La Repubblica a firma di Aldo Fontanarosa scrive stamane come la Commissione abbia sbattuto due NO in faccia a Ita Airways e Lufthansa sul capitolo Linate e sulle rotte di lungo raggio.
Sullo scalo milanese la proposta congiunta di LH e Ita era quella di cedere 22 slot e di facilitare l'ingresso di 2 cosiddetti "remedy maker" che sembra siano stati individuati in Condor e Easyjet. "La rinuncia ai 22 slot" scrive ancora la Repubblica "avrebbe un senso perche' Ita e LH con questo passo indietro conserverebbero insieme la medesima quota di mercato attuale che oggi e' in capo alla sola Ita". Ma la Commissione europea ha bollato come largamente insufficiente questo numero di slot richiedendone molti di piu'.
Poi per le rotte intercontinentali la Commissione teme un predominio di LH e Ita su 13 destinazioni una volta perfezionata la fusione. Otto di esse fanno capo ad Ita. Le due compagnie hanno quindi proposto alla UE un meccanismo di blocco dei rincari impegnandosi a calibrare la quantita' dei biglietti venduti cosi' da mantenere le tariffe uguali a quelle del passato. Ed in tanti casi addirittura di ridurle.
Ma ovviamente anche qui la Commissione ha detto NO. I Commissari hanno detto in sostanza a Ita e LH che loro vogliono una concorenza sostanziale e non artificiale e chiedono quindi che uno dei vettori (Ita o LH) si ritiri dalle direttrici dei voli contestati.
Ita nel 2023 ha ottenuto una limitazione delle perdite a soli 5 milioni di euro grazie soprattutto alla sua redditizia attivita' di lungo raggio e smontare tutto questo equivale in sostanza a condannare Ita a perdite continue e strutturali per anni ed anni rendendo difatto nulla la convenienza del matrimonio.
Sembra che i manager delle due compagnie stiano lavorando ad una nuova proposta: il ritiro di uno dei due vettori dalle rotte critiche per un periodo limitato nel tempo.
Sullo scalo milanese la proposta congiunta di LH e Ita era quella di cedere 22 slot e di facilitare l'ingresso di 2 cosiddetti "remedy maker" che sembra siano stati individuati in Condor e Easyjet. "La rinuncia ai 22 slot" scrive ancora la Repubblica "avrebbe un senso perche' Ita e LH con questo passo indietro conserverebbero insieme la medesima quota di mercato attuale che oggi e' in capo alla sola Ita". Ma la Commissione europea ha bollato come largamente insufficiente questo numero di slot richiedendone molti di piu'.
Poi per le rotte intercontinentali la Commissione teme un predominio di LH e Ita su 13 destinazioni una volta perfezionata la fusione. Otto di esse fanno capo ad Ita. Le due compagnie hanno quindi proposto alla UE un meccanismo di blocco dei rincari impegnandosi a calibrare la quantita' dei biglietti venduti cosi' da mantenere le tariffe uguali a quelle del passato. Ed in tanti casi addirittura di ridurle.
Ma ovviamente anche qui la Commissione ha detto NO. I Commissari hanno detto in sostanza a Ita e LH che loro vogliono una concorenza sostanziale e non artificiale e chiedono quindi che uno dei vettori (Ita o LH) si ritiri dalle direttrici dei voli contestati.
Ita nel 2023 ha ottenuto una limitazione delle perdite a soli 5 milioni di euro grazie soprattutto alla sua redditizia attivita' di lungo raggio e smontare tutto questo equivale in sostanza a condannare Ita a perdite continue e strutturali per anni ed anni rendendo difatto nulla la convenienza del matrimonio.
Sembra che i manager delle due compagnie stiano lavorando ad una nuova proposta: il ritiro di uno dei due vettori dalle rotte critiche per un periodo limitato nel tempo.