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DusCgn

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9 Novembre 2005
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Cisl all’attacco: «Alitalia fallisce per il dumping soEsplora il significato del termine: ciale di Ryanair»
Il segretario generale della Fit-Cisl della Lombardia Giovanni Abimelech: «L’avvicinamento al sindacato da parte dei lavoratori Ryanair troppo spesso viene minacciato e, quando avviene, il risultato è il trasferimento d’ufficio presso altre sedi, il mancato rinnovo dei contratti a termine o addirittura il licenziamento»

di Fabio Savelli

«La causa del fallimento di Alitalia si chiama “dumping sociale”, la concorrenza sleale operata dai vettori stranieri low-cost come Ryanair». Lo sostiene il segretario generale della Fit-Cisl della Lombardia Giovanni Abimelech secondo il quale «non è stata solo l’incapacità dei manager» ad affossare la ex-compagnia di bandiera. «Ci opporremo con forza - aggiunge - a chi vuole che la nuova Alitalia rinasca sul modello del vettore irlandese». Abimelech, che ha aperto i lavori dell’11mo congresso regionale a Cologno al Serio (Bg), poco lontano dall’aeroporto di Orio, sede operativa di Ryanair, ha spiegato che «il sindacato è nato proprio per contrastare modelli d’azienda come Ryanair e chi vorrà applicarlo alla nuova Alitalia ci troverà contro».
Il sindacalista ha poi sottolineato che «negli ultimi anni Ryanair ha continuato a muoversi liberamente in Italia senza mai rispettare le norme di legge». Per contro «riceve ogni anno decine e decine di milioni di euro dagli aeroporti e dalle Regioni, oltre 100 milioni di euro solo nel 2015». In Ryanair «non vengono rispettate norme come quelle in materia di salute e sicurezza, il testo unico della maternità e della paternità», ha detto Abimelch. Inoltre «non viene erogata la tredicesima mensilità e non c’è accantonamento del Tfr, in caso di malattia, poi, i lavoratori non vengono retribuiti». «In aggiunta - ha proseguito Abimelech - Ryanair riceve ogni anno decine e decine di milioni di euro dagli aeroporti e dalle Regioni, oltre 100 milioni di euro solo nel 2015». A causa della «indisponibilità dell’azienda», poi, «il dialogo tra sindacato e il vettore irlandese è inesistente» dato che «l’avvicinamento al sindacato da parte dei lavoratori troppo spesso viene minacciato e, quando avviene, il risultato è il trasferimento d’ufficio presso altre sedi, il mancato rinnovo dei contratti a termine o addirittura il li licenziamento


Corriere del 4 maggio
 

belumosi

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10 Dicembre 2007
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Direi che già allo "stanno facendo gasolio all'aereo" si poteva cambiare canale. Complimenti a La7.
Spero che questi signori ricevano una visita dagli avvocati di Michele.

«La causa del fallimento di Alitalia si chiama “dumping sociale”, la concorrenza sleale operata dai vettori stranieri low-cost come Ryanair». Lo sostiene il segretario generale della Fit-Cisl della Lombardia Giovanni Abimelech
Disperata caccia a nuovi clienti, visto che, a parte i pensionati, non se li fila più nessuno.
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Il sindacalista ha poi sottolineato che «negli ultimi anni Ryanair ha continuato a muoversi liberamente in Italia senza mai rispettare le norme di legge»...In Ryanair «non vengono rispettate norme come quelle in materia di salute e sicurezza
Spero che queste accuse gravi vengano sostanziate con dei fatti, in caso contrario che il suddetto sindacalista venga denunciato al piu' presto.
 

Alessandro

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13 Febbraio 2012
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0
L'idea che mi sono fatto è che il servizio sia andato in onda non con l'obiettivo di informare ma con quello di screditare Ryanair per giustificare l'ennesimo salvataggio di AZ. Concordo però sul modus operandi in ambito contrattuale sempre molto ''oscuro'' e dibattuto.
Se fosse così mi sarei aspettato un servizio sulle reti Rai, che sono legate alla Politica, non su La7...
 

Marco Clemente

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8 Febbraio 2016
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237
La cosa più sconcertante è si sia permesso che si formasse questa sacca di lavoratori senza alcuna tutela e alcun diritto.. alimentati e spesso foraggiati da politici di sinistra vedi la Puglia di Nichi Vendola...
 

TapiroVolante

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13 Dicembre 2016
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442
Sì, come tutti.
Ma La7 è più 5Stalle andante, mentre i canali Rai sono più "istituzionali".
Quindi una difesa delle scelte governative me l'aspetterei sulla Rai e non su La7.
Perdonate se mi viene da sorridere ma... due domande:
1 - Chi è "l'informazione" di La7?
2 - Ma la storia di questa persona... ce l'avete presente?

Non credo di dover aggiungere altro...
 

Paolo_61

Socio AIAC
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2 Febbraio 2012
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Non mi sembra di aver detto che la questione possa passare in secondo piano, anzi. Il fatto che non sia stata risolta quando FR era un piccolo vettore ha creato un buco normativo enorme che può avere ripercussioni in una scala al giorno d'oggi più grande, con una compagnia che ha un potere contrattuale differente rispetto alle origini.

Però dissento. Io non ho accusato nessuno ma se leggi i commenti sui vari social di chi non frequenta forum o non conosce il mondo dell'aviazione, l'effetto ottenuto è il seguente : " Ryanair fa schifo, non è sicura, mette poco carburante ----> pago di più --> meglio Alitalia.
La cosa grave, e che meriterebbe una denuncia penale, è stato il sottinteso (ma neanche tanto sottinteso) "Ryanair paga poco il personale (e imbarca carburante insufficiente) per cui è pericolosa". A parte che a memoria credo che FR non abbia mai "perso" un pax a causa di un incidente, cosa che non si può certo dire di tutte le legacy europee, ma un'insinuazione del genere è di una gravità inaudita.
 

AZ209

Socio AIAC
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24 Ottobre 2006
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Londra.
Ryanair: "Ecco perché non apriremo nuove basi in Italia"

“Vogliamo consolidare la nostra presenza - conferma John Alborante, sales & marketing manager della compagnia - anche perché al momento abbiamo tante nuove iniziative in campo ed è corretto che dedichiamo le nostre attenzioni a questo”. Il primo riferimento va alla novità dei voli in connessione, che hanno appena debuttato da Roma Fiumicino con 10 rotte, ma che nel prossimo futuro verranno sviluppati, sia sulla capitale sia a seguire anche su altri aeroporti, Bergamo in testa.

Gli scali nel mirino
Ma se da un lato non ci saranno nuove aperture di basi, la compagnia non nega la volontà di ampliare il network arrivando anche dove oggi è assente. “Linate resta sempre nei nostri radar - spiega il manager - così come vorremmo aumentare la collaborazione con la Sea per Malpensa. È poi possibile anche un’apertura su Reggio Calabria, aeroporto molto interessante e ora accessibile anche per noi dopo gli ultimi aggiornamenti tecnici”.

Un capitolo a parte poi per quanto riguarda la Sardegna: “Mentre con Alghero continuiamo a dialogare alla ricerca di un punto di incontro - sottolinea Alborante - vorremmo anche riuscire ad aprire una finestra su Olbia. Inoltre stiamo valutando con attenzione il nuovo bando sulla continuità territoriale”.

In parallelo andrà avanti l’altro percorso di Ryanair, ovvero quello della destagionalizzazione: “Il nostro obiettivo è quello di mantenere un totale equilibrio nelle rotte estive e in quelle invernali - conclude - perché vogliamo permettere ai clienti di viaggiare tutto l’anno”.

http://www.ttgitalia.com/stories/tr...ecco_perch_non_apriremo_nuove_basi_in_italia/
 
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