Dal sito del Corrierone (4 giugno 2024)
Ora si capisce qualcosa di più; restano però alcune criticità o cose non chiarite:
1) chi acquista un biglietto on line -no app- si ritrova un foglio di carta non valido per viaggiare (ante agosto 2023 lo era) e deve fare una procedura informatica per niente semplice. E poi c'è anche la questione della nominatività dei biglietti, che già può creare problemi se si acquistano biglietti per terze persone -pensate solo a un viaggiatore straniero che chiede all'albergo o ad un conoscente di avere un biglietto-. Ante agosto 2023 biglietti acquistati sull'app erano nominativi, quelli acquistati sul sito no.
2) validità temporale dei biglietti: restano le 4 ore dall'orario di partenza del treno indicato? Nulla viene detto.
3) utilizzo del biglietto su treno diverso da quello indicato (per ritardo di un treno precedente o per scelta del viaggiatore): ante agosto 2023 si poteva fare purché il biglietto fosse utilzzato a decorrere dall'ora di partenza del treno indicato ed entro la validità temporale del biglietto. Ora? Anche qui, nulla viene detto.
4) treni contingentati: li mantengono? Obbligano al check in anche gli abbonati? (nota: nelle condizioni e tariffe è scritto che anche per i treni contingentati non è garantito il posto a sedere - allora dov'è il vantaggio del contingentamento?)
Fai due tipi di biglietto: open, da convalidare, che acquista validità con la convalida, oppure preconvalidato, associato ad un orario di partenza di un treno. Per entrambi, validità di tot dalla convalida -eventualmente in base alla percorrenza: un biglietto di 250 chilometri ha validità di quattro ore, uno di cinquanta un'ora-.
Treni regionali, il check-in online diventerà automatico da ottobre (dopo le critiche e le multe)
di Redazione Economia
Col gusto della battuta Massimiliano Dona, numero uno dell’Unione nazionale dei Consumatori, lo chiama
«ufficio complicazioni cose facili». E denuncia: «Il problema è che anche se l’app, a regime, funzionasse bene, come al solito si penalizzano gli utenti non digitali, gli anziani, i turisti, gli stranieri, i viaggiatori occasionali, gli utenti più fragili». Si tratta del biglietto digitale regionale, operativo da agosto scorso e obbligatorio su tutte le tratte pendolari gestite da Trenitalia nel Paese, che ha indiscutibili vantaggi e però si è prestato a numerose critiche da parte delle associazioni di utenti e passeggeri.
Non tutti i viaggiatori sono digitalizzati
Perché non tutti i viaggiatori sono sufficientemente digitalizzati per comprare il biglietto online e poi procedere dalla propria area riservata sull’applicazione di Trenitalia
o cliccando sul biglietto comprato che arriva via sms o e-mail ad effettuare il successivo check-in online per convalidare il biglietto e avere l’emissione del QrCode per superare i tornelli, come è necessario nella stazione di Roma Termini.
La tolleranza dei controllori
C’è da dire che in questi mesi i controllori di Trenitalia, a bordo dei convogli, consapevoli della novità si sono mostrati piuttosto tolleranti.
Questa procedura prevede, in caso di mancata convalida self online del biglietto, l’emissione di una multa di 5 euro nei confronti del passeggero che però il titolo di viaggio l’ha comprato. Siccome molti viaggiatori non l’avevano capito, in questi mesi il personale Trenitalia è stato il più delle volte comprensivo procedendo alla convalida diretta a bordo del convoglio per evitare che poi il ticket potesse essere riutilizzato. Ma è chiaro che
il passeggero in difficoltà può (e deve) recarsi dal capotreno (che nel frattempo è stato dotato degli strumenti informatici per la convalida a bordo), come spiega bene Altroconsumo.
Le infinite modifiche durante la giornata
D’altronde il biglietto digitale permette di modificare il ticket quante volte si vuole nell’arco della giornata, modificando l’ora e persino il giorno prima delle 24 ore effettive del giorno di partenza.
Cioè si è deciso di traslare l’esperienza dei treni ad alta velocità su quelli regionali, che però hanno tempistiche diverse e soprattutto sono soggetti ad oscillazioni più frequenti. Ci sono delle tratte che prevedono un treno in partenza ogni 15 minuti. Si può convalidare il ticket e poi perdere quel treno perché si arriva poco dopo.
Non è infrequente a Termini dove le file sono imponenti anche ai tornelli e nei giorni e nelle ore di punta si rischia di rimanere intrappolati in coda perdendo il treno. A quel punto è necessario parlare col capotreno del convoglio successivo per spiegare l’accaduto.
Il segmento di clientela che preferisce il cartaceo
Ci mettiamo soprattutto nei panni di viaggiatori un po’ avanti negli anni, che certo non sono avvezzi agli smartphone:
tutt’ora preferiscono il ticket cartaceo che tuttavia va obliterato alle macchinette in stazione, procedura che il self check-in online permette di scavalcare e che quindi avrebbe la sua ratio. Uno dei grandi critici di questa novità, che ora Trenitalia promette di cambiare entro ottobre arrivando al check-in automatico cinque minuti dopo la partenza del convoglio, è stato
Paolo Benanti, docente alla Pontificia Università Gregoriana e all’Università di Seattle oltre che consigliere di Papa Francesco sull’intelligenza artificiale.
Le critiche di Benanti su LinkedIn
Benanti ha scritto in un post su LinkedIn tutte le sue obiezioni alla nuova modalità di obliterazione dei biglietti, che non esita a definire un «pessimo esempio di digitalizzazione».
«Come farà un viaggiatore straniero senza internet a validare il titolo? Come può gestirlo un anziano? O come distribuire il titolo dagli uffici ai dipendenti se gli smartphone non fanno aprire il link? Insomma, una storia su cui riflettere per evitare di fare contro-innovazione e scaricare sulla parte fragile della catena, il cliente, le scelte sbagliate della società», ha attaccato Benanti.
Il confronto con gli utenti tech
Gli ha fatto eco l’amministratore delegato della start-up Learnn,
Luca Mastella, che ha raccontato la sua disavventura con l’auto-obliterazione in un articolo pubblicato su Wired. Mastella ha spiegato di aver ricevuto una multa proprio per il mancato check-in ma dopo la pubblicazione del post ha aggiunto di essere stato contattato direttamente da Trenitalia: «Mi è stato chiesto di partecipare a una chiamata con diversi membri del loro team durante la quale lavoreremo insieme per migliorare l’esperienza utente e la comunicazione dell’importanza di fare il check-in».
Il tavolo con le associazioni
C’è da dire che Trenitalia non si è sottratta alle critiche. E si è messa al lavoro per migliorare il processo che Pierpaola Pietrantozzi, segretario nazionale Adiconsum, definisce
«una inevitabile e necessaria semplificazione». «Non vogliamo combattere battaglie di retroguardia perché tutti dobbiamo attrezzarci per spingere il progresso, abbiamo soltanto manifestato la necessità di facilitare il check in online perché molti passeggeri non riescono a farlo», dice Pietrantozzi.
Per questo è stato aperto un tavolo di confronto tra Trenitalia e le associazioni di consumatori che ha avuto l’ultimo incontro il 28 maggio scorso, a cui ha partecipato attivamente anche Assoutenti.
La ratio del digitale d’altronde è quella di fornire informazioni al passeggero (annunci ritardi, cancellazioni) e permetterà, a tendere, di avere un rimborso automatico in caso di ritardi.
L’investimento che fa Trenitalia
«L’introduzione del biglietto digitale, che si aggiunge al tradizionale biglietto cartaceo, è nato per offrire ai viaggiatori più flessibilità e un'esperienza di viaggio ancora più completa e sostenibile.
Già 3 viaggiatori su 4 validano il biglietto con il check-in digitale prima di salire a bordo e, per supportare coloro che possono avere potenziali difficoltà nel validare il biglietto digitalmente, stiamo lavorando a un ulteriore sviluppo che consentirà, entro ottobre, la validazione automatica del biglietto.
In caso di impossibilità ad effettuare il check-in del biglietto, i passeggeri sono tenuti ad avvisare il capotreno appena saliti a bordo. La mancata validazione o comunicazione al capotreno determinerà una sanzione di 5 euro. I vantaggi, per coloro che scelgono il biglietto digitale regionale, sono molteplici; come ad esempio lo smart caring che ci permette di aggiornare, in tempo reale, i viaggiatori sullo stato di circolazione del loro treno»,
dice Maria Giaconia, Direttore Regionale e Sviluppo Intermodale di Trenitalia.
Da ottobre arriva il self check-in automatico
Entro ottobre si sta lavorando per un ulteriore sviluppo che consentirà l’attivazione automatica,
ovvero il check-in automatico del biglietto alla partenza del treno. Si tratta di un lavoro informatico di implementazione di piattaforma. Così nessuno verrà multato e nessuno però potrà eludere l’obliterazione del titolo. Sarà dunque la tecnologia a risolvere l’impasse? Aspettiamo ottobre, nel mentre, consigliamo attenzione (da parte di chi viaggia) e tolleranza (da parte di chi controlla).