Credo sia necessario spostare il problema da ciò che sarebbe giusto (per il diritto, il buon senso, la vita delle persone), a quello che è davvero possibile fare. In una parola realpolitik.
Sperare che l'Ucraina possa sconfiggere la Russia militarmente, non è realistico. Anche con un pieno supporto da parte dell'Occidente. Perchè se Putin dovesse vedersela davvero brutta, con ogni probabilità lancerebbe un ordigno nucleare tattico sul territorio ucraino. Probabilmente sarebbe di limitata potenza e verrebbe lanciato in una zona scarsamente abitata per evitare una immane strage. Ma il messaggio per Ucraina, USA e colonie americane, sarebbe devastante: se volete andare avanti, dovrete accettare una guerra nucleare.
Gli USA, nel 1962, quando i sovietici portarono i missili a Cuba, si sono dimostrati disposti ad accettarla. E questo ha fatto si che entrambe le potenze abbiano allontanato le minacce dall'avversario (gli USA tolsero i missili in Turchia), riuscendo a preservare la pace.
Ora con Putin è la stessa cosa. La scelte realistiche sono tra accettare di perdere l'Ucraina (o quantomeno parte di essa), rinforzando al contempo i confini NATO, oppure entrare direttamente in guerra con la Russia. Che sappiamo come inizierebbe, ma non come finirebbe.
Putin è un dittatore sanguinario, ma non è un pazzo. Se fosse in condizione di portare a casa una ragionevole vittoria sul fronte ucraino, probabilmente potrebbe ritenersi soddisfatto, ed eviterebbe il rischio di un attacco diretto ai paesi NATO, situazione che non lascerebbe via d'uscita e porterebbe ad una guerra tra i due blocchi. Scrivo che non lascerebbe via d'uscita perchè se gli USA non dovessero difendere al meglio un alleato NATO, vedrebbero svanire il loro ruolo imperiale in quell'esatto momento. E per quanto siano in fase di implosione sociale (come buona parte dell'Occidente), dubito che potrebbero accettare uno smacco del genere. Specie il deep state USA, sa perfettamente che segnerebbe l'inizio della fine.
Tornando all'Ucraina, la domanda da farsi è: quale livello di rischio siamo disposti ad accettare? Perchè ormai dopo due anni è chiaro che la politica di fornire armi all'Ucraina in quantità e qualità tali che non possano realmente far male alla Russia, significa solo allungare un conflitto senza possibilità di soluzione. D'altra parte alzare di molto il tiro, espone al pericolo di una reazione nucleare da parte di Putin.
Per come la vedo io, seppure con il nodo in gola, vedo come unica soluzione realistica un accordo che preveda l'annessione alla Russia delle zone conquistate e una ferrea fortificazione dei nuovi confini ucraino-russi. Ucraina nella NATO ma senza militari o basi in tempo di pace e da parte russa smobilitazione dell'esercito dalle zone conquistate. In pratica nessuno dei due contendenti potrebbe fare un passo falso senza rischiare una rapida reazione dell'avversario. Putin potrebbe vantarsi di aver visto accettare le sue rivendicazioni (anche se solo parzialmente), ed avere una ragionevole garanzia che le truppe NATO non si avvicinino troppo al territorio russo. Chiaramente un accordo di questo tipo coinvolgerebbe l'intera frontiera Russia- NATO, dove nessuno dovrebbe avvicinarsi ai confini oltre una certa distanza. E naturalmente ci dovrebbero essere dei meccanismi di controllo reciproco, in modo tale che tutti quando alla sera vanno a dormire, sappiano che l'avversario a sua volta si sta rimboccando le coperte e non ha strane intenzioni.
Mi rendo conto che una soluzione del genere imporrebbe all'Ucraina la perdita di parte del proprio territorio, ma con ogni probabilità riuscirebbe a salvaguardare il rimanente.
Cosa che ad oggi è tutt'altro che sicura.
Una soluzione migliore al problema che non resti confinata alla pura teoria, a me non viene in mente.