all'Enac..... dopo 18 mesi Vueling mi ha dato il rimborso di 250 euro!

Meglio che niente.
Veramente pessimo il comportamento di Vueling e pensare che a FCO con la chiusura della base Easyjet avevano l'occasione di intercettare molti pax, ma se operano in questo modo penso che perderanno molti pax a favore di Ryanair e della stessa Alitalia che su alcune rotte fa prezzi molto competitivi.
 

Phormula

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27 Maggio 2010
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Comincio a pensare che il sito sia ufficialmente posseduto.
La telefonata al call center non è stata risolutiva.
Sono riuscito a fare il check in online dopo essermi fatto preassegnare il posto dall'agenzia viaggi.
Volevo fare anche quello per il volo di ritorno (dove stranamente posso scegliere il posto) ma se lo faccio mi mostra le carte d'imbarco dell'andata.
Domani mattina in aeroporto vedo se riesco a farmi fare il check in per il ritorno.

Mi sa che fin tanto che non sistemano il sistema mi conviene cambiare compagnia su questa tratta.
 

simpy

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14 Luglio 2010
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Alitalia: mercoledì cda, all'esame linee generali piano
L'appuntamento del 23 novembre, a quanto s'apprende, sarebbe comunque una prima tappa in vista dell'approvazione definitiva del piano. Se alcune direttrici sono ormai definite come il potenziamento del network di lungo raggio, il taglio di rotte in perdita, il rafforzamento di quelle redditizie, ci sono ancora alcune variabili da esaminare e valutare, come ad esempio la possibilità di aprire nuovi collegamenti in Nord America.

Fonte: adnkronos
 

Alalf001

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1 Agosto 2016
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Aeroporto più bello del mondo
Buonasera ,

1) se hanno un risultato operativo di -400 milioni , con quali soldi prenderebbero aerei di lungo raggio ???

2) Nord America ?? Non è possibile aprire nessun altro volo/direttrice in quanto Az sta già utilizzando il massimo consentito dalla Joint Venture atlantica

Credo che l'unica direzione possibile sia quello del taglio del medio raggio .
Non facciamoci illusioni!

Spero vivamente di sbagliare ma ...

Un saluto caloroso a tutti
 

Alalf001

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1 Agosto 2016
41
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Aeroporto più bello del mondo
IL CASO

R O M A Nuvole scure su Alitalia. Uni-credit e Intesa Sanpaolo non avreb-bero alcuna intenzione di aprire an-cora il portafoglio per far fronte alle nuove difficoltà della compagnia. E del resto gli accordi dell'agosto 2014 con Etihad non lo prevedono. Inol-tre, qualche settimana fa, in un in-contro con i vertici del vettore, i rap-presentanti delle due banche sareb-bero stati espliciti: l'ultimo sacrificio è stata la ristrutturazione di 995 mi-lioni (a spese delle banche-azioniste attraverso Cai) che ha permesso a Etihad di salire a bordo pagando il valore esatto dell'azienda in quel momento. In ogni caso, domattina il cda della compagnia programmato a Roma, secondo quanto risulta al Messaggero, dovrebbe procedere al-la conversione del bond da 375 mi-lioni emesso a luglio 2015 con durata cinque anni. La manovra serve agli arabi per coprire le perdite (si parla di oltre 400 milioni a fine anno) sen-za pregiudicare i livelli minimi di pa-trimonio: il rosso del 2016 porterà in-fatti il capitale sotto il livello di guar-dia in presenza dell'impossibilità di attuare una ricapitalizzazione. Non essendo disponibile Cai, che vanta il

51%, a mettere soldi freschi, dovreb-be sopperire Etihad, alla quale è pe-rò inibito l'intervento in quanto se facesse la parte degli italiani salireb-be al controllo della compagnia, ipo-tesi vietata da Bruxelles (gli arabi so-no un vettore extra-Ue) pena la per-dita dei diritti di volo. Ecco perché il bond verrebbe con-vertito da strumento di debito in «strumento finanziario partecipati-vo», conosciuto come semi-equity, valido sotto il profilo civilistico per il ripianamento delle perdite ma non sotto il profilo del diritto commer-ciale, che nega l'esercizio del diritto di voto e quindi del controllo della compagnia. Va da sé che il possesso dei bond comporta per i titolari qual-che privilegio, a cominciare di una corsia preferenziale in caso di distri-buzione di utili in futuro.

I DETTAGLI Il cda oltre a occuparsi dei problemi finanziari (la compagnia perde co-me noto 500 mila euro al giorno), potrebbe esaminare le bozze del pia-no industriale che il presidente Luca di Montezemolo avrebbe chiesto di varare solo dopo l'esito del referen-dum, durante il cda del 12 dicembre. Sul tavolo ci sono diverse opzioni elaborate dall'ad Cramer Ball, d'inte-

sa con James Hogan: una più soft, con un taglio degli esuberi contenu-to (si parla di 700 tra il personale di terra). L'altra con risparmi ancora più massicci sul fronte del costo del lavoro (2.000 tra terra e staff). Scon-tata poi la focalizzazione sul lungo raggio, l'unico in grado di produrre profitti, e la contestuale cura dima-grante sul medio raggio, con la mes-sa a terra, secondo fonti sindacali, di

una ventina di Airbus della famiglia 320, con il taglio delle tratte in rosso. Dall'azienda non trapela nulla di uf-ficiale, ma tra le scelte per ridurre i costi ci sarebbe anche il pagamento di panini e bevande sulle rotte sotto le 3 ore, secondo il modello già adot-tato da British Airways in Europa. Sullo sfondo anche l'idea di legare gli stipendi di tutti i piloti alla pro-duttività, come già accade per quelli di Cityliner. E di farlo con il rinnovo del contratto in scadenza a fine an-no. Di fatto, sulle misure da mettere in campo è in corso anche un brac-cio di ferro all'interno dell'azienda. Nel mirino sopratutto la figura del manager che deve decidere i prezzi dei biglietti, calibrando domanda e offerta. E forse lo stesso ad Cramer Ball, che non è riuscito a dare una scossa alla società di fronte

all'espansione delle low cost. C'è da dire che Alitalia paga an-che gli errori del passato. Primi fra tutti gli onerosi accordi di joint ven-ture con Air France che impedisco-no lo sviluppo in Nord America. Del resto la compagnia stima per que-st'anno una perdita netta di gestione sui 400 milioni, mentre l'anno pros-simo le perdite potrebbero superare i 500 milioni. L'utile, nonostante le smentite della compagnia non ver-rebbe raggiunto prima del 2020. Ma non tutte le carte verranno scoperte domani. Fino al referendum del 4 di-cembre, la cifra degli esuberi potreb-be rimanere coperta per evitare il blocco dei voli sotto le feste natali-zie.

Rosario Dimito

Umberto Mancini
 

EdoC

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7 Giugno 2015
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Buonasera ,

1) se hanno un risultato operativo di -400 milioni , con quali soldi prenderebbero aerei di lungo raggio ???

2) Nord America ?? Non è possibile aprire nessun altro volo/direttrice in quanto Az sta già utilizzando il massimo consentito dalla Joint Venture atlantica

Credo che l'unica direzione possibile sia quello del taglio del medio raggio .
Non facciamoci illusioni!

Spero vivamente di sbagliare ma ...

Un saluto caloroso a tutti
Io ho grossi dubbi sul punto di partenza come ho già, più volte, detto. Secondo me sono fatte uscire indiscrezioni con una situazione tragica per poter effettuare con più facilita tagli in tutti i settori. Anche sapendo il risultato ufficiale del bilancio bisognerebbe leggerlo con attenzione per capire in che modo è stato "lavorato".
Penso che le uniche cose sicure sono la chiusura delle rotte in perdita prolungata e qualche taglio al personale conseguente alla messa a terra di alcune macchine (magari i 320-321 più vecchi). Staremo a vedere cosa succederà nei prossimi giorni.
 

Alalf001

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1 Agosto 2016
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Aeroporto più bello del mondo
Trasporto aereo. Domani la riunione del board

Alitalia prepara il nuovo piano A Etihad 216 milioni di debiti

Laura Serafini LONDRA. Dal nostro inviato

p In attesa della presentazio-ne del piano industriale che ci sarà oggi a Londra, Enel annun-cia un'operazione che riduce in qualche modo l'impegno negli Stati Uniti. L'operazione an-nunciata oggi consentirà al gruppo Enel di deconsolidare debito per 500 milioni e la capa-cità istallata attraverso la con-trollata EgP Nord America Rep. Nel merito, Enel Green Power cede il controllo delle attività rinnovabili controllate in NordAmerica attraverso Egpna Renewable energy (Egpna Rep) e passa una quota pari all'1 per cento del capitale al partner GE Energy Financial services, con il quale già condi-videva la partecipazione nella società. L'operazione è previ-sta in una lettere di agreement che prevede appunto il passag-gio di quell'1 per cento del capi-tale che consentirà a Egp di scendere al 50% del capitale dal 51 precedente e a GE di salire al 50%. Il controvalore dell'ope-razione verrà fissato in un se-condo momento. Le contro-parti hanno però già stabilito di ridefinire gli accordi do gover-nance della società per tra-sfrormalain sostanza in una

joint venture paritaria. «Siamo una utility leader a li-vello internazionale nel settore delle rinnovabili - ha commen-tato Francesco Venturini, re-sponsabile della divisione rin-novabili del gruppo - e l'amplia-mento del nostro rapporto con GE Energy Financial Services, a sua volta un investitore leader a livello mondiale nel settore dell'energia, rafforza la nostra

posizione sul mercato norda-mericano con un partner di lun-ga data. Il deconsolidamento di questi asset riduce la nostra in-tensità di capitale, diminuisce il profilo di rischio e rafforza la nostra capacità di accelerare gli investimenti nell'ampia pipeli-ne a livello globale». L'operazione, che è soggetta alle autorizzazioni richieste dalla normativa, dovrebbe es-sere finalizzata nel dicembre

2016, quando avverrà il paga-mento del corrispettivo. Sulla base delle nuove regole di cor-porate governance del partner-ship Llc agreement, EgpNA continuerà a gestire gli asset di EgpNA REP. Con il perfeziona-mento dell'operazione, il Grup-po Enel deconsoliderà il debito (pari a circa 500 milioni di dolla-ri statunitensi) e la capacità di EgpNA REP. Una volta conclu-sa l'operazione, attualmente soggetta alle autorizzazioni ri-chieste dalla normativa, Egp-NA continuerà a gestire gli as-set di EgpNA REP, che ad oggi hanno una capacità di circa 1.200 megawatt Tornando al piano industria-le atteso per oggi, il gruppo gui-dato da Francesco Starace con-fermerà la capacità di ridurre il debito in modo più consistente rispetto alla aspettative, fer-mando l'indebitamento netto a quota 37,2 miliardi a fine 2016. Questo, assieme ad altri aspetti, lascerà margini per proporre nel corso del prossimo anno un buyback azionario da 1 a 3 mi-liardi di euro. E ancora: tra le operazioni annunciate ci sarà come sempre la cessione di as-set, in particolare nel settore delle rinnovabili.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gianni Dragoni

p Per Alitalia è il momento delle scelte. Il consiglio di ammi-nistrazione e l'assemblea dei so-ci (51% Cai-Midco, 49% Etihad) della nuova Alitalia, decollata il primo gennaio 2015, si riunisco-no domani per dare il via a un'operazione sul patrimonio che prevede l'accollo a carico di Etihad di 216 milioni di euro di debiti. Verranno inoltre esami-nate le linee generali del nuovo piano industriale. L'obiettivo del profitto nel 2017 non è più realistico. Secon-do stime interne, la compagnia presieduta da Luca Cordero di Montezemolo quest'anno po-trebbe perdere almeno 400 mi-lioni di euro(prima di pluvalen-ze), l'anno prossimo le perdite potrebbero arrivare a 500 milio-ni. L'utile non verrebbe raggiun-to prima del 2021. Il piano, stando alle ipotesi esa-minate, prevede esuberi, esterna-lizzazioni, tagli, per un totale di cir-ca 2.000 lavoratori coinvolti come esuberi. Nel cda di domani però non verranno annunciati i dettagli del piano né degli esuberi. Se ne parlerà solo dopo il referendum del 4 dicembre sulla Costituzione. La versione aziendale è che non ci sono ancora i dettagli del piano, perché una serie di passaggi non sono stati definiti. Questa tempi-stica consentirà a Montezemolo e

all'a.d. di Etihad, James Hogan, di non inasprire i rapporti con i sin-dacati e di non complicare la vita al governo prima del referendum. Il premier Matteo Renzi è un fan dell'operazione Etihad. Secondo indiscrezioni, Alita-lia non rinnoverà circa 300 con-tratti a termine, ci saranno ester-nalizzazioni come i call center (400 addetti) e forse nella manu-tenzione, esuberi negli uffici e in altri settori di terra. In totale sa-rebbero coinvolti circa 2.000 la-

voratori, come già anticipato dal Sole 24 Ore il 9 novembre. Nelle opzioni per il piano in-dustriale sono contemplati due modelli operativi, come se la compagnia venisse divisa in due parti. Il punto chiave è l'adozione di una struttura vicina alle low cost. Ci sarebbe un modello low cost più spinto per il breve e me-dio raggio: ridotto il personale a terra, bevande e snack a bordo solo a pagamento, abolite o ridot-te le sale Freccia alata. Verrebbe-

ro messi a terra 14-15 Airbus 320, con ulteriori esuberi tra piloti e assistenti di volo (oppure part ti-me). Anche per il lungo raggio ci sarebbe una struttura low cost. L'operazione sul patrimonio prevede che Etihad, il socio for-te, si accollerà debiti per 216 mi-lioni di euro, obbligazioni in scadenza nel 2020, trasformate in «strumenti partecipativi» o «quasi equity». Questo rimpol-perà il patrimonio di Alitalia sulla carta. Una vera ricapitaliz-zazione è rimandata, ma solo di pochi mesi, perché la compa-gnia sta bruciando cassa. Le li-nee di credito con Unicredit e Intesa Sanpaolo verrebbero esaurite entro marzo 2017, ma le due banche potrebbero bloc-carle prima della scadenza. Sul problema della cassa è pre-vista oggi una riunione tra Monte-zemolo, Hogan e i due consiglieri per le grandi banche, Jean-Pierre Mustier e Paolo Colombo, i quali domani lasceranno il cda, sostitui-ti da Federico Ghizzoni e Gaetano Miccichè. Intanto l'a.d. Cramer Ball ha nominato nuovi dirigenti. A capo della manutenzione dopo le dimissioni di Livio Donatiello c'è Stephan Klose ad interim, mentre «agli inizi del 2017» arrive-rà Horst Lenhard da Luxair. C'è un nuovo direttore per le vendite di-gitali, l'americano Robert Define
 
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