Come per Samarcanda, aggiungo qualche fotografia e poche altre battute al preciso racconto del compare di (s)ventura (la s è per lui, non certo per me).
Anzitutto, nella moschea del venerdì sono rimasto letteralmente affascinato dalle geometrie interne, veramente spettacolari
Tra le varie attività fatte al seguito della "Bertè di Bukhara", non so se per rispetto per le mie passioni o per altro, non poteva mancare la visita al cimitero, in questo caso quello ebraico: peccato fosse chiuso, e che l'unica possibilità concessa (a rischio licenziamento) è stata quella di fare due foto due dall'ingresso
La cosa che più appassionava me che 13900 era la visita ai bazar: sarà che sono un posto affascinante per scoprire usi e costumi quotidiani delle popolazioni, saranno i profumi (o le puzze, a seconda di quel che si sente e di ciò che si vende), sarà quel che sarà (cit.), fatto sta che anche a Bukhara un giro me lo sono fatto. Il dubbio che i protocolli HACCP non siano rispettati esattamente alla lettera sovviene
ma davanti a certi colori si rimane ammaliati
Il tizio sulla destra, con tanto di bicicletta al seguito, è uno dei tantissimi che compra il pane a 10/20 pezzi alla volta, probabilmente o su commissione di qualche albergo/ristorante, o per rivenderlo a propria volta in qualche angolo della città. Costo? 10 centesimi a forma (per il turista!)
Visto che qualcuno se ne è assunta la responsabilità, questo è il corpo del reato
Scordatevi che sia italiano: è benzene locale che fa apparire il vino in cartone un Brunello d'annata! Se vi interessa, il "ristorante" si chiama Cynar: ci siamo capiti...
Un'occhiata all'altra moschea
E prima di congedare anche la mia parte di OT, scene di vita quotidiana e di amenità varie. Lo chiamano elegantemente street food
Selfisti alla fortezza: per la verità, era bellissimo vedere il tizio telefonare con il bastone da selfie attaccato...
Compendio di tecniche edilizie
E per chiudere, una fotografia che, più di tutte, documenta il vero, unico miracolo uzbeko
Vi chiederete cosa ci sia di tanto anormale, ovviamente: bene, andate a rivedervi attentamente le fotografie di pareti, porte, volte, minareti... capisco che avendole fatte io le foto possiate essere tratti in inganno dalla mia notoria (in)capacità, ma questa volta se i muri sono storti, ed i minareti sembrano la torre di Pisa, non è colpa del fotografo. Dopo una settimana passata a cercarne uno, finalmente, e per puro caso prendendo un caffè, abbiamo trovato lui, l'unico, il sommo, l'eccelso, insomma il solo muratore uzbeko dotato di bolla!
Bene, avrei finita la mia piccola particina. Siamo a venerdì (sia oggi, sia esattamente 2 settimane fa), e sapete bene che il venerdì, per i musulmani, è l'equivalente della nostra domenica, è il giorno di festa, quello dedicato alla famiglia, alla gita fuori porta, alla visita dei parchi, ma anche al sacro rito domenicale di ogni ignorante che si rispetti. Rito al quale, ovviamente, non potevamo per nessun motivo al mondo mancare, e che, senza spoilerare oltre il lecito, vi attende nella prossima parte del racconto. Noi ci siamo attrezzati a dovere, voi dovete solo pazientare