Quando si prende un aereo, sono diverse le aziende che si occupano del nostro viaggio. C’è la compagnia aerea, la società che gestisce l’aeroporto. Ma in alcuni casi c’è anche un terzo player, spesso dimenticato: quello che si occupa delle operazioni di terra degli aeroporti, o in breve, del
ground handling. Nell’hub di Fiumicino a occuparsene è una multinazionale, dal 2022: Swissport, il più grande fornitore di servizi aeroportuali a terra e di movimentazione merci a livello mondiale, per fatturato e aeroporti serviti.
A portare Swissport nel nostro Paese è stata una manager italiana:
Marina Bottelli. La Ceo di Swissport Italia racconta a Fortune Italia come “l’handling è un po’ la pecora nera, in aeroporto. Per i passeggeri chi è seduto al check-in rappresenta la compagnia aerea, di fatto”. Bottelli lo sa per esperienza personale: la sua carriera è iniziata proprio dal banco check-in. Per Swissport non sono escluse mosse per espandersi nel Paese, acquisizioni comprese.
Handling aeroporti, il rimbalzo dopo la pandemia
“Prima della liberalizzazione dell’handling e della libera competizione avvenuta con il decreto legislativo 18-99 – relativa al libero accesso al mercato dei servizi di assistenza a terra negli aeroporti – erano gli aeroporti il volto delle compagnie aeree o le compagnie aeree stesse”, spiega Bottelli.
“Dal decreto ad oggi sono nate tante compagnie che sono invece sono oggi il volto della compagnia aerea per cui prestano i servizi”, dice Bottelli. Queste aziende si occupano del check-in, delle lounge per i passeggeri, degli imbarchi, dei bagagli smarriti, del carico e scarico degli aerei, del rifornimento e in alcuni casi della pulizia. L’assistenza viene fornita anche ad altri “carrier”, dice Bottelli, “altri vettori oltre ad Ita”. Oggi Swissport Italia assiste 34 compagnie aeree, il 43% delle quali opera su rotte intercontinentali.
A livello mondiale, il segmento cargo del Gruppo ha raggiunto 4,8 milioni di tonnellate nel 2022, sopra i livelli del 2019 pre-crisi ma sotto i numeri del 2021. Ma il boom,
grazie alla ripresa della domanda del trasporto aereo, c’è stato con i passeggeri: ne sono stati serviti più di 186 milioni, quasi raddoppiando la cifra del 2021, con oltre 3 milioni di voli gestiti.
Secondo le previsioni della
Iata, l’International Air Transport Association, nei prossimi 20 anni il numero di passeggeri globali raddoppierà a 8,2 miliardi. Nel breve termine, una delle sfide maggiori dopo la pandemia la sta affrontando proprio il settore del ground handling, che ha perso molto personale durante la pandemia e deve affrontare già ora la ripresa della domanda e il rischio ‘colli di bottiglia’.
Il numero di passeggeri raggiungerà già i 4 miliardi entro il 2024. Anche il Italia i numeri sono previsti in grande crescita. Solo per Fiumicino, si prevede un aumento da
43 a 90 milioni di passeggeri l’anno dopo il 2040.
L’opportunità italiana
L’opportunità dell’azienda di
Bottelli in Italia – la manager è Ceo da giugno 2022 – arriva con la nascita di Ita nel 2021 e la vendita di due rami del perimetro Alitalia, tra cui il group handling che “includeva tutte le attività di Fiumicino e l’attività di area passeggeri di Linate”.
Swissport decide di partecipare alla gara per acquisire il ramo di azienda per i due lotti di Roma e Linate, con l’aggiudicazione che arriva ad aprile 2022. Mentre l’avvio delle operazioni su parte dello scalo di Linate è arrivato ad ottobre 2022, quello a Fiumicino è iniziato a luglio con l’assunzione di 1.600 persone provenienti dall’ex Alitalia.
Ad oggi il personale conta più di 2.350 persone (quasi 60mila nel mondo) , il grosso del quale proprio a Fiumicino. Più o meno, oggi l’azienda gestisce il 50% del traffico dell’aeroporto di Fiumicino.
Nel primo anno di attività ha gestito 4,7 milioni di bagagli, 69.000 voli e servito 8,1 milioni di passeggeri.
L’unione tra l’esperienza Alitalia e l’handling degli aeroporti
“Siamo cresciuti molto”, dice. “Ovviamente quello che Swissport sta facendo è quello proprio di lavorare con il team ex-Alitalia per dare qualità del servizio con il supporto di persone che avevano un’esperienza da compagnia aerea”. Unire ‘handler’ e compagnia aerea ha portato l’azienda, secondo Bottelli, ad attestarsi come “il miglior fornitore di servizi di terra. Non solo a Roma, ma anche in Italia, considerati i progetti futuri di espansione”.
Quali sono questi progetti? “Dipenderanno dalle limitazioni relative al numero di operatori in ogni aeroporto”, dice Bottelli, “che hanno durata settennale”. Swissport quindi osserva con attenzione le possibili nuove opportunità non solo sul ‘ground’, ma anche su ‘cargo’, ‘fueling’ e ‘lounge’.
“Stiamo guardando come differenziare il business negli aspetti in cui siamo forti e ovviamente poi, perché no,
magari affacciarci a possibili acquisizioni o joint venture. Diciamo che il nostro primo anno in Italia è stato molto focalizzato alla stabilizzazione di Fiumicino e ai relativi piani di investimento”, a partire dall’elettrificazione dei mezzi.
Fiumicino, dice Bottelli, è uno dei degli aeroporti più importanti per Swissport, che ha un’esperienza avanzata nella gestione degli hub, cioè gli aeroporti dove le compagnie aree hanno il loro punto nevralgico.
Quella di Fiumicino “è stata proprio un’operazione che ha necessitato una grande attenzione sulla gestione del processo che ha ci ha preso molto. Adesso, dopo un anno, possiamo cominciare a pensare a cosa fare on top”.
Swissport in Italia, la nuova fase
Se adesso si apre la nuova fase di Swissport, in quali condizioni di mercato avverrà? “Questa estate il traffico è stato incredibile. Il load factor, il coefficiente di riempimento degli aeromobili, credo che abbia raggiunto praticamente livelli vicini al 90%, quasi in tutte le compagnie. Tantissimi passeggeri, tantissima merce, tantissimi bagagli. Sì, il traffico è cresciuto (siamo praticamente ai livelli pre-Covid) e continuerà a salire. Proprio Roma ha avuto un boom di nuovo turismo, e l’aeroporto ha avuto una crescita”.
Un boom dettato dal traffico internazionale. “Adesso noi su Roma abbiamo tante compagnie internazionali, non le low cost. Però in altri aeroporti le low cost stanno andando molto forte, stanno crescendo, stanno basando sempre più macchine. Anche quello locale è un traffico in forte espansione”, dice la Ceo.
Secondo i numeri emersi dai tavoli sul trasporto aereo tenuti dal Mimit quest’anno, nel 2023 si stima che ci saranno oltre 20 mila voli in più nel mercato domestico italiano rispetto al 2022.
Dal banco check-in a Ceo
L’esperienza di Bottelli nel mondo dell’handling inizia dal banco del check-in, proprio a Linate, negli anni Novanta. “Mi sono talmente appassionata che sono rimasta, sono cresciuta molto e ho iniziato a lavorare per una delle prime aziende private di handling”.
Al di là delle esperienze professionali (anche nella stessa Alitalia), una parte importante della storia di Bottelli è passata anche dal mondo del volontariato. “Nel 2010 ho preso un anno sabbatico e sono andata a fare la volontaria in India con i bambini vittime dello tsunami negli orfanotrofi, con Cesvi”. Bottelli ha avuto esperienze anche in Kenya e in Somalia, dg di un’azienda che produceva gioielli con gli artigiani locali per brand di alta moda.
“Quello che ho imparato dal mondo umanitario è una lezione importantissima, fondamentale quando si applica in un Paese in via di sviluppo: per poter funzionare, un progetto sostenibile deve poter essere in grado di andare avanti da solo”. Una visione a 360 gradi utile anche ora che la manager italiana deve affrontare il tema sostenibilità in un settore difficile da trasformare, come quello che ruota intorno al mondo dell’aviazione. “Abbiamo un approccio sostenibile in tutto quello che facciamo, dall’elettrificazione dei mezzi al plastic free, fino alla diversità di genere. E sulla diversità, abbiamo a livello di senior management una presenza del 50%. Vorrei sviluppare ancora di più la diversità e l’inclusione”. Tra le iniziative a cui Bottelli sta pensando, al centro c’è sempre
il banco del check-in: “Vorrei fare in modo che anche le persone in sedia a rotelle possano essere assunte come addette al check-in”.
Successivamente a questa intervista alla Ceo di Swissport Italia, sarebbe emerso come la società non si sarebbe aggiudicata l’ultima gara per i servizi di rampa dell’aeroporto di Fiumicino, anche se per la conferma definitiva del risultato bisognerà attendere qualche settimana e l’avviso ufficiale di Aeroporti di Roma. In un commento inviato a Fortune Italia, la società ha dichiarato che “Swissport ha appreso con sommo dispiacere proprio in queste ore la graduatoria provvisoria della gara Handling bandita da Aeroporti di Roma che vede la società esclusa dalla rosa dei tre handler abilitata a svolgere i servizi di rampa presso l’aeroporto di Roma Fiumicino. La società attende la conferma definitiva dei risultati a seguito dell’accertamento dei requisiti dichiarati dagli altri concorrenti”.
La Ceo di Swissport Italia (la cui carriera è iniziata proprio da un banco del check-in) racconta i piani futuri sugli aeroporti italiani
www.fortuneita.com