Vediamo di spiegarci
Per biglietto con posto assegnato per corsa specificata (ad esempio Frecciarossa 9876 del xx/yy/zzzz) il check-in è inutile, ed infatti non è richiesto. Quella che è richiesta è la controlleria, che nel caso del trasporto aereo e marittimo è spostata a terra e non a bordo. La controlleria, se esiste un meccanismo di registrazione, è l'unico mezzo con cui si ha sicurezza che sei su quel treno in quella data, ma non da comunque certezza sul fatto che 1) tu sei rimasto a bordo per la tratta indicata, puoi scendere prima 2) hai occupato il posto indicato, puoi spostarti di posto.
Per biglietto senza assegnazione del posto ma con corsa specificata stessa questione: il biglietto è valido per quel viaggio e stop (ad esempio regionale veloce 9876 del xx/yy/zzzz). Deve esistere un qualche meccanismo di spostamento della validità, per non ingessare il biglietto in caso di ritardo di un mezzo precedente per cui non riesco a prendere la prosecuzione scelta. Ora esisteva una validità oraria: il biglietto valeva 4 ore dalla partenza del treno indicato e potevi fare quante fermate volevi nell'ambito della validità.
Per biglietto open sta bene la vidimazione o meglio convalida (chiamarla check-in mi pare assurdo) per identificare la validità temporale
Questo in un mondo perfetto. Poi si può discutere sul fatto che il biglietto open debba esseere piu caro del biglietto vincolato
Trenitalia ai tempi del COVID si era inventata i treni contingentati: la capienza era ridotta per assicurare il distanzamento tra i viaggiatori: per il treno x venivano venduti tanti biglietti quanti erano i posti disponibili, ma -per quanto sono riuscito a documentarmi- non c'era un meccanismo che contasse i viaggiatori saliti e i viaggiatori scesi così da poter riempire il treno fino alla capienza massima per ogni tratta: capienza 350 viaggiatori, alla stazione di origine salgono 200 viaggiatori -> disponibili 150 posti, alla stazione successiva ne scendono 30 e ne salgono 70 -> a bordo 290 viaggiatori e disponibili 60 posti, a quella dopo non scende nessuno e vogliono salire in 100 -> 40 restano a terra perché la disponibilità è esaurita. Dubito che ora sia stata implementata una procedura pesantissima (un regionale veloce da Piacenza ad Ancona fa una ventina di fermate, tanto per dare una idea) in grado di gestire il tutto dal punto di vista dell'informatica.
Ora che il COVID ha finito di imperversare, Trenitalia ha spinto ancora di più contingentando un sacco di treni: motivazione, sembra "per offrire una migliore esperienza di viaggio consentendo a tutti un posto a sedere". Mah: invece di aumentare l'offerta di posti si cerca di limitare la domanda. In più, nel caso di viaggi che comportino cambi, il check-in è necessario ad ogni cambio anche per treni non contingentati e una volta stabilito un programma di viaggio non è possibile modificare nulla dopo il primo check-in. Prima nell'ambito della validità temporale del biglietto potevi fermarti in un posto e ripartire con un treno successivo, ora non solo non è possibile ma non è neache possibile programmare la sosta: il sistema di vendita di Trenitalia ti da sola scelta il primo treno successivo, e rizzati -a meno di non fare biglietti separati da A a B e da B a C-.
L'abbonato di solito è un pendolare, che arriva in stazione spesso all'ultimo tuffo: imporre il check-in, quando hai un titolo di viaggio valido per corse illimitate da A a B, è demenziale quanto aver introdotto il contingentamento dei posti.
Ah, se hai un biglietto cartaceo timbri e via; solo alcuni biglietti vengono emessi con la sequenza dei treni indicati (se ci sono treni contingentati). Tanto per rimarcare la demenzialità del provvedimento: o tutto, o niente. E il meccanismo del check-in richiede due cose a) uno smartphone o PC + stampante b) avere la linea per eseguire l'operazione (esistono dei buchi sulla copertura cellulare, qua e la: prova a fare un check-in tra Sesto Fiorentino e Calenzano, alla fermata di Pratignone).
Ultima cazzata: i biglietti elettronici sono nominativi. Quindi dovresti viaggiare con un documento di identità al seguito, cosa cui non sono tenuto in base alla legge italiana. E il capotreno è si un pubblico ufficiale, ma non è un agente di pubblica sicurezza: quindi non ha titolo a richiedere l'esibizione di un documento -a meno che tu non stia viaggiando con un biglietto scontato, per cui hai l'obbligo di dimostrare di aver titolo allo sconto (biglietto ridotto per over 65, ad esempio)
Chi si è inventato il meccanismo combinato dei treni contingentati e del check-in esteso a tutti i treni (potrebbe al limite avere un senso per i treni contingentati dove non c'è controllo sulla assegnazione di un posto, come sulle Frecce), oltre al licenziamento immediato merita le peggio torture. Io aspetto solo di trovare un capotreno che mi verbalizzi un mancato check-in quando sono sul treno indicato sul mio biglietto elettronico, e poi ci si vede dal pretore: voglio vedere cosa dice di fronte ad un biglietto valido ed utilizzato sul treno indicato su quel biglietto.