Ita Airways : a Lufthansa il 40% della compagnia italiana


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Vortigern

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10 Ottobre 2013
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prosegue imperterrito il tentativo di far saltare l’accordo, in questo caso cn l’evidente speranza di rimanere un’azienda di stato
Purtroppo sembra tu abbia Ragione….o almeno non fatico a seguire la tua Logica: Sembra in atto un tentativo di boicottaggio del‘accordo, piuttosto articolato.

E che porta a pensare che, anche nel caso LH effettivamente subentri, la resistenza passiva è pronta a far saltare nuovamente tutto.

Nel caso, speriamo che non si arrivi all’ennesima Bad Company……
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Non credo che LH si preoccupi di quello che scrivono i giornali, avendo avuto accesso alla data room per parecchio tempo, e quindi ha avuto abbastanza dati che le hanno permesso di siglare un accordo con il MEF. Che ITA abbia i bilanci in rosso è un dato di fatto che LH conosce, e probabilmente ha individuato il problema che genera le perdite, ha un piano che probabilmente sfruttando le sinergie di gruppo gli permetterà di ridurre le perdite ed ipotizzare un pareggio ed un utile entro un determinato numero di anni. Ed anche se Macron non è d'accordo o l' Antitrust rallenti prendendo tutto il tempo che ha a disposizione, questa volta c' è un governo che probabilmente durerà fino a fine legislatura e che non ha intenzione di far saltare l'operazione. Quindi è solo questione di tempo ma ITA è già targata LH.

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In realtà una parte principale del Governo non vede l'ora che salti l'accordo per poter dare addosso alla UE (dalla quale stanno raccogliendo solo pesci in faccia e figuracce) e puntare alla grande AZ nazionalizzata e in cogestione con gli amici degli amici.
 
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indaco1

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30 Settembre 2007
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Comunque anche l'articolo e' pieno di note imbarazzanti.

Come che se ITA sparisse il nostro turismo sarebbe spacciato.

Se chiudessero tutta la baracca le nostre citta' scoppierebbero di turismo ancora di piu', probabilmente avremmo gli apt saturi di low cost (specialmente LIN) e anche qualche volo intercontinentale di vettori extraeuropei in piu', e magari anche qualche vettore europeo che e' costretto ad andare a riempire i vuoti con servizi di non pura rapina e alimentazione degli hub europei (AF Italia, LH Italia la vendetta ecc.).

Non vogliono stare in piedi da soli, basta, non facciamoli soffrire piu'. Si trovino degli scivoli per trasferire il personale ad altre compagnie ma basta.

So che qui ci sono persone che ci lavorano, ma la loro vita sarebbe migliore se non fosse stato portato avanti questo cinema per decenni.
 
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OneShot

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31 Dicembre 2015
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Paris
In realtà una parte principale del Governo non vede l'ora che salti l'accordo per poter dare addosso alla UE (dalla quale stanno raccogliendo solo pesci in faccia e figuracce) e puntare alla grande AZ nazionalizzata e in cogestione con gli amici degli amici.
Non prima di aver sottoposto a votazione una bozza di contratto, come condizione senza la quale non si potrà procedere. Che puntualmente non passerà il vaglio del PNT PNC e puff, sapremo a chi dare la colpa!
 

Vincenzo Bova

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9 Giugno 2016
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Non prima di aver sottoposto a votazione una bozza di contratto, come condizione senza la quale non si potrà procedere. Che puntualmente non passerà il vaglio del PNT PNC e puff, sapremo a chi dare la colpa!
Infatti in prima battuta non passa mai, arriva sempre dopo, anche quando è entrata ETIHAD la firma è arrivata dopo, con la nascita di ITA ad ottobre 2022 è partita senza alcun accordo, il 2 dicembre 2022 hanno firmato accordo e adesione al contratto. Quindi le firme arrivano sempre dopo dei rappresentanti di categoria arrivano dopo è una prassi ormai

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leerit

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3 Settembre 2019
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Caro voli? «Vero, c’è un rincaro dei prezzi», lo ammette Fabio Lazzerini, ad di Ita Airways, in occasione della presentazione di un accordo con Amex. «Ma c’è una domanda eccezionalmente alta – spiega – e nel nostro caso possiamo essere accusati poco di rincaro, noi abbiamo una flotta in crescita che stiamo incrementando, ma dipendiamo dall’arrivo degli aerei».

Ita, ha aggiunto il manager, sta aprendo meno rotte di quanto vorrebbe: «Questo perché gli aerei non ci arrivano, quindi abbiamo una capacità di offerta limitata».

In sostanza, spiega Lazzerini, i prezzi «sono tutti livellati dal mercato» e la prova «sta nel fatto che abbiamo chiuso giugno con il record storico di tasso di riempimento degli aerei, segnando il 94% di load factor. Se i prezzi fossero fuori mercato gli aerei sarebbero vuoti».

L’ad di Ita ha parlato anche della Sardegna: «Noi siamo molto sensibili al caro tariffe per chi abita in aree difficili da raggiungere, la Sardegna la serviamo in continuità territoriale e abbiamo attenzione per le aree d’Italia meno connesse».

Il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, che nei giorni scorsi ha incontrato le compagnie e chiesto spiegazioni sull’aumento dei prezzi, ha fatto sapere che il governo è pronto a intervenire.

«"Le compagnie – ha detto - hanno i voli pieni, non si trova un posto, viaggiano al massimo dei ricavi, col carburante che costa il 30% in meno rispetto allo scorso anno e mi aumentano i prezzi del 40-42%? Li ho convocati, aspettiamo spiegazioni su questa crescita anomala dei prezzi ma, se le spiegazioni non sono convincenti e se i prezzi non si riducono a breve, interverremo, come è giusto che sia».


P.S. per gli amanti delle statistiche Alitalia non ha mai superato l'84,5% medio mensile.


 
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Paolo_61

Socio AIAC
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Caro voli? «Vero, c’è un rincaro dei prezzi», lo ammette Fabio Lazzerini, ad di Ita Airways, in occasione della presentazione di un accordo con Amex. «Ma c’è una domanda eccezionalmente alta – spiega – e nel nostro caso possiamo essere accusati poco di rincaro, noi abbiamo una flotta in crescita che stiamo incrementando, ma dipendiamo dall’arrivo degli aerei».

Ita, ha aggiunto il manager, sta aprendo meno rotte di quanto vorrebbe: «Questo perché gli aerei non ci arrivano, quindi abbiamo una capacità di offerta limitata».

In sostanza, spiega Lazzerini, i prezzi «sono tutti livellati dal mercato» e la prova «sta nel fatto che abbiamo chiuso giugno con il record storico di tasso di riempimento degli aerei, segnando il 94% di load factor. Se i prezzi fossero fuori mercato gli aerei sarebbero vuoti».

L’ad di Ita ha parlato anche della Sardegna: «Noi siamo molto sensibili al caro tariffe per chi abita in aree difficili da raggiungere, la Sardegna la serviamo in continuità territoriale e abbiamo attenzione per le aree d’Italia meno connesse».

Il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, che nei giorni scorsi ha incontrato le compagnie e chiesto spiegazioni sull’aumento dei prezzi, ha fatto sapere che il governo è pronto a intervenire.

«"Le compagnie – ha detto - hanno i voli pieni, non si trova un posto, viaggiano al massimo dei ricavi, col carburante che costa il 30% in meno rispetto allo scorso anno e mi aumentano i prezzi del 40-42%? Li ho convocati, aspettiamo spiegazioni su questa crescita anomala dei prezzi ma, se le spiegazioni non sono convincenti e se i prezzi non si riducono a breve, interverremo, come è giusto che sia».


P.S. per gli amanti delle statistiche Alitalia non ha mai superato l'84,5% medio mensile.


Voglio vedere come il ministro Urso intende "intervenire" sul prezzo dei biglietti aerei praticati da società comunitarie.
L'unico dubbio è se creda davvero a quello che dice o se si renda conto che è fisicamente impossibile ma voglia fare la "faccia feroce" per ingraziarsi l'elettorato.
 

leerit

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In attesa dell’approvazione della Commissione europea all’accordo trovato a maggio da Governo italiano e Lufthansa, come verrà affrontato il capitolo costi di Ita Airways, dopo l’ingresso dei tedeschi? “Secondo me ci saranno dei benefici dallo sharing di esperienze: Lufthansa è un Gruppo estremamente evoluto e di conseguenza su alcune aree ha raggiunto dei livelli di efficienza che ITA deve ancora raggiungere, perché appena nata, ma il 2023 sta già dimostrando nei fatti che la struttura di costi di ITA è coerente con la struttura dei ricavi”, dice a Fortune Italia il Ceo di Ita, Fabio Lazzerini, a margine dell’evento di presentazione, a Roma, di una nuova partnership con American Express.

Durante l’evento l’Ad della startup erede di Alitalia ha ricordato che, anche se i conti di Ita non sono ancora in ordine, i ricavi sono sopra il budget del 6%, la profittabilità del 30%, mentre sono stati recuperati 14 punti di quota di mercato e vengono aggiunte nuove rotte.
Nei conti del primo semestre, non ancora chiusi ufficialmente, “chiudiamo con un miglioramento del 55% dell’Ebitdar, che rappresenta la profittabilità della compagnia a livello operativo”, spiega Lazzerini.

Ita Airways, dice il Ceo, “è ancora un’azienda che perde soldi (era pianificato che li perdesse, perché siamo in una fase di ramp-up) però con un incremento del 6% dei ricavi e un’attenzione ai costi, un grande taglio di costi che già noi abbiamo portato in azienda, abbiamo dimezzato le perdite previste e ci aspettiamo che questo continuerà anche per il resto dell’anno. Lufthansa ha creduto molto nel piano industriale di ITA, comprese le iniziative sulla sostenibilità, perché hanno un impatto economicamente importante per le finanze dell’azienda”.

Ita Airways, la nuova flotta e la sostenibilità

Lazzerini infatti considera una ricchezza anche le iniziative realizzate da Ita sulla sostenibilità. Nel 2021, alla nascita di Ita, l’obiettivo dichiarato da Lazzerini era una flotta all’80% composta da nuovi aerei, e consumi ed emissioni tagliate di un quarto. Come sta evolvendo oggi il discorso sulla sostenibilità e sull’obiettivo di essere la flotta più verde d’Europa?

“Gli obiettivi non sono cambiati, tra i pilastri su cui abbiamo fondato la nuova compagnia venti mesi fa c’era e c’è ancora la sostenibilità. La flotta è ovviamente la parte più visibile per noi, nel senso che il nostro impegno prevalente sulla sostenibilità è proprio legato al rinnovamento della flotta. Noi siamo partiti con 52 aerei al 15 ottobre 2021. Erano tutti aerei di vecchia generazione, con un’età media abbastanza importante. Ad oggi siamo a 65 aerei e chiuderemo l’anno arrivando a circa 80 aerei. Alla fine di quest’anno già avremo il 40% della flotta che sarà di nuova generazione. Questo è importante per la sostenibilità sia ambientale che economica. Sono aerei che consumano mediamente il 25% in meno di carburante rispetto agli aerei di vecchia generazione e di conseguenza emettono in proporzione meno CO2 nell’ambiente”, sottolinea l’Ad.

“Questo è un passo in avanti importante ed è un passo che è totalmente in continuità con i nostri obiettivi: nel 2026 la nostra flotta sarà all’85% di nuova generazione, avrà un’età media inferiore ai cinque anni e sarà la flotta in assoluto più green d’Europa. La flotta di Alitalia nel 2019 aveva un’età media di 15 anni ed era tutta di vecchia generazione; Alitalia non aveva in ordine nemmeno un aereo di nuova generazione”. Questo, dice Lazzerini, “ha un impatto anche estremamente positivo sull’esperienza di viaggio dei clienti”.

Il peso della sostenibilità

Poi c’è il discorso dei biocarburanti, quel Saf che verrà usato per alleggerire le emissioni del settore del trasporto aereo in attesa che le opzioni ancora più pulite, come l’idrogeno, vengano sviluppate.

Quello del Saf “è un capitolo delicato”, dice Lazzerini, “Noi lo stiamo sperimentando in percentuali minime su alcuni voli come gran parte delle compagnie europee stanno facendo. E torno all’abbinamento di sostenibilità ambientale con sostenibilità economica di cui parlavo riguardo alla flotta: proclamare una sostenibilità ambientale tout court senza una attenzione ai conti dell’azienda secondo me sarebbe ipocrita. Perché è bello dire che vogliamo tutti essere più sostenibili, ma le aziende possono attuare i loro programmi di sostenibilità ambientale se sopravvivono, e per sopravvivere devono guadagnare. Noi veniamo da una storia, purtroppo, nella quale il vettore di bandiera non è stato un grande esempio, in questo senso. Per questo la modalità di gestione di ITA nasce con l’obiettivo di ritornare il più velocemente in profitto: siamo una startup in uno dei settori più complessi al mondo e con maggiore impegno di capitale. Perché gli aerei costano”.
L’attenzione ai costi, insomma, deve essere sottolineata anche nelle iniziative di sostenibilità, dice Lazzerini. Perché, come gli aerei, anche il Saf costa, e costa “cinque, sei volte il carburante normale”. Per Ita il capitolo carburante è stato un peso lo scorso anno, con l’incremento dei prezzi, e ha pagato il doppio per il carburante rispetto al budget, con la differenza, “rispetto alle altre compagnie, che Ita non poteva accedere a programmi di hedging perché, essendo una nuova realtà, non aveva abbastanza credito con le banche”.
Con i biocarburanti il discorso dei costi è ancora fondamentale, spiega l’Ad: “Se le compagnie utilizzassero SAF in percentuali elevate a bordo dei propri aerei, avrebbero degli impatti economici negativi importantissimi, soprattutto per un’azienda neonata. Si parla di Ita come se esistesse da sempre, ma siamo un’azienda che ha cominciato a volare venti mesi fa. Quindi l’introduzione massiva dei biocarburanti, in questo momento, è ingestibile dal punto di vista economico. E perché lo è? Perché è una produzione che ancora è in volumi non sufficienti a coprire le esigenze delle compagnie aeree. In Europa, dove l’Europa poi ha anche introdotto alcune tassazioni che rendono questi carburanti costosi, per cui questo è un percorso che va un po’ accompagnato da delle misure che garantiscano disponibilità. Va anche considerato l’aspetto della logistica: per utilizzare il Saf abbiamo fatto un accordo con Eni e Aeroporti di Roma e abbiamo portato una nave cisterna a Civitavecchia: il carburante bisogna farlo arrivare in aeroporto”, dice l’Ad e Dgi di Ita Airways.
L’Europa, nel recovery fund, non ha mai “introdotto il trasporto aereo come un settore che poteva beneficiare dei fondi Pnrr, perché è considerato un settore inquinante. Ma è un settore che va aiutato, per diminuirne le emissioni, e se il carburante che inquina di meno costa cinque volte tanto, diventa veramente impossibile”.

Il Saf e il costo dei biglietti

Lazzerini ammette che già oggi c’è un rincaro dei prezzi dei biglietti, a causa di una “domanda eccezionalmente alta”, e che nel caso di Ita c’è un problema di capacità di offerta: l’azienda sta aprendo meno rotte di quanto vorrebbe “perché gli aeromobili non ci arrivano”. Intanto però l’azienda a giugno ha registrato il record storico di tasso di riempimento degli aerei, che per Lazzerini significa che i prezzi non sono fuori mercato. “Gli aerei sarebbero vuoti”.


Ma il problema del costo dei biglietti è anche a lungo termine: di recente, un report dell’agenzia BeZero Carbon ha stimato che se il prezzo della decarbonizzazione del settore (in cui viene considerato anche il costo dei carburanti sostenibili per l’aviazione) non diminuirà, il prezzo dei biglietti potrebbe essere più alto del 230% nel 2050.

Come IATA (International Air Transport Association) chiediamo che ci siano degli incentivi perché non possiamo trasferire il costo dei biglietti astronomici ai passeggeri. Prima di tutto stiamo puntando a un meccanismo che renda il viaggio aereo il più universale possibile, accessibile a tutti. Poi avremo anche un impatto economico: i prezzi astronomici farebbero ridurre i volumi, per cui gli impatti negativi sui conti delle compagnie li avremmo lo stesso. Questa è un’area della sostenibilità su cui c’è bisogno di fare un ragionamento europeo complesso, considerando anche che poi alcune norme che sono in essere in Europa non sono in essere in Paesi limitrofi che però vengono in Europa a fare il loro servizio. Si crea anche una disparità competitiva tra le compagnie continentali e le compagnie non continentali”.

In tutto questo, qual è il ruolo dei vettori? Lazzerini dice “noi stiamo continuando a sperimentare. Per esempio, noi stiamo lavorando molto anche sulla digitalizzazione dei nostri processi, sull’utilizzo di nuove tecnologie. Noi stiamo sperimentando sui nostri aerei moderni un dialogo via digitale con le torri di controllo. L’Agenzia spaziale europea ha stimato che ci sarà un risparmio di carburante tra il 5 e il 7% per ogni volo con l’utilizzo delle tecnologie digitali. Noi siamo la prima compagnia europea importante scelta da dalla dell’Agenzia spaziale per sperimentare. Stiamo lavorando molto sulla sostenibilità, anche sociale. Da qualche mese abbiamo iniziato una serie di corsi per le persone che soffrono di autismo per accompagnarle nel percorso del volo”.

 

Lucab2000

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Ho provato a vedere quali destinazioni vengono coperte con l’accordo fatto recentemente con Turkish e circa le destinazioni sono queste (da IST): Amman, Mumbai, Constanta, Delhi, Dubai, Roma, Islamabad, Jeddah, Karachi, Kishinev, Kuwait, Lahore, Napoli, Riyadh e Varna.
Ps. Potrei aver tralasciato qualcosa (ma non so)
 

Pinolo

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Io l'ho regolarmente acquistato per novembre. Me lo danno operato con A220-100...speriamo più che altro perchè devo spostarmi per una fiera all'ExCel (che è praticamente raggiungibile a piedi dallo scalo) e non vorrei finire dall'altra parte di Londra 😅
Io dal 1 agosto lo vedo con un A319. Possibile?
 

Qantaslink

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sarà effettuato con gli Embraer E190, più piccoli degli Airbus A319 e A320, che soddisfano i requisiti di una pista corta come quella londinese
 
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Vortigern

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sarà effettuato con gli Embraer E190, più piccoli degli Airbus A319 e A320, che soddisfano i requisiti di una pista corta come quella londinese
Immagino solo la versione 100 degli A220, sia compatibile con i requisiti richiesti per operar3 su LCY.


Quindi sino ad Ottobre, nisba.
 

imac72

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Io rimango sempre più basito...

In attesa dell’approvazione della Commissione europea all’accordo trovato a maggio da Governo italiano e Lufthansa, come verrà affrontato il capitolo costi di Ita Airways, dopo l’ingresso dei tedeschi? “Secondo me ci saranno dei benefici dallo sharing di esperienze: Lufthansa è un Gruppo estremamente evoluto e di conseguenza su alcune aree ha raggiunto dei livelli di efficienza che ITA deve ancora raggiungere, perché appena nata, ma il 2023 sta già dimostrando nei fatti che la struttura di costi di ITA è coerente con la struttura dei ricavi”, dice a Fortune Italia il Ceo di Ita, Fabio Lazzerini, a margine dell’evento di presentazione, a Roma, di una nuova partnership con American Express.
Livello di efficienza di ITA= - ~500 milioni di euro nel 2022

Durante l’evento l’Ad della startup erede di Alitalia ha ricordato che, anche se i conti di Ita non sono ancora in ordine, i ricavi sono sopra il budget del 6%, la profittabilità del 30%, mentre sono stati recuperati 14 punti di quota di mercato e vengono aggiunte nuove rotte.
Nei conti del primo semestre, non ancora chiusi ufficialmente, “chiudiamo con un miglioramento del 55% dell’Ebitdar, che rappresenta la profittabilità della compagnia a livello operativo”, spiega Lazzerini.
Ma come si fa a dire che Ebitdar rappresenta la profittabilità della compagnia a livello operativo, per tutte le compagnie aeree è l'EBIT ma per ITA è Ebitdar :eek:

L’attenzione ai costi, insomma, deve essere sottolineata anche nelle iniziative di sostenibilità, dice Lazzerini. Perché, come gli aerei, anche il Saf costa, e costa “cinque, sei volte il carburante normale”.
Qualcuno lo informi che il SAF costa al massimo tre volte il carburante normale, il problema principale è che se ne produce molto poco, solo 1-2% del carburante al momento è SAF.

Per Ita il capitolo carburante è stato un peso lo scorso anno, con l’incremento dei prezzi, e ha pagato il doppio per il carburante rispetto al budget, con la differenza, “rispetto alle altre compagnie, che Ita non poteva accedere a programmi di hedging perché, essendo una nuova realtà, non aveva abbastanza credito con le banche”.
Tutto le compagnie aeree stimavano costi fuel intorno a minimo 90-100$ al barile per il 2022 ma nel budget di ITA viene inserito un dato inferiore ai 70$ al barile, ma sono del mestiere...

Ho i miei dubbi che ITA posseduta 100% dal Tesoro non poteva accedere ai programmi di hedging con le banche - sopratutto quelle italiane - ma mi tengo il mio dubbio visto che non abbiamo la controprova.

Last but not least, visto che quando vogliono sparano numeri all'impazzata - come se noi fossimo a conoscenza dei budget di ITA per poter valutare - sarebbe corretto che un'azienda pubblica pubblicasse i dati trimestrali, come anche outlook.
 
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Cesare.Caldi

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