Ryanair Cash Passport operativa, l'unica per evitare le spese di prenotazione


commuter

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nella sezione vantaggi ho letto questo:
Aggiudicati voli bonus di andata e ritorno con Ryanair Cash Passport
Tutte le transazioni effettuate con Ryanair Cash Passport (ad eccezione degli acquisti legati ai voli Ryanair) valgono per il conseguimento dei voli bonus di andata e ritorno. Le transazioni valide ai fini della promozione comprendono acquisti quotidiani, come generi alimentari e carburante, e tutti gli acquisti effettuati all'estero con Ryanair Cash Passport. Tuttavia, l'offerta è soggetta a disponibilità e può essere annullata da Ryanair in qualsiasi momento. Ecco come partecipare:

Spendi € 2.000 con Ryanair Cash Passport in un trimestre a tua scelta e avrai diritto a un volo di andata e ritorno.
In alternativa, spendi € 5.000 con Ryanair Cash Passport in un trimestre a tua scelta e avrai diritto a due voli andata e ritorno

I clienti che soddisferanno le condizioni della promozione saranno avvisati via e-mail dal team Cash Passport entro 30 giorni dalla fine di ciascun trimestre.
....mi sembra interessante....per chi decida di usare questa carta molto spesso...
così ad occhio e croce direi che sei puoi spendere 2.000 € ogni tre mesi per volare (che sia per lavor o leisure, poco importa...) probabilmente non hai tutto questo bisogno di FR..

L'ulitmo volo BLQ-BRU ho speso 69.00€ di biglietto, 80.00€ euro di sovrappeso bagaglio (viaggio di lavoro) 6.00€ di priority boarding perchè ho una certa età e l'effetto carro bestiame al momento dell'imbarco mi da un po' noia, ho dovuto nascondere la macchina fotografica perchè per FR è un bagaglio aggiuntivo (avevo solo la borsa del PC con me) ma non ho mangiato, nè bevuto in aereo. Sul sito di Brussell airline lo stesso volo era a 149,00€ e avrei potuto portare il doppio del peso in valigia, avrei avuto il posto assegnato senza i 6.00€, mi davano il caffè ed atterravo a BRU e non a Charleroi, quindi mi risparmiavo pure i soldi del taxi.
(il bello è che il mio capo è convinto che con FR si risparmi!!!!!)
Mah... preferisco pagare il triplo ed andare dove voglio io, che andare dove vuole MOL a 9,90€...

Ciao
 

FLRprt

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Ho cercato di studiare a fondo la Ryanair Cash Passport, e queste sono le mie conclusioni. I dati relativi alla carta sono tratti sia dal foglio informativo che dal contratto; per gli altri dati mi sono rifatto a fonti pubbliche per verificarne consistenza e bontà nei limiti del possibile. Faccio poi riferimento alla carta prepagata ricaricabile Unicredit Card Click di Unicredit, perché è lo strumento che ad ora in Italia non aveva commissioni acquistando su Ryanair. E premetto che la questione è comunque complessa perché la controparte non è italiana.

La prima cosa da osservare è che la Ryanair Cash Passport è emessa da R. Raphael & Sons PLC, che -come dal foglio informativo- è una società di diritto inglese (iscrizione nel registro imprese n. 1288938, sede legale Albany Court Yard, 47/48 Piccadilly, Londra, W1J 0LR, Inghilterra). R. Raphael & Sons PLC è un istituto bancario sottoposto all'autorità della Financial Services Authority (numero di registrazione 161302) e ha la facoltà di emettere moneta elettronica. Numero di telefono: +44 (0)20 7292 5400. Sito Web:
www.raphaelsbank.com. E‐mail: info@raphael.co.uk. Stando al Banker’s Almanac, che è la combinazione delle pagine gialle + la bibbia del settore finanziario, risulta avere una sola filiale; è posseduta al 100% dalla Lenlyn Holdings PLC. Specializzazione del gruppo: servizi di pagamento, nella fattispecie moneta elettronica (gestione carte di pagamento a marchio di terzi) ed uffici cambio; inoltre operano nel credito al consumo e nel leasing -sto cercando disperatamente di evitare termini tecnici in inglese o di gergo finanziario, ma questo non posso evitarlo: mi sembra peggio scrivere locazione finanziaria-. Dice che farebbero anche operazioni bancarie convenzionali, ma non ne trovo traccia. La holding sembra controllata da un gruppo ristretto di persone che operano all’interno delle società quali amministratori – nessuna evidenza a prima vista di incroci societari con il gruppo Ryanair.
Chi gestice la carta (inclusi i servizi di Call Centre) è la Access Prepaid Worldwide Ltd., società registrata in Inghilterra (iscrizione nel registro imprese numero 05429739), con sede presso Worldwide House, Thorpe Wood, Peterborough PE3 6SB. Numero di telefono: 800 784 451. Altri paesi: +1 954 838 8294 (numero a pagamento). Sito Web:http://www.cashpassport.com/ryanair. E‐mail: cardservices@travelex.com. Nella mail appare la precedente ragione sociale: la Travelex. Si tratta di uno dei più grossi gruppi mondiali di gestione di cambiavalute (Aeroporto di Bologna, o ricordo male) e servizi di moneta elettronica: sono tra gli inventori delle carte prepagate. Erano anche attivi nel settore dei traveller’s cheques, settore oggi in via di esaurimento (diverse banche italiane non li vendono più), rilevato a suo tempo dalla Thomas Cook’s.

La carta prepagata non è assimilabile ad una qualsiasi forma di deposito bancario: sul saldo non maturano interessi ed è uno strumento che permette il prelievo di contante o il pagamento di beni e servizi entro i massimali di importo prestabiliti ed il saldo disponibile. Il foglio informativo reca: Per acquistare una carta Ryanair Cash Passport è necessario essere residenti in Italia, avere compiuto almeno diciotto (18) anni ed essere titolari di una carta di debito o di una carta di credito emessa in Italia con un indirizzo di fatturazione italiano. Altro punto essenziale: L'acquisto di Ryanair Cash Passport implica la sottoscrizione di un contratto con la sola R. Raphael & Sons PLC; né Ryanair né alcuna società facente parte del medesimo gruppo sono parti del contratto. La Ryanair si limita a metterci il marchio e lo pubblicizza, garantendo come “bonus” l’esenzione delle commissioni; ovviamente Mr. O’Leary poi incasserà i biglietti pagati con la Cash Passport. E’ ovvio che tra le parti c’è un accordo contrattuale, di cui non è ovviamente possibile conoscere i termini soprattutto per quanto concerne gli aspetti provvigionali (co-marketing, mi pare che si dica così).
Quindi la Cash Passport è un prodotto 1) ad hoc per il mercato italiano 2) emesso e commercializzato da un soggetto comunitario ma NON sottoposto alla sorveglianza italiana. Infatti viene dichiarato: la Carta è uno strumento di pagamento elettronico e sottoposta all'autorità della Financial Services Authority, ma non è coperta dal Programma di risarcimento per i servizi finanziari (Financial Services Compensation Scheme o FSCS) o da alcun altro programma di risarcimento. Nulla di fuorivia: per le carte prepagate italiane non si applica il fondo interbancario di garanzia, sempre perché non qualificate come depositi bancari. Il che vuol dire che se il gestore va a gambe all’aria, non abbiamo diritto a rimborsi come se avessimo avuto un conto corrente / deposito a risparmio / certificato di deposito, ma siamo creditori chirografari (= se ne avanza, qualcosa ci tocca). Tuttavia il contratto riporta: Il presente contratto e qualsiasi controversia da esso scaturente sono soggetti alla legge italiana ed alla giurisdizione esclusiva degli organi giudiziari italiani competenti. Ma lo stesso contratto in precedenza dice: “Lei è tenuto a rispettare tutte le leggi e normative (regole di controllo del cambio comprese) riguardanti la Carta, in vigore nel paese di acquisto e/o utilizzo” senza precisare se si tratti di acquisti effettuati pagando con la carta o se dell’acquisto/utilizzo in sé della carta. Se compro un biglietto sul sito di Ryanair, essendo Ryan una società irlandese, oppure se compro qualcosa in Norvegia trovandomi in Marocco -tanto per citare paesi non comunitari ma raggiunti da Ryanair- come la mettiamo? E’ la globalizzazione, bellezza! Nel caso in cui ci sia da “discutere”, la controparte amministrativa è inglese mentre quella giudiziaria sarà italiana (con in più la possibile applicazione della legge di nonsisabenedove, il caso occorrendo). Mah, spero che nessuno debba trovarsi in tali pelaghi. Da ultimo, in Italia è obbligatorio passare per l’organismo di conciliazione bancaria od altro organismo di mediazione specializzato in materia bancaria e finanziaria (quale l’Arbitro Bancario Finanziario cui è possibile rivolgersi in caso di controversia) prima di adire l’autorità giudiziaria; il foglio informativo della Cash Passport non fa parola di questo, dice che c’è l’organo inglese equivalente, il Financial Ombudsman Service, ma il suo intervento per la legge italiana varrebbe quale adempimento del tentativo di conciliazione obbligatoria? Insomma, c’è qualcosa che non mi torna in questo intreccio anglo-italiano (è uno strumento di pagamento emesso e gestito da soggetto non residente, peraltro comunitario, destinato esclusivamente al mercato italiano: non conosco a fondo la Payment Service Directive per poter esprimermi compiutamente in merito, e qui non bastano le competenze ordinarie). Insomma, se tutto ve bene, no problem; ma se c’è qualche problema temo che sia una partita persa in partenza.

Poiché si tratta di una carta non bancaria, la ricarica è possibile solo trasferendo fondi; costi di ricarica sono applicati in tutte le carte prepagate (ed erano applicate anche per le ricariche telefoniche, fino a non molto tempo fa). E fin qui, nulla da dire. Una differenza significativa è che la Cash Passport ha un limite massimo cumulativo agli accrediti ricevibili oltre al limite massimo di giacenza: carte prepagate italiane – ad esempio la carta Click di Unicredit, quella che era utilizzabile per pagare biglietti Ryanair senza commissioni, non ha limite agli importi accreditabili se non la giacenza massima ammessa. Inoltre, per la Cash Passport esistono limiti agli importi in accredito, sia nel minimo come nel massimo. Particolarmente significativo è il limite minimo di 175 euro per ricarica. Quanto alle condizioni economiche, le differenze significative rispetto alla carta Click sono due: 1) la commissione di inattività 2) la commissione di recesso. La Cash Passport ha una scadenza, ma né sul foglio informativo né sul contratto viene detto quale sia la scadenza in termini di durata; alla scadenza il saldo verrà rimborsato senza spese al cliente. Ma se il rimborso viene chiesto prima della scadenza, o non viene chiesto entro 12 mesi dalla data di scadenza, viene applicata una commissione di 7 euro. Per la carta Click queste commissioni non ci sono. Particolarmente penalizzante poi è la maggiorazione sul cambio divisa: ben il 5,75 %, quando la carta Click di Unicredit prevede l’ 1,75%.

Non è possibile fare a priori un calcolo di convenienza economica. Le variabili in gioco non sono moltissime, ma comunque troppe per infilarle in un foglio di calcolo. E poi molto dipende dalle modalità di utilizzo che ne viene fatto: se la si usasse per pagare tutto di un week-end OK, ma per i day-trip o se all’arrivo trovo vitto alloggio trasporti pagati i conti sballano. Va bene che gli interessi sui depositi in banca sono zero o quasi, a meno di non utilizzare conti di deposito (Che Banca o Conto Arancio per intenderci), ma per chi usa la carta solo per i biglietti aerei il minimo di ricarica rischia di essere penalizzante. Ed avere dei quattrini miei in giro, non direttamente convertibili in contanti a differenza di un deposito bancario, non mi piace: già abbiamo i cellulari e le Viacard a scalare, aggiungiamo anche una ricaricabile con una certa giacenza …. L’economia insegna che si tratta di un costo, sotto forma di mancato guadagno: utilizzi qualcosa di mio e non mi paghi? Normalmente le prepagate sono tenute a zero o quasi, e vengono caricate al momento e per l’importo dell’utilizzo, anche per motivi di sicurezza: in caso di guai lo scotto economico è limitato. Personalmente parlando poi, mi danno non poco fastidio -viene da dire in O’Leary Style- le commissioni di inattività e di rimborso: piccoli importi, ma indici di una maniera di procedere che commercialmente per me è sbagliata (è come per gli accessori delle automobili: la macchina costa poco, ma con gli accessori “obbligatori” si rischia il raddoppio). Inaccettabile poi è la maggiorazione sul cambio, che non trova alcuna giustificazione: posso capire le ragioni dei balzelli, ma non di questa. E da ultimo l’incertezza su alcuni aspetti normativi unita ai costi espliciti ed impliciti non me la fanno certo guardare con favore. Mi spingo a qualificare come pornografica la maggiorazione sul cambio: già è tanto l’1,75%, qui siamo ad oltre tre volte.

Comunque il punto fondamentale è uno: stavolta Ryanair non c’entra, non è una carta “DI” Ryanair, come è la card di Esselunga o della Coop. E’ una carta emessa dalla R. Raphael marchiata Ryanair, un prodotto standard con una etichetta “Ryanair” appiccicata sopra, che consente un (limitato) vantaggio se la usi per acquistare da Ryanair. Ho citato Unicredit: la banca emette carte di credito con marchio Trenitalia e Porsche, nonché Miles & More …. Ma non le fate in banca!
 

Moran

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9 Maggio 2009
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Quoto in toto. Senza fare paragoni estremi con le platinum, basta verificare i costi con una normalissima carta di credito e trarne le dovute conseguenze. Come ha detto qualcuno, si giustifica possederne una per chi prenota in continuazione con FR, per gli altri tanto vale ingoiare il rospo dei 12 euro o quanto sono.
Per la fretta mi sono espresso male, chiarisco perché a mio avviso è una truffa.
La ratio della norma che impone alle compagnie di lasciare almeno un metodo di pagamento accessibile al consumatore per non sborsare spese aggiuntive oltre al costo di quello che sta comprando è evidente. Chi compra un oggetto ha il diritto di pagare quell'oggetto, non i cazzi e mazzi delle compagnie delle carte di credito.
(io poi vieterei per legge QUALSIASI fee aggiuntiva del genere, tu azienda devi stabilire un prezzo con tutti i tuoi costi, se ti costa 6€ incassare un pagamento da 10 € allora o metti chiaro e leggibile un prezzo di 16 € oppure se non riesci a stare sul mercato a quei prezzi chiudi bottega. Vale ovviamente per tutti e non solo per FR, va detto però che AZ i famosi 5 € te il include fin da subito nel prezzo che visualizzi in fase di prenotazione.)
Se l'unico metodo che mi lasci accessibile per non pagare questo balzello è:
1) una carta di tua proprietà o comunque da te brandizzata sulla quale quindi ci guadagni una percentuale, il che elimina qualsiasi giustificazione di costi "esterni", che comunque, lo sappiamo bene, non sono certo 6 € a tratta;
2) una carta con condizioni molto più onerose e difficili rispetto alla media delle altre carte di debito sul mercato (ricarica minima di 175 €, costi di ricarica 3 €, cioè il 300% rispetto al concorrente PostePay e anche di più rispetto alla Paypal che costa 90 cents, assurdo balzello di 3 € per ogni mese di inutilizzo);
allora stai camminando sul filo del rasoio del rispetto della norma.

Tutte questi discorsi sul "offrono un prodotto, sei libero di comprare o no" vanno bene finché esiste una reale alternativa per il consumatore e sopratutto finché il venditore rispetta delle regole di chiarezza. Poche storie, il mercato è di per sé asimmetrico in quanto le parti contrattuali non hanno lo stesso potere. Ecco perché il consumatore è protetto, grazie a Dio, da alcune leggi (ancora troppo poche secondo me). Aggirare queste leggi rispettandole formalmente ma violandole nella sostanza è (forse, in questo caso) tecnicamente legale ma moralmente truffaldino.

Il libero mercato non è questo; il libero mercato è quando io consumatore posso vedere rapidamente e comodamente quanto mi costa la compagnia X, quanto la Y, quanto la Z e posso scegliere nella pienezza dell'informazione. Non quando "X mi costa di meno, ma solo se pago in dollari del Burundi emessi prima del 1945 altrimenti con le commissioni mi costa di più della Y". Non sto pretendendo che mi accettino il pagamento in monetine da 1 centesimo; sto pretendendo che accettino un pagamento in una forma comune e corrente che ormai è sempre più diffusa ovunque (all'estero molto piùche in Italia, oltretutto) e per la quale non dovrei dover versare niente di aggiuntivo. Se a te compagnia X costa accettare questo metodo di pagamento, alza i prezzi, così posso confrontarli a colpo d'occhio con i prezzi di Y, Z, J, H e chiunque altro. È ovvio a chiunque che è proprio questo che si vuole evitare, per poter continuare a pubblicizzare i voli a 6 €.

Francamente questo confondere il libero mercato e la concorrenza con il diritto delle imprese a imporre clausole vessatorie mi lascia sempre esterrefatto. È questa mentalità da servi che ha portato a tanti dei guasti nel nostro sciagurato paese e non solo in campo aeronautico. Ma qui mi fermo prima di andare OT.
 

Bender

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9 Novembre 2005
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Pescara
Grazie per questa ottima analisi. Spiegazione articolata ma ben descritta.

Leggendo il rischio maggiore a mio avviso è che questa carta non è coperta al cun programma di risarcimento per i servizi finanziari (Financial Services Compensation Scheme o FSCS) in caso l'emittente fallisse ecc. Anche in caso di furto non siamo coperti da nessuna assicurazione come accade per le carte emesse da istituti italiani?
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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così ad occhio e croce direi che sei puoi spendere 2.000 € ogni tre mesi per volare (che sia per lavor o leisure, poco importa...) probabilmente non hai tutto questo bisogno di FR..

L'ulitmo volo BLQ-BRU ho speso 69.00€ di biglietto, 80.00€ euro di sovrappeso bagaglio (viaggio di lavoro) 6.00€ di priority boarding perchè ho una certa età e l'effetto carro bestiame al momento dell'imbarco mi da un po' noia, ho dovuto nascondere la macchina fotografica perchè per FR è un bagaglio aggiuntivo (avevo solo la borsa del PC con me) ma non ho mangiato, nè bevuto in aereo. Sul sito di Brussell airline lo stesso volo era a 149,00€ e avrei potuto portare il doppio del peso in valigia, avrei avuto il posto assegnato senza i 6.00€, mi davano il caffè ed atterravo a BRU e non a Charleroi, quindi mi risparmiavo pure i soldi del taxi.
(il bello è che il mio capo è convinto che con FR si risparmi!!!!!)
Mah... preferisco pagare il triplo ed andare dove voglio io, che andare dove vuole MOL a 9,90€...

Ciao
Cristallino...
 

FLRprt

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Grazie per questa ottima analisi. Spiegazione articolata ma ben descritta.

Leggendo il rischio maggiore a mio avviso è che questa carta non è coperta al cun programma di risarcimento per i servizi finanziari (Financial Services Compensation Scheme o FSCS) in caso l'emittente fallisse ecc. Anche in caso di furto non siamo coperti da nessuna assicurazione come accade per le carte emesse da istituti italiani?
Esattamente.
 

gabibbo

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1 Settembre 2006
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Milano, Lombardia.
www.italians.it
Il libero mercato non è questo; il libero mercato è quando io consumatore posso vedere rapidamente e comodamente quanto mi costa la compagnia X, quanto la Y, quanto la Z e posso scegliere nella pienezza dell'informazione. Non quando "X mi costa di meno, ma solo se pago in dollari del Burundi emessi prima del 1945 altrimenti con le commissioni mi costa di più della Y". Non sto pretendendo che mi accettino il pagamento in monetine da 1 centesimo; sto pretendendo che accettino un pagamento in una forma comune e corrente che ormai è sempre più diffusa ovunque (all'estero molto piùche in Italia, oltretutto) e per la quale non dovrei dover versare niente di aggiuntivo. Se a te compagnia X costa accettare questo metodo di pagamento, alza i prezzi, così posso confrontarli a colpo d'occhio con i prezzi di Y, Z, J, H e chiunque altro. È ovvio a chiunque che è proprio questo che si vuole evitare, per poter continuare a pubblicizzare i voli a 6 €.
esatto: la concorrenza è trasparenza, il resto è fumo per stordire i consumatori.
 

FlyIce

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6 Novembre 2005
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Italy
Cioe', un BGY-Staminchiaborg A/R costa 12 Euro?
No, 12 € ti costa solo l'acquisto del bigleitto, poi c'è il biglietto stesso, le varie surcharge, le tasse, i 5 € per il chk-in online, poi tutti gli optionals a partire dai bagagli da stiva ...

Un vero affare !!!
 

ilbonf

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18 Dicembre 2010
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AOI
inattivita' della carta

Riguardo l'inativita' della carta riporto di seguito due email di risposta inviatomi dal servizio clienti a cui avevo chiesto cosa costituisse "attivita" della carta. Nonostante l'italiano lasci a desiderare credo di poter interpretare che, anche un solo pagamento, presso un qualunque esercente nel periodo di sei mesi, mi salvaguardi dall'andare incontro a questo balzello assurdo...

Salve Sig. XXXXX e grazie per la sua e-mail,

Per inattivita si intende, se dopo un period di sei mesi non vengono effetuati prelievi bancomat, acquisti o ricariche verra' emessa un supplement di €03.00 al mese per ogni mese a meno che venga effetuata una transazione (Commissione mensile di inattività addebitata sulla carta in caso di mancato utilizzo della stessa per sei mesi

Per la cessazione della carta Commissione per cash out e' di € 07.00

Puo' trovare queste ed alter informazioni sul seguent sito :


http://www.cashpassport.com/1/it/Ry...SH-PASSPORT-MASTERCARD--COMMISSIONI-E-LIMITI/

cordiali saluti




Kind regards

XXXXXX xxxxxxxxx
Fraud Analyst | Fraud & Risk Department
Caro XXXXX XXXXXXXXX,

La quota di inattività è solo applyed se non si utilizza la carta a tutti per 6 mesi da quando la carta ultima volta used.So nel 7 ° mese il canone di inattività verrà via ogni 2 del mese, fino a quando si effettua una nuova transazione o la fondi nel finale della scheda.

Noi non vi facciamo pagare tassa di inattività, anche dopo 6 mesi o anni, se la carta è senza credito, in modo da non andrà saldo negativo con esso.

Spero di aver risposto a tutte i vostri dubbi e se non si prega di e-mail o chiamare noi per favore.

Cordiali saluti,

XXXXXX xxxxxxx
Extension 6583
Customer Service Representative
 

Doctorstein

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No, 12 € ti costa solo l'acquisto del bigleitto, poi c'è il biglietto stesso, le varie surcharge, le tasse, i 5 € per il chk-in online, poi tutti gli optionals a partire dai bagagli da stiva ...

Un vero affare !!!
Si, ma se lo prendi in offerta a volte c'è anche il c'in compreso.
Se paghi con la carta che vuole MOL non paghi nemmeno le spese amministrative.
Il bagaglio? Ma no, prendi un cappotto con le tasche grosse, e ci metti dentro quello che non entra nel trolley (che hai comperato da MOL, visto che in giro si trovano con spessore di 45, e FR accetta solo 40)... etc..
 

FLRprt

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17 Novembre 2009
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Saldo negativo: funziona così. Il caso più frequente: sulla carta sono rimasti due euro, non è stata usata per i sei mesi e quindi viene passato l'addebito di tre euro per l'inattività -> si ha un saldo negativo di un euro. Quando la si ricaricherà, quindici euro verranno detratti quale commissione di saldo negativo. Invece non si dovrebbe verificare il caso che il saldo negativo sia generato da una transazione: se sulla carta ho 100 e cerco di eseguire una transazione di utilizzo di 100,01 il sistema rifiuta la transazione per saldo insufficiente; non c'è un margine (per cui il saldo può andare in rosso) od una discrezionalità. ll saldo negativo può essere generato solo da addebito interni al "sistema" carta.
Non mi torna il discorso che se il saldo è a zero e la carta non viene utilizzata non viene fatto pagare l'inutilizzo. Questo non viene detto né nel contratto né nel foglio informativo.
 
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geordie

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Non mi torna il discorso che se il saldo è a zero e la carta non viene utilizzata non viene fatto pagare l'inutilizzo. Questo non viene detto né nel contratto né nel foglio informativo.
Ecco, era proprio su questo punto della mail ricevuta da ilbonf che avevo un dubbio...è possibile che, qualora la carta non abbia capienza sufficiente per l'addebito di 3,00 € senza andare in saldo negativo, venga addebitata una commissione "cumulativa" relativa a tutti i mesi di inutilizzo alla prima ricarica?
 

FLRprt

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Il saldo va in rosso, rosso che può incrementarsi fino alla ricarica. La commissione di saldo negativo scatta quando il saldo passa a - 0,01 euro; l'addebito poi sarò cumulativo alla prima ricarica di tutto quanto maturato: il risultato è che se il complessivo del "rosso" è arrivato a 20 euro e ricarichi 200 euro e te ne trovi disponibili come saldo 180. E temo che non valga abbandonare la carta, cioè non ricaricarla fino alla scadenza, e rifarne un'altra: nel contratto si parla di carte del titolare (quindi se ne possono avere più di una); non è detto esplicitamente nel contratto, ma non vorrei che applicassero la compensazione tra le varie carte considerando la posizione complessiva del titolare. Questa è una delle zone grigie del contratto, in cui ci si può trovare con delle sorprese. la carte sono autonome poiché ogni carta ha un suo contratto: ma se ti prendono i quattrini cosa fai? (applicazione dell'articolo quinto: chi ha i soldi in mano ha vinto). Va bene, vado dal giudice; ammesso che mi dia ragione, provare ad applicare in Inghilterra una sentenza italiana non è né immediato né facile.
 
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romanfly

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26 Settembre 2010
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Ragazzi personalmente non sono d'accordo con questa politica di Ryanair che mi sta deludendo tantissimo
Ciò nonostante non sia un frequent flyer mi scoccerebbe pagare la tassa di 12€ ritenuta oltretutto assurdo,peranto ho provato ad acquistare la Ryanair cashpassport ma la cosa ancora + assurda è che al momento dell'acquisto in uno spazio dedicato mi chiede di inserire un numero particolare del passaporto (che ho ma è scaduto,quindi come se non lo avessi)
Ma mi chiedo cosa c'entra il passaporto con la carta di credito?
 

AZ1774

Bannato
5 Novembre 2005
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.
No, 12 € ti costa solo l'acquisto del bigleitto, poi c'è il biglietto stesso, le varie surcharge, le tasse, i 5 € per il chk-in online, poi tutti gli optionals a partire dai bagagli da stiva ...

Un vero affare !!!
Ma va? Pensavo che avessero deciso di vendere tutte le rotte a un prezzo fisso di 12 €. Se non ci fossi tu mi sentirei perso.
 

Dancrane

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Rimango dell'idea che se il prezzo totale mi conviene pago ed acquisto, viceversa cerco altrove. Nemmeno mi ci perdo a fare i calcoli per risparmiare 12 euro.
 

FLRprt

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Due parole sulle commissioni per i pagamenti a mezzo carta di credito o bancomat. Le commissioni percepite dal gestore di una carta di credto al merchant (colui che vende accettando in pagamento la carta) sono in percentuale sul transato: la percentuale varia da settore a settore ed ovviamente anche in base alla forza contrattuale del merchant (io faccio tanto giro, quindi mi fai pagare di meno). Non chidetemi le percentuali, non posso darle. N.B.: a meno della frode da parte del merchant, il rischio di insolvenza tocca al gestore della carta di credito una volta che il gestore ha autorizzato la transazione e quindi nella commissione c'è una componente di remunerazione del rischio. Ma su una prepagata o su un bancomat non c'è rischio di insolvenza: la transazione passa se ci sono i soldi (autorizzazione on line, anche sui circuiti internazonali); caso mai, può esserci il rischio che salti il gestore della carta o la banca emittente. Infatti le commssioni sulle transazioni bancomat sono ben più basse.
I 5 euro fissi di Alitalia in percentuale sono tanto su un biglietto da 100-150 euro, ben poco su un biglietto da 2000: diciamo che possono essere una media ponderata e che sono stati stabiliti in questa misura per non andare a rimessa. Certamente i biglietti di Ryanair non costano tanto: nei 6 euro Ryanair ci sta ben larga.
Comunque ha ragione Dancrane: se il prezzo totale mi conviene OK, altrimenti vedo cosa trovo. E' che oltre al costo nudo e bruco del biglietto dovrei considerare le spese aggiuntive (benzina + parchiggio oppure Terravision oppure Frecciarossa o quel che è per le tratte luogo di partenza-aeroporto e aeroporto-luogo di destinazione: se faccio Pisa-Beauvais invece di Firenze-Charles de Gaulle quali sono i costi aggiuntivi al biglietto? E non parliamo dei bagagli da spedire, che anche quel costo andrebbe considerato).
 

commuter

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vorrei ringraziare FLRprt: il tuo report non poteva essere migliore!

FR si è sempre mossa con pratiche "borderline" in tutti i campi (operativo, amministrativo/finanziario etc.) tanto da "collezionare" sanzioni e procedimenti da parte di vari stati. Ultimamente si è fatta sempre più ardita (compri un biglietto e ti ritrovi a casa anche il trolley, adesso la carta cash passport..) facilitata in qesto dal sempre maggiore numero di passeggeri specie della fascia più giovane. E' chiaro che finchè MOL avrà dei Clienti che comprano un biglietto e volano a Staminchiemborg solo perchè il biglietto costa 9,90, avrà sempre vita facile. Scusate, ma voi bevete il caffè anche se vi fa venire la diarrea, solo perchè costa 1,00€??? No perchè questo fa MOL, prendendo i soldi che le società di gestione degli aeroporti pagano per avere i voli di Ryan, magari a loro volta sponsorizzati dallo stato.

Personalmente ritengo una verogna questo modus operandi da parte dei vettori (nessuno escluso), il fatto di non poter visualizzare immediatamente il prezzo finale è palesemente funzionale al non poter fare confronti immediati con i concorrenti.

Comunque, MOL ieri sera mi ha mandato una mail:

Hi Enrico,
it is with the greatest pleasure ever, that I annunce introduction of an 8.00£ for "dildo-free" seat. The new fee shall of course be intended per sector per person.
I'm looking forward to see you very soon on board our NextGen 737
Regards.
M'OL

Viva MOL!
 
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