Trasporto aereo. Domani la riunione del board
Alitalia prepara il nuovo piano A Etihad 216 milioni di debiti
Laura Serafini LONDRA. Dal nostro inviato
p In attesa della presentazio-ne del piano industriale che ci sarà oggi a Londra, Enel annun-cia un'operazione che riduce in qualche modo l'impegno negli Stati Uniti. L'operazione an-nunciata oggi consentirà al gruppo Enel di deconsolidare debito per 500 milioni e la capa-cità istallata attraverso la con-trollata EgP Nord America Rep. Nel merito, Enel Green Power cede il controllo delle attività rinnovabili controllate in NordAmerica attraverso Egpna Renewable energy (Egpna Rep) e passa una quota pari all'1 per cento del capitale al partner GE Energy Financial services, con il quale già condi-videva la partecipazione nella società. L'operazione è previ-sta in una lettere di agreement che prevede appunto il passag-gio di quell'1 per cento del capi-tale che consentirà a Egp di scendere al 50% del capitale dal 51 precedente e a GE di salire al 50%. Il controvalore dell'ope-razione verrà fissato in un se-condo momento. Le contro-parti hanno però già stabilito di ridefinire gli accordi do gover-nance della società per tra-sfrormalain sostanza in una
joint venture paritaria. «Siamo una utility leader a li-vello internazionale nel settore delle rinnovabili - ha commen-tato Francesco Venturini, re-sponsabile della divisione rin-novabili del gruppo - e l'amplia-mento del nostro rapporto con GE Energy Financial Services, a sua volta un investitore leader a livello mondiale nel settore dell'energia, rafforza la nostra
posizione sul mercato norda-mericano con un partner di lun-ga data. Il deconsolidamento di questi asset riduce la nostra in-tensità di capitale, diminuisce il profilo di rischio e rafforza la nostra capacità di accelerare gli investimenti nell'ampia pipeli-ne a livello globale». L'operazione, che è soggetta alle autorizzazioni richieste dalla normativa, dovrebbe es-sere finalizzata nel dicembre
2016, quando avverrà il paga-mento del corrispettivo. Sulla base delle nuove regole di cor-porate governance del partner-ship Llc agreement, EgpNA continuerà a gestire gli asset di EgpNA REP. Con il perfeziona-mento dell'operazione, il Grup-po Enel deconsoliderà il debito (pari a circa 500 milioni di dolla-ri statunitensi) e la capacità di EgpNA REP. Una volta conclu-sa l'operazione, attualmente soggetta alle autorizzazioni ri-chieste dalla normativa, Egp-NA continuerà a gestire gli as-set di EgpNA REP, che ad oggi hanno una capacità di circa 1.200 megawatt Tornando al piano industria-le atteso per oggi, il gruppo gui-dato da Francesco Starace con-fermerà la capacità di ridurre il debito in modo più consistente rispetto alla aspettative, fer-mando l'indebitamento netto a quota 37,2 miliardi a fine 2016. Questo, assieme ad altri aspetti, lascerà margini per proporre nel corso del prossimo anno un buyback azionario da 1 a 3 mi-liardi di euro. E ancora: tra le operazioni annunciate ci sarà come sempre la cessione di as-set, in particolare nel settore delle rinnovabili.
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Gianni Dragoni
p Per Alitalia è il momento delle scelte. Il consiglio di ammi-nistrazione e l'assemblea dei so-ci (51% Cai-Midco, 49% Etihad) della nuova Alitalia, decollata il primo gennaio 2015, si riunisco-no domani per dare il via a un'operazione sul patrimonio che prevede l'accollo a carico di Etihad di 216 milioni di euro di debiti. Verranno inoltre esami-nate le linee generali del nuovo piano industriale. L'obiettivo del profitto nel 2017 non è più realistico. Secon-do stime interne, la compagnia presieduta da Luca Cordero di Montezemolo quest'anno po-trebbe perdere almeno 400 mi-lioni di euro(prima di pluvalen-ze), l'anno prossimo le perdite potrebbero arrivare a 500 milio-ni. L'utile non verrebbe raggiun-to prima del 2021. Il piano, stando alle ipotesi esa-minate, prevede esuberi, esterna-lizzazioni, tagli, per un totale di cir-ca 2.000 lavoratori coinvolti come esuberi. Nel cda di domani però non verranno annunciati i dettagli del piano né degli esuberi. Se ne parlerà solo dopo il referendum del 4 dicembre sulla Costituzione. La versione aziendale è che non ci sono ancora i dettagli del piano, perché una serie di passaggi non sono stati definiti. Questa tempi-stica consentirà a Montezemolo e
all'a.d. di Etihad, James Hogan, di non inasprire i rapporti con i sin-dacati e di non complicare la vita al governo prima del referendum. Il premier Matteo Renzi è un fan dell'operazione Etihad. Secondo indiscrezioni, Alita-lia non rinnoverà circa 300 con-tratti a termine, ci saranno ester-nalizzazioni come i call center (400 addetti) e forse nella manu-tenzione, esuberi negli uffici e in altri settori di terra. In totale sa-rebbero coinvolti circa 2.000 la-
voratori, come già anticipato dal Sole 24 Ore il 9 novembre. Nelle opzioni per il piano in-dustriale sono contemplati due modelli operativi, come se la compagnia venisse divisa in due parti. Il punto chiave è l'adozione di una struttura vicina alle low cost. Ci sarebbe un modello low cost più spinto per il breve e me-dio raggio: ridotto il personale a terra, bevande e snack a bordo solo a pagamento, abolite o ridot-te le sale Freccia alata. Verrebbe-
ro messi a terra 14-15 Airbus 320, con ulteriori esuberi tra piloti e assistenti di volo (oppure part ti-me). Anche per il lungo raggio ci sarebbe una struttura low cost. L'operazione sul patrimonio prevede che Etihad, il socio for-te, si accollerà debiti per 216 mi-lioni di euro, obbligazioni in scadenza nel 2020, trasformate in «strumenti partecipativi» o «quasi equity». Questo rimpol-perà il patrimonio di Alitalia sulla carta. Una vera ricapitaliz-zazione è rimandata, ma solo di pochi mesi, perché la compa-gnia sta bruciando cassa. Le li-nee di credito con Unicredit e Intesa Sanpaolo verrebbero esaurite entro marzo 2017, ma le due banche potrebbero bloc-carle prima della scadenza. Sul problema della cassa è pre-vista oggi una riunione tra Monte-zemolo, Hogan e i due consiglieri per le grandi banche, Jean-Pierre Mustier e Paolo Colombo, i quali domani lasceranno il cda, sostitui-ti da Federico Ghizzoni e Gaetano Miccichè. Intanto l'a.d. Cramer Ball ha nominato nuovi dirigenti. A capo della manutenzione dopo le dimissioni di Livio Donatiello c'è Stephan Klose ad interim, mentre «agli inizi del 2017» arrive-rà Horst Lenhard da Luxair. C'è un nuovo direttore per le vendite di-gitali, l'americano Robert Define