Fino all'anno scorso, se compravi un biglietto regionale on line, dovevi indicare il treno che volevi utilizzare: potevi utilizzare il biglietto dall'ora di partenza di quel treno (e qualche volta ho litigato di brutto con il capotreno di un treno precedente che aveva così tanto ritardo da viaggiare con l'orario del treno che avevo scelto: secondo il genio avrei dovuto aspettare il mio treno in ritardo. Ho anche rifiutato di farmi identificare, e l'unica volta che la polfer è venuta ha cazziato il capotreno perché il biglietto lo avevo ed era valido quanto ad orario di viaggIo e perché dal biglietto elettronico avrebbe potuto risalire alla mia identità perché utente registrato).
Col COVID si sono inventati i treni contingentati: venivano venduti biglietti sono per i posti disponibili a bordo; se la composizione del treno variava rispetto a quanto programmato con conseguente variazione dei posti disponibili, o come venisssero gestite le salite e discese dalle stazioni intermedie, non chiedermelo: un regionale non è una freccia che fa poche fermate e soprattutto ha i posti assegnati. Finita l'emergenza COVID, i treni con posti contingentati sono rimasti: se la ratio del contingentamento era evitare gli affollamenti, la giustificazione poteva reggere durante la pandemia, ma in tempi normali da che mondo è mondo nelle ore di punta e per percorrenze brevi i viaggiatori in piedi sono la regola, non l'eccezione.
Ora hanno ingessato ancora di più il tutto: con il biglietto on line devi convalidarlo prima dell'ora di partenza del treno scelto, facendo l'equivalente di un check-in elettronico, sperando di avere la linea; se poi perdi il tuo treno -magari per riritardo di un treno precedente- arrangiati, sei vincolato a quel treno. Immagina poi se devi prendere più treni; prima, nell'ambito di validità del biglietto, potevi fare una sosta in una stazione intermedia; ora sei vincolato ai treni che hai scelto. E se non convalidi, multa ancorché il treno sia quello -che magari lo hai preso salendo al volo-. Demenza allo stato puro. Se hai un biglietto cartaceo sei più flessibile. Ah, se uno dei treni che hai scelto è contingentato ed hanno venduto i posti disponibili non puoi scegliere quel treno o quella combinazione di treni che includeva il treno contingentato: insomma l'idea di viaggiare in piedi non è proprio contemplata. Insomma, una idea partorita da un demente integrale (un ex dipendente Ryanair, mi verrebbe da dire), e non si sa bene con quale ratio: non certo di evitare i portoghesi. Puoi cambiare il biglietto on line, ma la procedura è defatigante e non puoi farla ex post: ho perso il treno, prendo quello dopo prima potevi farlo, ora no.
Tanto grossa è stata la str... che Trenitalia ha istruito i capotreni di non fare verbali, praticamente in contemporanea dall'introduzione della uova normativa (scorso autunno). E ad oggi si va ancora avanti ai santi vecchi, senza che il "consiglio" di non verbalizzare la mancata convalida elettronica sia stato revocato.
Se mi fai un biglietto open, capisco la ratio della convalida: dalla convalida decorre la validità del biglietto. Ma se mi vincoli ad un treno, come è per le frecce, lascia perdere la convalida, per favore. Già i biglietti on line erano sufficientemente rigidi e macchinosi, con il vincolo di indicare un treno. Ora hai ancora più ingessato il sistema, invece di inrtodurre il biglietto on line open. E leva dalle balle i treni regionali contingentati che non hanno proprio più senso.