MALPENSA/MARONI:SERVE PIANO AEROPORTUALE REGIONALE
IL PRESIDENTE: E' UN HUB DALLE POTENZIALITÀ ENORMI
'NON SI VENDA SEA: DEVER RESTARE IN MANI PUBBLICHE'
(Busto Arsizio/Va, 03 feb) "Malpensa ha una naturale
vocazione internazionale, è un aeroporto fondamentale per tutto
il Nord, non solo per la Lombardia, e si trova all'interno di
un'area che ha enormi potenzialità che dobbiamo sfruttare. Per
farlo, però, occorre unire le forze, con un piano aeroportuale
di tutto il sistema lombardo e una grande alleanza dei
territori, della Lombardia, e di tutti i suoi scali: Malpensa,
Linate, Orio e Montichiari". Lo ha spiegato il presidente della
Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo, questa mattina,
a Busto Arsizio (Varese), al centro espositivo 'MalpensaFiere',
dove si è tenuto il 'Tavolo per la competitività e sviluppo'
dell'hub di Malpensa, organizzato dalla Camera di Commercio,
Artigianato, Industria e Agricoltura di Varese, con la presenza
dei vertici di Sea, delle Istituzioni e delle associazioni
imprenditoriali e sindacali della provincia di Varese. "Come
Regione Lombardia - ha detto Maroni - vogliamo essere il
coordinamento di questa grande azione di unione e collaborazione
dei territori, una collaborazione che si può fare e si deve fare
per vincere questa battaglia".
MALPENSA FINORA PENALIZZATA DA DECISIONI POLITICHE - "Quello di
Malpensa è un grande hub dalle potenzialità enormi - ha
rimarcato -, che finora è stato penalizzato da decisioni
politiche ostili. Malpensa 15 anni fa soffriva per mancanza di
collegamenti o infrastrutture, ma oggi questo problema è stato
risolto, perché negli ultimi 15 anni sono stati fatti rilevanti
investimenti sui collegamenti, con l'impegno del Governo, di Sea
e della Regione Lombardia, investimenti che sono ancora in
corso: penso all'ultimo, ovvero il collegamento tra il Terminal
1 e il Terminal 2, un investimento superiore ai 170 milioni di
euro, in cui la Regione ha messo 30 milioni. Malpensa oggi
soffre per le decisioni politiche, non c'è la volontà politica
di riconoscere a Malpensa il ruolo che ha ed è qui che bisogna
intervenire".
FONDAMENTALE UNIONE FORZE LOMBARDE - "Per far diventare Malpensa
quella che potenzialmente è, serve in primo luogo una grande
alleanza del territorio, delle forze politiche e sociali,
un'alleanza che finora - ha ricordato Roberto Maroni - è mancata
per vari motivi. Pertanto occorre unire i territori e creare un
sistema aeroportuale lombardo, in cui i territori e gli
aeroporti collaborino per lo sviluppo comune. Per cui basta con
le piccole guerre tra territori e rispettivi scali, basta con la
guerra di campanile, che finora ci hanno solo penalizzato. Ora
Malpensa, Linate, Orio e Montichiari e i loro rispettivi
territori devono essere uniti e non divisi e ribadisco che la
Regione è pronta a svolgere un ruolo di coordinamento, per unire
le forze in questa grande azione di unione e collaborazione dei
territori.
DECRETO NON ANCORA DISPONIBILE - "Il decreto sul nuovo piano
nazionale degli aeroporti - ha proseguito - non è ancora
disponibile, finora l'abbiamo letto solo sui giornali, ma
sappiamo che tra gli aeroporti considerati importanti in questo
piano ci sono quattro scali lombardi, ovvero Malpensa, Linate,
Orio e Montichiari. Ora questo decreto verrà discusso nella
Conferenza delle Regioni e per quando sarà approvato dovremo
essere pronti per definire il sistema aeroportuale lombardo, per
fare in modo che questi nostri aeroporti e i loro territori
collaborino tra di loro per uno sviluppo comune".
NECESSARIO INTERLOQUIRE CON GOVERNO E NUOVA ALITALIA - Una
grande alleanza territoriale come presupposto per sedersi ai
tavoli dove si decidono le politiche aeroportuali, ha proseguito
Roberto Maroni, chiarendo che: "Poi serve convincere gli
interlocutori che possono intervenire, in primis il Governo, che
non deve favorire Alitalia, spostando il traffico su Linate come
chiesto da Alitalia, e Alitalia questa richiesta l'ha fatta, ma
per fortuna il ministro Maurizio Lupi ha detto di no. Anche per
questo tra due giorni incontrerò a Roma il ministro Lupi. E poi
c'è il secondo interlocutore, che è la nuova Alitalia, sperando
che il nuovo socio che pare entrerà a breve, Etihad, sia più
sensibile alle questioni di business e di convenienza economica
che alle questioni politiche. Serve sensibilizzarli che bisogna
investire su Malpensa. Dobbiamo convincere Etihad che un piano
industriale della nuova Alitalia che prevede investimenti su
Malpensa è un piano che porterà utili. Sono questi i due
interlocutori che abbiamo e non devono essere gli interlocutori
solo di Sea o della Provincia di Varese, ma di tutta la
Lombardia, unita, con tutte le sue forze sociali e le sue
Istituzioni".
IL RUOLO DECISIVO DI SEA - "Sono convinto - ha dichiarato il
presidente - che, fino a quando non si ristabilirà l'ordine
naturale delle cose e non verrà del tutto riconosciuto che
Malpensa è l'hub più importante d'Italia, la maggioranza di Sea
debba rimanere in mani pubbliche e non possa essere ceduta a un
privato".
"Come Regione Lombardia - ha concluso Maroni - non siamo
azionisti di Sea e non vogliamo diventarlo a tutti i costi, ma,
se potesse risultare utile, ho già dato la disponibilità della
Regione a contribuire a questo nuovo sistema di governance.
Ripeto: fino a quando non sarà rilanciato completamente l'hub di
Malpensa, penso che Sea abbia un ruolo fondamentale e debba
restare in mani pubbliche".
IL PRESIDENTE: E' UN HUB DALLE POTENZIALITÀ ENORMI
'NON SI VENDA SEA: DEVER RESTARE IN MANI PUBBLICHE'
(Busto Arsizio/Va, 03 feb) "Malpensa ha una naturale
vocazione internazionale, è un aeroporto fondamentale per tutto
il Nord, non solo per la Lombardia, e si trova all'interno di
un'area che ha enormi potenzialità che dobbiamo sfruttare. Per
farlo, però, occorre unire le forze, con un piano aeroportuale
di tutto il sistema lombardo e una grande alleanza dei
territori, della Lombardia, e di tutti i suoi scali: Malpensa,
Linate, Orio e Montichiari". Lo ha spiegato il presidente della
Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo, questa mattina,
a Busto Arsizio (Varese), al centro espositivo 'MalpensaFiere',
dove si è tenuto il 'Tavolo per la competitività e sviluppo'
dell'hub di Malpensa, organizzato dalla Camera di Commercio,
Artigianato, Industria e Agricoltura di Varese, con la presenza
dei vertici di Sea, delle Istituzioni e delle associazioni
imprenditoriali e sindacali della provincia di Varese. "Come
Regione Lombardia - ha detto Maroni - vogliamo essere il
coordinamento di questa grande azione di unione e collaborazione
dei territori, una collaborazione che si può fare e si deve fare
per vincere questa battaglia".
MALPENSA FINORA PENALIZZATA DA DECISIONI POLITICHE - "Quello di
Malpensa è un grande hub dalle potenzialità enormi - ha
rimarcato -, che finora è stato penalizzato da decisioni
politiche ostili. Malpensa 15 anni fa soffriva per mancanza di
collegamenti o infrastrutture, ma oggi questo problema è stato
risolto, perché negli ultimi 15 anni sono stati fatti rilevanti
investimenti sui collegamenti, con l'impegno del Governo, di Sea
e della Regione Lombardia, investimenti che sono ancora in
corso: penso all'ultimo, ovvero il collegamento tra il Terminal
1 e il Terminal 2, un investimento superiore ai 170 milioni di
euro, in cui la Regione ha messo 30 milioni. Malpensa oggi
soffre per le decisioni politiche, non c'è la volontà politica
di riconoscere a Malpensa il ruolo che ha ed è qui che bisogna
intervenire".
FONDAMENTALE UNIONE FORZE LOMBARDE - "Per far diventare Malpensa
quella che potenzialmente è, serve in primo luogo una grande
alleanza del territorio, delle forze politiche e sociali,
un'alleanza che finora - ha ricordato Roberto Maroni - è mancata
per vari motivi. Pertanto occorre unire i territori e creare un
sistema aeroportuale lombardo, in cui i territori e gli
aeroporti collaborino per lo sviluppo comune. Per cui basta con
le piccole guerre tra territori e rispettivi scali, basta con la
guerra di campanile, che finora ci hanno solo penalizzato. Ora
Malpensa, Linate, Orio e Montichiari e i loro rispettivi
territori devono essere uniti e non divisi e ribadisco che la
Regione è pronta a svolgere un ruolo di coordinamento, per unire
le forze in questa grande azione di unione e collaborazione dei
territori.
DECRETO NON ANCORA DISPONIBILE - "Il decreto sul nuovo piano
nazionale degli aeroporti - ha proseguito - non è ancora
disponibile, finora l'abbiamo letto solo sui giornali, ma
sappiamo che tra gli aeroporti considerati importanti in questo
piano ci sono quattro scali lombardi, ovvero Malpensa, Linate,
Orio e Montichiari. Ora questo decreto verrà discusso nella
Conferenza delle Regioni e per quando sarà approvato dovremo
essere pronti per definire il sistema aeroportuale lombardo, per
fare in modo che questi nostri aeroporti e i loro territori
collaborino tra di loro per uno sviluppo comune".
NECESSARIO INTERLOQUIRE CON GOVERNO E NUOVA ALITALIA - Una
grande alleanza territoriale come presupposto per sedersi ai
tavoli dove si decidono le politiche aeroportuali, ha proseguito
Roberto Maroni, chiarendo che: "Poi serve convincere gli
interlocutori che possono intervenire, in primis il Governo, che
non deve favorire Alitalia, spostando il traffico su Linate come
chiesto da Alitalia, e Alitalia questa richiesta l'ha fatta, ma
per fortuna il ministro Maurizio Lupi ha detto di no. Anche per
questo tra due giorni incontrerò a Roma il ministro Lupi. E poi
c'è il secondo interlocutore, che è la nuova Alitalia, sperando
che il nuovo socio che pare entrerà a breve, Etihad, sia più
sensibile alle questioni di business e di convenienza economica
che alle questioni politiche. Serve sensibilizzarli che bisogna
investire su Malpensa. Dobbiamo convincere Etihad che un piano
industriale della nuova Alitalia che prevede investimenti su
Malpensa è un piano che porterà utili. Sono questi i due
interlocutori che abbiamo e non devono essere gli interlocutori
solo di Sea o della Provincia di Varese, ma di tutta la
Lombardia, unita, con tutte le sue forze sociali e le sue
Istituzioni".
IL RUOLO DECISIVO DI SEA - "Sono convinto - ha dichiarato il
presidente - che, fino a quando non si ristabilirà l'ordine
naturale delle cose e non verrà del tutto riconosciuto che
Malpensa è l'hub più importante d'Italia, la maggioranza di Sea
debba rimanere in mani pubbliche e non possa essere ceduta a un
privato".
"Come Regione Lombardia - ha concluso Maroni - non siamo
azionisti di Sea e non vogliamo diventarlo a tutti i costi, ma,
se potesse risultare utile, ho già dato la disponibilità della
Regione a contribuire a questo nuovo sistema di governance.
Ripeto: fino a quando non sarà rilanciato completamente l'hub di
Malpensa, penso che Sea abbia un ruolo fondamentale e debba
restare in mani pubbliche".