Ita Airways-Alitalia, Bruxelles conferma: «Sono aziende separate, le autorità locali rispettino le decisioni Ue»
di Leonard Berberi
Ita Airways e Alitalia sono due entità diverse, continuano ad esserlo ancora oggi e le autorità nazionali «devono dare seguito» a questo pronunciamento. La Commissione europea conferma la sua decisione dell’estate 2021 con la quale ha stabilito la «discontinuità economica» tra l’attuale vettore di bandiera e quello precedente. E lo fa pochi giorni dopo la sentenza di un giudice del Lavoro di Roma che ha deciso che 77 ex dipendenti di Alitalia dovranno essere assunti da Ita perché secondo lui sarebbe stata «accertata la sussistenza del trasferimento di ramo d’azienda» tra la vecchia e la nuova compagnia.
La posizione comunitaria
Sollecitata dalle domande dei giornalisti durante una conferenza stampa a Bruxelles, la portavoce della direzione generale della Concorrenza Ue Arianna Podestà ricorda che «il 10 settembre 2021 abbiamo stabilito che, sulla base dei piani dell’Italia per la nuova compagnia Ita e delle condizioni alle quali alcuni asset sarebbero stati trasferiti da Alitalia a Ita, che c’era discontinuità economica tra le due compagnie». Una decisione «giuridicamente valida, che resta e viene applicata», sottolinea Podestà. «Ed è la decisione che le autorità nazionali devono seguire».
L’applicazione delle regole
«In generale è responsabilità degli Stati membri assicurare il rispetto delle decisioni della Commissione, inclusa quella che ho citato», prosegue la portavoce. Ricorda che «quando parliamo di procedimenti nei tribunali nazionali, in generale i giudici nazionali possono cercare un aiuto sull’applicazione delle regole sugli aiuti di Stato nel processo decisionale della Commissione e sulle linee guida sull’applicazione delle norme. Sulla base del principio di mutua cooperazione, i Tribunali nazionali possono anche chiedere assistenza alla Commissione». Una posizione che «soccorre» l’accordo Tesoro-Lufthansa che prevede l’ingresso dei tedeschi in Ita al 41%.
Le vertenze
Secondo quanto il Corriere è in grado di ricostruire sui circa 1.400 ex dipendenti di Alitalia che hanno citato in giudizio Ita chiedendo il «reintegro» ex art 2112 del Codice Civile («Mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d’azienda») a fronte di 77 che hanno vinto in primo grado, ce ne sono altri 732 che invece si sono visti respinti la richiesta perché i giudici del Lavoro hanno ritenuto che non ci fossero gli estremi del trasferimento del ramo d’azienda.
Le mosse di Lufthansa
Intanto Lufthansa continua a rafforzare la sua cassa. Mercoledì 21 giugno ha firmato un accordo per vendere una delle sue società, AirPlus Servicekarten, alla svedese Seb Kort Bank AB per circa 450 milioni di euro. «La vendita è il prossimo grande passo nella strategia del gruppo di concentrarsi sul proprio core business», ha detto in una nota Remco Steenbergen, Chief financial officer di Lufthansa. «La vendita di due società del gruppo e l’accordo su una partecipazione in Ita dimostra chiaramente la nostra determinazione nell’attuazione di questa strategia». Questa dismissione — per la quale gli analisti di Barclays stimavano un prezzo di 50 milioni di euro — si aggiunge a quella di Lsg, azienda di catering, al fondo Aurelius. Intanto sta cercando il miglior socio da far entrare in Technik, la divisione che si occupa della manutenzione.
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Fonte: Il Corriere della Sera - https://www.corriere.it/economia/az...ue-bf5f0598-1034-11ee-bc1e-12c4aba14b7e.shtml
di Leonard Berberi
Ita Airways e Alitalia sono due entità diverse, continuano ad esserlo ancora oggi e le autorità nazionali «devono dare seguito» a questo pronunciamento. La Commissione europea conferma la sua decisione dell’estate 2021 con la quale ha stabilito la «discontinuità economica» tra l’attuale vettore di bandiera e quello precedente. E lo fa pochi giorni dopo la sentenza di un giudice del Lavoro di Roma che ha deciso che 77 ex dipendenti di Alitalia dovranno essere assunti da Ita perché secondo lui sarebbe stata «accertata la sussistenza del trasferimento di ramo d’azienda» tra la vecchia e la nuova compagnia.
La posizione comunitaria
Sollecitata dalle domande dei giornalisti durante una conferenza stampa a Bruxelles, la portavoce della direzione generale della Concorrenza Ue Arianna Podestà ricorda che «il 10 settembre 2021 abbiamo stabilito che, sulla base dei piani dell’Italia per la nuova compagnia Ita e delle condizioni alle quali alcuni asset sarebbero stati trasferiti da Alitalia a Ita, che c’era discontinuità economica tra le due compagnie». Una decisione «giuridicamente valida, che resta e viene applicata», sottolinea Podestà. «Ed è la decisione che le autorità nazionali devono seguire».
L’applicazione delle regole
«In generale è responsabilità degli Stati membri assicurare il rispetto delle decisioni della Commissione, inclusa quella che ho citato», prosegue la portavoce. Ricorda che «quando parliamo di procedimenti nei tribunali nazionali, in generale i giudici nazionali possono cercare un aiuto sull’applicazione delle regole sugli aiuti di Stato nel processo decisionale della Commissione e sulle linee guida sull’applicazione delle norme. Sulla base del principio di mutua cooperazione, i Tribunali nazionali possono anche chiedere assistenza alla Commissione». Una posizione che «soccorre» l’accordo Tesoro-Lufthansa che prevede l’ingresso dei tedeschi in Ita al 41%.
Le vertenze
Secondo quanto il Corriere è in grado di ricostruire sui circa 1.400 ex dipendenti di Alitalia che hanno citato in giudizio Ita chiedendo il «reintegro» ex art 2112 del Codice Civile («Mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d’azienda») a fronte di 77 che hanno vinto in primo grado, ce ne sono altri 732 che invece si sono visti respinti la richiesta perché i giudici del Lavoro hanno ritenuto che non ci fossero gli estremi del trasferimento del ramo d’azienda.
Le mosse di Lufthansa
Intanto Lufthansa continua a rafforzare la sua cassa. Mercoledì 21 giugno ha firmato un accordo per vendere una delle sue società, AirPlus Servicekarten, alla svedese Seb Kort Bank AB per circa 450 milioni di euro. «La vendita è il prossimo grande passo nella strategia del gruppo di concentrarsi sul proprio core business», ha detto in una nota Remco Steenbergen, Chief financial officer di Lufthansa. «La vendita di due società del gruppo e l’accordo su una partecipazione in Ita dimostra chiaramente la nostra determinazione nell’attuazione di questa strategia». Questa dismissione — per la quale gli analisti di Barclays stimavano un prezzo di 50 milioni di euro — si aggiunge a quella di Lsg, azienda di catering, al fondo Aurelius. Intanto sta cercando il miglior socio da far entrare in Technik, la divisione che si occupa della manutenzione.
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Fonte: Il Corriere della Sera - https://www.corriere.it/economia/az...ue-bf5f0598-1034-11ee-bc1e-12c4aba14b7e.shtml