Ita Airways : a Lufthansa il 40% della compagnia italiana


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El Cubetazo

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Ma quelle 23 sentenze erano relative ad un ramo d'azienda ceduto a ITA o ad altri rami? Perché a naso mi sembra che se è stato ceduto un ramo d'azienda, quel ramo dovrebbe continuare con lo stesso personale; così come quando Cavour ha ceduto Nizza alla Francia, i nizzardi sono diventati francesi. Quando la FIAT ha assorbito la Lancia o l'Autobianchi ha forse rinnovato il personale?
La realtà è che secondo l'Art 2112 Codice Civile nel trasferimento di ramo d'azienda si trasferiscono i dipendenti che mantengono tutti i diritti che ne conseguono.

In compenso, nella prassi, l'identificazione di un ramo d'azienda è più arte che scienza. Con questo voglio dire che se avessero ceduto a ITA 1 aereo e 2 carrellini per il pranzo, mica per forza sarebbero stati obbligati a passare tutti i dipendenti. Di solito si cerca di perimetrare correttamente il personale in rapporto al ramo d'azienda trasferito. Si fanno svariate considerazioni su accordi sindacali, rischi di cause, prepensionamenti e trasferimenti e, infine, costi di layoff, aka quante mensilità gli lascio a chi non passa per evitare di beccarmi una causa.
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Per abbonati, scritto da Andrea Giuricin che non e' proprio l'ultimo dei pirla in materia, anzi.

ITA rischia di essere affondata dalle decisioni dello stato italiano. O meglio, della magistratura italiana. La compagnia nata sulle ceneri della vecchia Alitalia è stata fondata in discontinuità della stessa per volere della Commissione europea, ma per il giudice del Lavoro non è così.

 

Flyfan

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Ecco il tutto.

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Riecco Alitalia. Ora un tribunale può far saltare la vendita di Ita a Lufthansa

Andrea Giuricin 02 set 2023

L'assunzione di 77 ex dipendenti della vecchia compagnia di bandiera, imposta da un giudice, va contro il requisito di discontinuità richiesto da Bruxelles. Guai in vista
Sullo stesso argomento:

Ita rischia di essere affondata dalle decisioni dello stato italiano. O meglio, della magistratura italiana. La compagnia nata sulle ceneri della vecchia Alitalia è stata fondata in discontinuità della stessa per volere della Commissione europea, ma per il giudice del Lavoro non è così.

Una delle condizioni affinché il nuovo vettore potesse nascere (e ricevere i soldi pubblici per questa ripartenza) era quella che Ita Airways potesse scegliere sul mercato i lavoratori migliori per il proprio decollo e non dovesse per forza assumere ex dipendenti di Alitalia. Tuttavia, la decisione del giudice del lavoro di Roma di imporre a Ita l’assunzione di 77 ex dipendenti Alitalia si basa proprio sul principio che i due vettori siano uno la continuità dell’altro. Però se così fosse, la nuova compagnia non sarebbe potuta nascere con i soldi pubblici e sarebbe dovuta rimanere a terra con tutti i dipendenti.

Nel pieno del processo di vendita del 41 per cento di Ita a Lufthansa questa decisione arriva come un fulmine che rischia di bruciare la privatizzazione iniziata dal governo Draghi e portata avanti giustamente dal governo Meloni. D’altronde, il vettore italiano senza il partner tedesco non potrebbe resistere su un mercato che si è appena ripreso dopo la pandemia, perché troppo debole per resistere ai grandi gruppi tradizionali e alle low cost che ormai dominano il mercato europeo. Un gruppo come Ryanair lo scorso anno ha trasportato circa 15 volte il numero di passeggeri trasportato da Ita e il gruppo Lufthansa ha un fatturato che è circa 20 volte quello della compagnia italiana.

Il piano di Lufthansa è quello di sviluppare Ita e il suo network principalmente da Roma Fiumicino, puntando in buona parte anche sul lungo raggio verso nord e sud America e in futuro anche verso l’Africa.

Un progetto che è alquanto complesso da mettere in atto per la stessa Lufthansa vista la concorrenza sul mercato italiano, e che è reso ancora più complesso dalle decisioni del giudice del Lavoro. Un mercato aereo, quello italiano, che come certificato da Assaeroporti sta vivendo un momento di espansione e sta ritoccando i record di traffico del 2019 con un’estate molto positiva. Però l’inverno non sarà facile e in particolare per un vettore come Ita che ha una quota di mercato italiano inferiore al 10 per cento e che rischia di andare in crisi di liquidità alla fine del prossimo inverno senza l’arrivo di nuovi fondi.

E’ chiaro che Lufthansa, avendo messo alcune centinaia di milioni di euro in questo progetto, ha tutta l’intenzione di gestire la compagnia aerea e di svilupparla, ma è altresì chiaro che il grado di incertezza a livello italiano è, ancora una volta, estremamente elevato. Bisogna però ricordare che Alitalia non poteva continuare l’operatività perché aveva terminato tutti i fondi a disposizione, inclusi i soldi dei prestiti-ponte che poi la stessa Commissione europea ha ritenuto illegali e che Ita non sarebbe potuta partire se non in discontinuità dalla stessa Alitalia.

Per giunta, il Mef e Ita hanno chiarito in una nota che l’intesa appena raggiunta tra Lufthansa e il Mef si fonda su due presupposti fondamentali: il primo è che non intervenga una pronuncia da parte della Commissione europea, di segno opposto a quella assunta, che dichiari una continuità tra Ita e Alitalia; il secondo è che non si verifichi un cambio di giurisprudenza nell’interpretazione delle norme applicabili in merito al contenzioso lavoristico. Con questo giudizio cadono entrambi i presupposti.



Siamo dunque in una situazione assurda, dove la Commissione europea ha permesso l’inizio dell’operatività di Ita proprio perché in discontinuità e il giudice del Lavoro di Roma obbliga la nuova compagnia aerea ad assumere dipendenti Alitalia perché in continuità. Con questa decisione della magistratura rischiano di cadere, l’una dopo l’altra, le due condizioni entrambe necessarie alla conclusione della compravendita.

Per un paese che vuole attrarre investimenti non è proprio un bel biglietto da visita e per Ita una situazione che rischia di mettere in difficoltà il governo Meloni, che si era convinto ad andare avanti nella privatizzazione con Lufthansa. Non sappiamo quale possa essere lo stato d’animo dei tedeschi, ma è chiaro che questo processo di vendita, che dovrebbe essere concluso in poco tempo, rischia non solo di allungarsi, ma di finire su un binario morto. Perché ora Lufthansa può tirarsi indietro. Sono passati quasi due anni dalla decisione del governo Draghi di privatizzare Ita e, come in un gioco dell’oca, si sta per tornare alla casella di partenza. Sarebbe da evitare, non solo perché così facendo Ita uscirebbe dal mercato aereo, ma anche perché ne perde di credibilità tutto paese.
 

Cesare.Caldi

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A me sembra che durante le trattative Lufthansa abbia chiesto ed ottenuto una manleva contro queste eventuali sentenze che imponessero di riassumere ex dipendenti Alitalia.
Quindi l'accordo di vendita non mi sembra a rischio visto che i tedeschi capendo il rischio a cui andavano incontro si erano già protetti con la manleva.
 

sevs17

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10 Dicembre 2007
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Intervista interessante al Vice Presidente Esecutivo di Air Canada.

Galardo (Air Canada): “L’alleanza con Ita una benedizione per entrambi. Puntiamo sul vostro Paese”

Il manager italocanadese: “Noi vogliamo usare Roma Fiumicino, anche per i viaggi verso l’Est Europa e Africa. E loro saranno più forti nel Nord America. Ma per ora non ci saranno accordi di code sharing”
05 SETTEMBRE 2023
AGGIORNATO ALLE 11:46

ROMA – Il milione di italiani che vive in Canada – tra prima, seconda e terza generazione – ha trovato già un sicuro punto di riferimento in Air Canada.

Ed ora le cose miglioreranno perché la compagnia nordamericana aumenterà i voli sulla rotta dal Canada verso Venezia, Roma e Milano. Non solo. Le intese con Ita Airways, ormai alle viste, possono produrre nuovi, ulteriori benefici.

Mark Galardo, Executive Vice President di Air Canada. La sua compagnia è partner di Lufthansa sia in Star Alliance sia nella joint venture A++ (insieme all’americana United).

"Corretto”.

Quali vantaggi sono in arrivo adesso che Lufthansa – vostro storico compagno di volo – acquisterà il 41% di Ita Airways?

"Preciso che Lufthansa e Ita non hanno ancora concluso la loro trattativa. Aspettiamo, dunque, che si concretizzi”.

Corretto.


“Certo, Air Canada avrebbe un grande vantaggio dall’utilizzo dell’hub di Roma Fiumicino. Guardiamo all’Italia e abbiamo bisogno inoltre di un ponte verso l’Europa dell’Est e l’Africa. Tutti mercati in crescita”.

E i vantaggi per Ita?

"Grazie a noi e a United, possono organizzare voli diretti verso il Canada e gli Stati Uniti, che adesso non hanno. E immaginare transiti ovunque vogliono: a Toronto, Montreal, Chicago, New York. Una collaborazione sarà una vittoria, una benedizione per entrambi”.

Ita Airways sogna di moltiplicare i suoi collegamenti diretti verso il ricco mercato del Nord America. Non c’è il rischio che voi e loro – più che alleati – vi scoprirete concorrenti?

"Un equilibrio può essere sicuramente raggiunto. Ma bisognerà studiare bene le integrazioni fra le compagnie. Lo faremo a tempo debito”.

Farete accordi di code sharing con Ita nelle prossime settimane?

"In questo momento, Ita Airways è ancora parte di un’altra alleanza commerciale. SkyTeam. Quindi dovrà prima abbandonare SkyTeam, raggiungere noi e Lufthansa dentro Star Alliance; e a quel punto saremo felicissimi di firmare accordi di code sharing”.

Ci vorranno mesi, dunque.

“Probabilmente sì. Per fortuna abbiamo già accordi commerciali con Ita per la gestione di transiti a Roma Fiumicino verso altre destinazioni italiane”.

Air Canada e Ita lavoreranno insieme anche nel trasporto merci?

"E’ davvero presto per dirlo. Trasportare persone e trasportare invece beni sono due attività molto diverse”.

Da maggio 2023, voi servite molto la rotta tra il Canada e Venezia. Aumenterete i voli dall’Italia verso il Canada, e ritorno, in futuro?

"Assolutamente sì. Dall’estate 2024, avremo 35 collegamenti settimanali su Roma, Milano e Venezia. I posti aerei disponibili cresceranno del 30% rispetto all’anno precedente. Il nostro aereo più grande e prestigioso – il Boeing 777-300ER –verrà impiegato da Roma verso Toronto e Montreal. E sarà più forte e stabile anche l’offerta in autunno e inverno”.

Un turista, un manager sale su un vostro aereo: che tipo di esperienza vive? Qual è la qualità dei vostri servizi?

"L’attenzione verso il viaggiatore italiano è altissima. Il nostro sito e la nostra app parlano in italiano, per facilitare il dialogo e le prenotazioni. E a bordo dei nostri voli c’è sempre almeno una persona che parla italiano”.

Nel 2023, i biglietti aerei sono stati carissimi come mai nella storia. Ecco: viaggiare su Air Canada è una cosa per soli milionari?

"I prezzi sono stati alti e probabilmente resteranno impegnativi anche in futuro: non parlo di Air Canada, ma di qualsiasi vettore al Mondo. Il costo dei carburanti, d’altra parte, è aumentato con punte del 60%”.

Ora, per la verità, si sta abbassando.

"Dobbiamo fare i conti, però, con un’inflazione altissima che aggrava i nostri costi. Penso al lavoro oppure ai servizi di manutenzione, cui teniamo molto. I viaggiatori devono capire che i prezzi dei biglietti resteranno alti, ma non certo per un capriccio delle compagnie”.

Fonte: https://www.repubblica.it/economia/...entrambi_puntiamo_sul_vostro_paese-413377013/
 

Batavia

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Per abbonati, scritto da Andrea Giuricin che non e' proprio l'ultimo dei pirla in materia, anzi.

ITA rischia di essere affondata dalle decisioni dello stato italiano. O meglio, della magistratura italiana. La compagnia nata sulle ceneri della vecchia Alitalia è stata fondata in discontinuità della stessa per volere della Commissione europea, ma per il giudice del Lavoro non è così.

dimostrazione che in Italia il governo conta poco perchè il potere lo detiene qualche altra lobby, che vive su un pianeta ancora più lontano dei politici, siamo un disastro di nazione e non c'è soluzione
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Per abbonati, scritto da Andrea Giuricin che non e' proprio l'ultimo dei pirla in materia, anzi.

ITA rischia di essere affondata dalle decisioni dello stato italiano. O meglio, della magistratura italiana. La compagnia nata sulle ceneri della vecchia Alitalia è stata fondata in discontinuità della stessa per volere della Commissione europea, ma per il giudice del Lavoro non è così.

L'articolo di Giuricin stigmatizza l'inaffidabilità dei sistema giudiziario italiano e la conseguenza della fuga degli investimenti stranieri per il rischio di trovarsi impantanati in assurde cause. Il passaggio dove sottolinea che l'UE ha sancito la discontinuità e un giudice del tribunale del lavoro di Roma il contrario (a differenza di 23 colleghi fra l'altro) fa pensare.
 

Farfallina

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Intervista interessante al Vice Presidente Esecutivo di Air Canada.

Galardo (Air Canada): “L’alleanza con Ita una benedizione per entrambi. Puntiamo sul vostro Paese”

Il manager italocanadese: “Noi vogliamo usare Roma Fiumicino, anche per i viaggi verso l’Est Europa e Africa. E loro saranno più forti nel Nord America. Ma per ora non ci saranno accordi di code sharing”
05 SETTEMBRE 2023
AGGIORNATO ALLE 11:46

ROMA – Il milione di italiani che vive in Canada – tra prima, seconda e terza generazione – ha trovato già un sicuro punto di riferimento in Air Canada.

Ed ora le cose miglioreranno perché la compagnia nordamericana aumenterà i voli sulla rotta dal Canada verso Venezia, Roma e Milano. Non solo. Le intese con Ita Airways, ormai alle viste, possono produrre nuovi, ulteriori benefici.

Mark Galardo, Executive Vice President di Air Canada. La sua compagnia è partner di Lufthansa sia in Star Alliance sia nella joint venture A++ (insieme all’americana United).

"Corretto”.

Quali vantaggi sono in arrivo adesso che Lufthansa – vostro storico compagno di volo – acquisterà il 41% di Ita Airways?

"Preciso che Lufthansa e Ita non hanno ancora concluso la loro trattativa. Aspettiamo, dunque, che si concretizzi”.

Corretto.


“Certo, Air Canada avrebbe un grande vantaggio dall’utilizzo dell’hub di Roma Fiumicino. Guardiamo all’Italia e abbiamo bisogno inoltre di un ponte verso l’Europa dell’Est e l’Africa. Tutti mercati in crescita”.

E i vantaggi per Ita?

"Grazie a noi e a United, possono organizzare voli diretti verso il Canada e gli Stati Uniti, che adesso non hanno. E immaginare transiti ovunque vogliono: a Toronto, Montreal, Chicago, New York. Una collaborazione sarà una vittoria, una benedizione per entrambi”.

Ita Airways sogna di moltiplicare i suoi collegamenti diretti verso il ricco mercato del Nord America. Non c’è il rischio che voi e loro – più che alleati – vi scoprirete concorrenti?

"Un equilibrio può essere sicuramente raggiunto. Ma bisognerà studiare bene le integrazioni fra le compagnie. Lo faremo a tempo debito”.

Farete accordi di code sharing con Ita nelle prossime settimane?

"In questo momento, Ita Airways è ancora parte di un’altra alleanza commerciale. SkyTeam. Quindi dovrà prima abbandonare SkyTeam, raggiungere noi e Lufthansa dentro Star Alliance; e a quel punto saremo felicissimi di firmare accordi di code sharing”.

Ci vorranno mesi, dunque.

“Probabilmente sì. Per fortuna abbiamo già accordi commerciali con Ita per la gestione di transiti a Roma Fiumicino verso altre destinazioni italiane”.

Air Canada e Ita lavoreranno insieme anche nel trasporto merci?

"E’ davvero presto per dirlo. Trasportare persone e trasportare invece beni sono due attività molto diverse”.

Da maggio 2023, voi servite molto la rotta tra il Canada e Venezia. Aumenterete i voli dall’Italia verso il Canada, e ritorno, in futuro?

"Assolutamente sì. Dall’estate 2024, avremo 35 collegamenti settimanali su Roma, Milano e Venezia. I posti aerei disponibili cresceranno del 30% rispetto all’anno precedente. Il nostro aereo più grande e prestigioso – il Boeing 777-300ER –verrà impiegato da Roma verso Toronto e Montreal. E sarà più forte e stabile anche l’offerta in autunno e inverno”.

Un turista, un manager sale su un vostro aereo: che tipo di esperienza vive? Qual è la qualità dei vostri servizi?

"L’attenzione verso il viaggiatore italiano è altissima. Il nostro sito e la nostra app parlano in italiano, per facilitare il dialogo e le prenotazioni. E a bordo dei nostri voli c’è sempre almeno una persona che parla italiano”.

Nel 2023, i biglietti aerei sono stati carissimi come mai nella storia. Ecco: viaggiare su Air Canada è una cosa per soli milionari?

"I prezzi sono stati alti e probabilmente resteranno impegnativi anche in futuro: non parlo di Air Canada, ma di qualsiasi vettore al Mondo. Il costo dei carburanti, d’altra parte, è aumentato con punte del 60%”.

Ora, per la verità, si sta abbassando.

"Dobbiamo fare i conti, però, con un’inflazione altissima che aggrava i nostri costi. Penso al lavoro oppure ai servizi di manutenzione, cui teniamo molto. I viaggiatori devono capire che i prezzi dei biglietti resteranno alti, ma non certo per un capriccio delle compagnie”.

Fonte: https://www.repubblica.it/economia/...entrambi_puntiamo_sul_vostro_paese-413377013/
Certo che una intervista di una banalità pazzesca... se saremo partner faremo accordi, app e sito parlano italiano, i biglietti costano cari non per capriccio ma per sicurezza...
 
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East End Ave

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L'articolo di Giuricin stigmatizza l'inaffidabilità dei sistema giudiziario italiano e la conseguenza della fuga degli investimenti stranieri per il rischio di trovarsi impantanati in assurde cause. Il passaggio dove sottolinea che l'UE ha sancito la discontinuità e un giudice del tribunale del lavoro di Roma il contrario (a differenza di 23 colleghi fra l'altro) fa pensare.
Io non leggo quanto leggi te, o quanto vuoi leggere te; la stigmatizzazione del sistema giudiziario?!?
Dice che uno ha detto una cosa e che questa cosa cozza con il progetto, con i relativi rischi e che sarebbe un peccato la cosa andasse in fumo. Punto.
La stretta realtà dei fatti.
 

Paolo_61

Socio AIAC
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Io non leggo quanto leggi te, o quanto vuoi leggere te; la stigmatizzazione del sistema giudiziario?!?
Dice che uno ha detto una cosa e che questa cosa cozza con il progetto, con i relativi rischi e che sarebbe un peccato la cosa andasse in fumo. Punto.
La stretta realtà dei fatti.
Non è “uno”, ma un organo dello stato. La differenza non è marginale.
 
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Vortigern

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Io non leggo quanto leggi te, o quanto vuoi leggere te; la stigmatizzazione del sistema giudiziario?!?
Dice che uno ha detto una cosa e che questa cosa cozza con il progetto, con i relativi rischi e che sarebbe un peccato la cosa andasse in fumo. Punto.
La stretta realtà dei fatti.
Questo passo dell’articolo non stigmatizzera il sistema giudiziario…..ma sicuramente è una seria critica al cosidetto “sistema paese”. O no?

Siamo dunque in una situazione assurda, dove la Commissione europea ha permesso l’inizio dell’operatività di Ita proprio perché in discontinuità e il giudice del Lavoro di Roma obbliga la nuova compagnia aerea ad assumere dipendenti Alitalia perché in continuità. Con questa decisione della magistratura rischiano di cadere, l’una dopo l’altra, le due condizioni entrambe necessarie alla conclusione della compravendita.

Per un paese che vuole attrarre investimenti non è proprio un bel biglietto da visita e per Ita una situazione che rischia di mettere in difficoltà il governo Meloni, che si era convinto ad andare avanti nella privatizzazione con Lufthansa.


Forse è un problema addirittura piu serio……sopratutto dal punto di vista di un investitore.
 

geardown3green

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Secondo anello di Saturno
Questo passo dell’articolo non stigmatizzera il sistema giudiziario…..ma sicuramente è una seria critica al cosidetto “sistema paese”. O no?

Siamo dunque in una situazione assurda, dove la Commissione europea ha permesso l’inizio dell’operatività di Ita proprio perché in discontinuità e il giudice del Lavoro di Roma obbliga la nuova compagnia aerea ad assumere dipendenti Alitalia perché in continuità. Con questa decisione della magistratura rischiano di cadere, l’una dopo l’altra, le due condizioni entrambe necessarie alla conclusione della compravendita.

Per un paese che vuole attrarre investimenti non è proprio un bel biglietto da visita e per Ita una situazione che rischia di mettere in difficoltà il governo Meloni, che si era convinto ad andare avanti nella privatizzazione con Lufthansa.


Forse è un problema addirittura piu serio……sopratutto dal punto di vista di un investitore.
Io la vedrei più in questi termini …..in sede di Commissione è stato presentato un progetto ed è stato approvato , nei fatti c’è stata una …deriva dal progetto ..tutti i dipendenti sono ex AZ ( tranne qualche caso ) , la manualistica , la gestione operativa , ( perfino i numeri di volo ) , gli slot , le divise , gli aerei ( almeno la maggior parte ) , scommetto anche lo stesso impiegato che fa le buste paga ….e un Giudice cosa dovrebbe dire ??? Questi sono elementi che indicano una continuità ..imposta dai soliti noti ( sindacati ) e questo è il risultato .
 

East End Ave

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Questo passo dell’articolo non stigmatizzera il sistema giudiziario…..ma sicuramente è una seria critica al cosidetto “sistema paese”. O no?

Siamo dunque in una situazione assurda, dove la Commissione europea ha permesso l’inizio dell’operatività di Ita proprio perché in discontinuità e il giudice del Lavoro di Roma obbliga la nuova compagnia aerea ad assumere dipendenti Alitalia perché in continuità. Con questa decisione della magistratura rischiano di cadere, l’una dopo l’altra, le due condizioni entrambe necessarie alla conclusione della compravendita.

Per un paese che vuole attrarre investimenti non è proprio un bel biglietto da visita e per Ita una situazione che rischia di mettere in difficoltà il governo Meloni, che si era convinto ad andare avanti nella privatizzazione con Lufthansa.


Forse è un problema addirittura piu serio……sopratutto dal punto di vista di un investitore.
Nessun dubbio, e non sarebbe davvero la prima volta.
Spiace se sia passata l’errata percezione che io tifi per lo sfascio, perché la realtà è che tifo per ciò che è sotto gli occhi di tutti (anche di chi fa finta di non vedere), ovvero l’evidenza palese che NON c’è stata discontinuità. Ergo per la giustizia di chi sia stato estromesso in quanto non amico o non simpatico ai sindacalari o perché venga perseguita l’ingiustizia di chi sia stato subito assunto (e promosso) solo perché amico degli amici.
Se poi a LH sta bene prendersi sul groppone 1000 dipendenti in più amen e felici tutti.
Ma negare l’evidenza trovo sia da stolti, e se carte e burocrati lo fanno sono in malafede per opportunismo politico.
 
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Farfallina

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Io non leggo quanto leggi te, o quanto vuoi leggere te; la stigmatizzazione del sistema giudiziario?!?
Dice che uno ha detto una cosa e che questa cosa cozza con il progetto, con i relativi rischi e che sarebbe un peccato la cosa andasse in fumo. Punto.
La stretta realtà dei fatti.
Non ricopio quanto ha già risposto Vortigern ma se non è una critica forte al sistema giudiziario/paese quella!
Fra l'altro parliamo di una singola sentenza per 77 lavoratori contro 23 sentenze per circa 700-800 lavoratori nell'altro senso uniformato a quanto stabilito dalla UE.
 

East End Ave

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Non ricopio quanto ha già risposto Vortigern ma se non è una critica forte al sistema giudiziario/paese quella!
Fra l'altro parliamo di una singola sentenza per 77 lavoratori contro 23 sentenze per circa 700-800 lavoratori nell'altro senso uniformato a quanto stabilito dalla UE.
ambeh, sul "sistema" paese mi tgrovi d'accordissimo, che e' tutto tranne che un sistema appunto.
Ma sul dare valore a 23 sentenze e non darne ad una sola non sono affatto d'accordo; un solo giudice ha sconfitto in diverse cause potentissime lobbies e multinazionali negli States ad esempio, quando tribunali, parrucconi e avvocati miliardari avevano comprato mezzo mondo...
Ma credo che di questioni di principio a te interessi poco.
 
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m.ridoni

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Io la vedrei più in questi termini …..in sede di Commissione è stato presentato un progetto ed è stato approvato , nei fatti c’è stata una …deriva dal progetto ..tutti i dipendenti sono ex AZ ( tranne qualche caso ) , la manualistica , la gestione operativa , ( perfino i numeri di volo ) , gli slot , le divise , gli aerei ( almeno la maggior parte ) , scommetto anche lo stesso impiegato che fa le buste paga ….e un Giudice cosa dovrebbe dire ??? Questi sono elementi che indicano una continuità ..imposta dai soliti noti ( sindacati ) e questo è il risultato .
Ipotizzo: a Bruxelles va bene che l'operazione vada in porto per una serie di motivi (non ultimo, probabilmente, il fatto che è evidentemente gradita a Lufthansa e quindi alla Germania). In nome di questo sono disposti a chiudere un occhio e fischiettare allegramente se la strada che prendono le cose non è esattamente quella concordata, e probabilmente un certo margine,. pur non potendo ovviamente dichiararlo, era stato considerato fin dall'inizio, soprattutto conoscendo la storia di Alitalia. Il problema vero - per noi - è quanto quel margine sia largo e quanto siano disposti a tollerare la consueta cialtronaggine nostrana.
 
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